venerdì 28 novembre 2008

Sotto il piumone mi rigiro ad occhi semichiusi e sbircio la sala dove Luca ha acceso la luce e si sta vestendo. Scatto a sedere urlando "ma...nevica!!"
Dalla finestra intravedo i fiocchi bianchi scendere silenziosi.
Mi precipito anch'io in sala, salto sul divano e quesi appiccico il naso al vetro. E' proprio neve e pare bella convinta stavolta.
Mi accoccolo sotto le copertine sul divano mentre il mio povero amore si veste ancora mezzo intontito e con ben poca voglia di uscire.
La neve ha sempre presa sul mio animo infantile, nonostante crei non pochi disagi a noi passeggeri dei disastrosi mezzi pubblici.
Oltre alla tipica gaiezza da fiocchi, oggi è anche il primo C-Day invernale, ossia il Cotoletta-Day!
Stavolta siamo in 11!!!
Aggiungete a questo quadro psicolologico anche il fatto che domani sarò al Ciak a vedere lo spettacolo di Travaglio, e potrete ben comprendere il mio stato d'animo odierno!
Poi si avvicina il Natale..c'è odore di festa ovunque e io mi sento proprio bene. Chissà che non riesca anche a fare l'albero questo fine settimana!!
:-)

lunedì 24 novembre 2008

Preparativi

Abbiamo comprato l'albero. Il nostro primo albero di Natale.
E' alto 1 metro e mezzo e ieri l'abbiamo piazzato in sala, al posto della poltroncina rossa dell'IKEA.
Abbiamo preso anche le luci, le palline colorate, i boa argento e rossi e qualche altra cosina da appenderci sopra. Il puntale è rosso e argento, come lo era una volta quello dei miei, quand'era nuovo.
Per ora abbiamo solo aperto i rami. Le luci purtroppo non funzionano tutte e stasera dovrò andare a cambiarle. In realtà sono contenta perchè volevo addobbarlo a Sant'Ambrogio, come da tradizione della mia famiglia e il 23 Novembre mi sembrava un po' presto. C'è da dire che nella nostra magione da 35mq gli scatoloni ingombranti è meglio levarseli subito di torno!
Sulla vetrata del bagno abbiamo attaccato uno stancil che avevamo preso per le finestre senza calcolare bene le misure, così ora un Babbo Natale ed un pinguino paffutelli ci osservano da lassù insieme alla scritta "Happy Together".
Natale nella mia familia è stato, a lungo, un evento magico e molto sentito.
Quand'eravamo piccoli i miei ci portavano dal Fortura, un negozio di giocattoli all'ingrosso dove si favoleggiava si rifornisse Babbo Natale. Noi giravamo eccitati fra gli scaffali consapevoli di non poter comprare nulla ma pieni di speranza. Indicavamo questo o quel giocattolo e poi si usciva a mani vuote, ma pieni di promesse.
Facevamo l'albero ed il presepe il 7 Dicembre. Da piccolini ci eravamo anche dilettati nella costruzione e, soprattutto, nella pittura della grotta. Mio fratello è sempre stato l'esperto del presepio: era lui che insisteva per occuparsene e che aveva mille idee.
Raccogilevamo il muschio nel parmense, a casa dei nonni, e ne tenevamo un po' per allestire il presepe sul camino e un po' per lasciare da mangiare alle renne.
La notte di Natale infatti preparavamo latte e biscotti per Babbo Natale e un po' di muschio per le renne. La mattina dopo, la consumazione dello spuntino era per noi la prova inattaccabile della loro esistenza.
Dalla morte di mio nonno, poco prima di Natale 99, la magia si è quasi totalmente persa: il presepe non si è praticamente più fatto ed aiutavamo mia mamma a sistemare l'albero un po' controvoglia. Solo negli ultimi anni abbiamo riaquistato un po' del vecchio spirito: mettevo su qualche cassetta natalizia ed addobbavamo l'albero insieme.
Quest'anno vorrei cominciare a creare anche in casa mia quel senso di calore che mi dava il Natale. Forse perchè, piano piano, sento il bisogno di dare le basi alla mia famiglia, di creare, o ricreare, delle tradizioni, dei piccoli riti..non lo so. So che non vedo l'ora di avere il mio alberello pronto! :-)

venerdì 21 novembre 2008

Mi sono imbattuta per caso nel fenomeno "pro ana" (anoressia) e "pro mia"(bulimia). Avrei voluto parlarne, ma ammetto di non essermi documentata abbastanza. Sento comunque il bisogno di scrivere qualcosa a riguardo.
In poche parole spopolano sul web alcuni blog di ragazzine che inneggiano alla magrezza estrema come filosofia di vita. Cadono nell'anoressia, ma non si sentono affette da tale malattia poichè, dicono, sono convinte e consapevoli della loro scelta.
Un blog in particolare mi ha colpita poichè c'è scritto:

"QUI SI ESIGE RISPETTO.QUESTO E' UN LENTO SUCIDIO.
IL MIO.
Pertanto si consiglia di entrare in punta di piedi.
Pink&Fashion"

C'è, in molti blog simili, il bisogno di infliggere dolore al proprio corpo come espressione di un disagio interiore e c'è anche una spaventosa, consapevole volontà di distruggersi.
Purtroppo con la diffusione di questi contenuti credo che le adolescenti affette da disordini alimentari si sentano in qualche modo capite, meno sole e meno propense a chiedere aiuto.
Non che qualcuna di loro si sogni di voler essere salvata: rivendicano il loro dirittto a scegliere di distruggere la propria vita.
Mi sembrava giusto parlarne e rendere noto questo fenomeno.

Per tornare a temi più leggeri: ho comprato i biglietti per andare a vedere Travaglio nel suo spettacolo "Promemoria" e sono molto gioiosa. Ammetto un certo amore incondizionato per quell'uomo, anche se molte volte lo trovo un po' esagerato. Del resto basta conoscerlo e applicare il medesimo senso critico che bisognerebbe applicare con qualsiasi giornalista.
Ad ogni modo il 29 sarò in seconda fila (laterale, mannaggia!!) per vederlo, ascoltarlo, indignarmi e farmi venire il fegato grosso.

PS: sto cercando di seguire il processo per l'omicidio di Anna Politkovskaja , ma ammetto molto scetticismo ed amarezza sulla vicenda..

martedì 18 novembre 2008

Dedicato

Non ho molti amici. Non sono mai stata una compagnona e, benchè ne conti almeno 2 o 3 davvero cari, li vedo raramente.
Non ho una compagnia, non esco con loro il sabato sera. Non che non ci abbia provato, ma soffro di una forma d'egocentrica misantropia che mi fa dare il massimo solo nell'uscita a 2 o 3.
Un mio limite, certo.
Fra le persone cui tengo particolarmente e che ormai vedo sì e no 2 volte all'anno ci sono Annapaola e Andrea. Ieri sera, in un misto d'amozione e timidezza, Andrea ci ha annunciato il loro matrimonio.
Conosco Anna da più di un decennio e Andrea è stato, per un certo periodo, la persona più importante della mia vita, capace di scuotermi e di darmi una speranza, capace di farmi intravedere la luce dopo un periodo davvero buio.
Inutile dire che la notizia mi ha molto emozionata. In realtà sono felice di non avere molti amici, ma solo pochi e cari, perchè ciò che provo nei loro riguardi è genuino e forte.
Non ho bisogno di fingere di interessarmi, non ho bisogno di sorrisi finti da appendere al viso.
C'erano 10 persone al mio compleanno: 10 persone importanti per me. Non sono poche e le ringrazio.
Ad Anna e Andrea vanno i miei più sinceri auguri e tutta la mia felicità.

lunedì 17 novembre 2008

Week end lungo compreso un venerdì piegata in 2 dal mal di pancia.
Voglia di lavorare: zero assoluto o giù di lì.
Ultimo sabato con l'uomo, dal prossimo le ore insieme si ridurranno a quelle serali, ma almeno avrò un perfetto anglofono in cambio! ;-)
Sabato sera siamo andati a vedere "Il Gabbiano" di Checov al Carcano. Devo dire che la rappresentazione ha faticato un po' a prendermi all'inizio, ma poi mi ha totalmente catturata..forse anche troppo.
Testo immortale nei contenuti, capace ancora oggi di parlare a tutti gli spettatori in modo diverso. Molteplici tematiche sul conflitto familiare, ma ancora di più, sull'espressione artistica e sul successo. Prima coinvolta in quanto "scrittrice" in panne, poi scossa dalle analogie del protagonista con un amico venuto a mancare 3 anni fa, mi sono ritrovata a vagare un po' spaesata all'uscita, incapace di riflettere sulle emozioni che avevano preso il sopravvento.
Inceppata in un loop di tristezze, non riuscivo più a muovere il pensiero, ad elaborare quanto visto.
Sono rimasta in questo strano stato d'animo tutto il week end, distante dalla realtà circostante.
Strano come un testo così classico mi abbia scosso a livello così intimo più dei vari spettacoli alternativi, e a volte brutali, visti ultimamente.
Oggi sto meglio, nonostante sia lunedì, ma sul mio calendario, a fine mese, c'è ancora quel cerchiolino rosso "Ale, 3 anni" e sento sempre una fitta al cuore.

martedì 11 novembre 2008

" (...) battendo sempre sullo stesso chiodo può persino crollare una casa (...)"
" (...) Il rifiuto è sempre stato un gesto essenziale. I santi, gli eremiti, ma anche gli intellettuali. I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto di no (...)"
"(...) Che cos’è il potere, secondo te, dove è, dove sta, come lo stani?
Il potere è un sistema di educazione che ci divide in soggiogati e soggiogatori. Ma attento. Uno stesso sistema educativo che ci forma tutti, dalle cosiddette classi dirigenti, giù fino ai poveri. Ecco perché tutti vogliono le stesse cose e si comportano nello stesso modo. Se ho tra le mani un consiglio di amministrazione o una manovra di Borsa uso quella. Altrimenti una spranga. E quando uso una spranga faccio la mia violenza per ottenere ciò che voglio. Perché lo voglio? Perché mi hanno detto che è una virtù volerlo. Io esercito il mio diritto-virtù. Sono assassino e sono buono. (...)"
"(...) una educazione comune, obbligatoria e sbagliata che ci spinge tutti dentro l’arena
dell’avere tutto a tutti i costi.
(...)"
Da "Siamo tutti in pericolo" (1° novembre 1975), intervista di Furio Colombo a Pier Paolo Pasolini

Ho messo un po 'di carne al fuoco perchè, ogni tanto, mi piace tuffarmi in Pasolini e penso che quanto sopra riportato sia pertinente con le agitazioni di questi giorni e mi pare di leggervi anche un certo dualismo provocatorio nel punto di vista.
Ieri sera ho letto uno stralcio di un suo articolo all'uomo in merito alla droga ed alle ragioni che possono portare un essere umano a drogarsi. La mia era una sorta di provocazione: Pasolini non dà certo un quadro esaustivo, nè si premura di convincerci di qualcosa. Espone una tesi precisa, particolare sul problema, se vogliamo una tesi CULTURALE che, vista la tematica, mi pare innovativa in quanto non rimanda ad un contesto sociale di degrado o ad un quadro clinico/psicologico della persona.
Il breve dibattito che ne è seguito mi ha molto incuriosita.
Mi piace parlare con Luca anche di queste cose perchè abbiamo idee differenti su alcuni punti. Non inconciliabili, almeno non del tutto, ma comunque prospettive diverse anche se, a suo merito, devo dire che forse lui è più malleabile di me.
Ad ogni buon conto, dopo aver ammesso una simpatia ed una certa stima per il Pasolini intellettuale, ed essersi dichiarato d'accordo con alcune sue dichiarazioni, si è affrettato a sottolineare la sua condanna al Pasolini uomo in quanto pedofilo.
La questione è annosa e non mi sono nemmeno affannata a contraddirlo anche perchè non mi interessava più di tanto farlo.
Mi ha incuriosita la sua reazione perchè è un attacco diffuso che viene mosso e che un po' mi disturba in quanto nel momento in cui si tira in ballo Pasolini ci si affanna a giudicare la sua vita privata cosicchè le sue idee passano un po' in secondo piano (e questo è un discorso generale, in quanto ieri sera so bene che "l'attacco" era rivolto alla piccola "rossa" che Luca si trova in casa).
Vorrei ci fosse più attenzione invece a ciò che ha lasciato.
Pierpaolo Pasolini è morto. Cosa interessa OGGI quale fosse la sua tendenza sessuale? Che valora può avere ORA, tirare in ballo le accuse (molte infondate come risulta dai vari processi) che gli furono mosse all'epoca?
Nel 2008 Pasolini E' la sua opera, le sue parole. La persona Pasolini (purtroppo) non esiste più con tutte le sue contraddizioni e i suoi limiti umani.
Non sono qui per santificarlo come uomo, ma per rendere omaggio alle sue idee, all'eredità che ha lasciato che trovo importante e necessaria.

Poche ore dopo aver rilasciato l'intervista sopra riportata, Pasolini è stato assassinato e con lui se n'è andata una voce capace di scuotere e far riflettere, di provocare e risvegliare coscienze. Chi fosse ha ormai poca importanza. Cosa fosse, cosa dicesse..questo penso sia l'unico punto degno di nota.
Ma forse sono anche io una sputasentenze... ;-)

lunedì 10 novembre 2008

Rimango sempre un po' spaesata nell'accorgermi della distanza che già intercorre fra me e le nuove generazioni.
Ieri, mentre stiravo, mi son messa a guardare "High School Musical" per capire un po' sto fenomeno che è uscito ultimamente. A parte il fatt che ho resistito penso solo 15 minuti, ma la scena che mi ha sconvolta è stata quando i due ragazzini, già palesemente destinati a stare insieme, si scambiano i numeri di telefono.
Potevo arrivare ad immaginare l'appunto digitale sul cellulare, ma non avrei mai concepito la destrezza e velocità con cui i due sfoderano la fotocamera del cellulare e prima ancora di avere il numero si fanno la foto. Dopo nemmeno una settimana o giù di lì si ritrovano a scuola..si riconoscono? Non subito: prima devono controllare la foto sul cellulare!
Ecco, mi sono sentita DAVVERO vecchia!
A parte che ero rimasta a quando i 2 si incontrano per caso, si scrivono il numero su un tovagliolino di fortuna che poi, immancabilmente, andava perduto ed era il destino a doverci mettere lo zampino. Oggi è proprio tutto diverso..

Lunedì: sarà una giornata orribile, già lo so.

PS: ho appreso solo ora che è morta Miriam Makeba e mi sembrava doveroso ricordarla. Se ne va una grandissima donna oltre che memorabile artista.

venerdì 7 novembre 2008

Non ditemi che non è grave. Non pensate che possa esserci di peggio. Non fate spallucce pensando "è fatto così".
Non puoi dire che il nuovo Presidente USA è "giovane, bello e ABBRONZATO"!!
Siamo una barzelletta. Siamo rappresentati da una barzelletta.
C'è chi mi dice che tanto ormai nessuno lo prende sul serio ed io mi domando come ciò non possa allarmarci.
E' vero, l'opposizione (mi rifiuto di chiamarla "sinistra") poi esagera, ma apriamo gli occhi gente! Possibile che nulla più possa generare un minimo di indignazione?!
Scherzava, era un complimento... No! Non si fanno simili uscite in conferenza stampa. Le puoi fare (se proprio senti quest'impulso irrefrenabile) a quattr'occhi con l'interessato, ma non così, in pubblico!
Io rimango sempre basita, incapace di iecidere se sia meglio ridere o piangere.

mercoledì 5 novembre 2008

Yes we can

Quando uscì "24", la serie con Kiefer Sutherland si scrisse che il presidente della finzione era volutamente nero per preparare l'America ad un presidente di colore. Potenza della televisione?
L'impatto mediatico di Obama non credo abbia avuto bisogno di ulteriori spinte e all'epoca la dichiarazione sopraccitata forse fu mera provocazione, eppure oggi gli USA si svegliano con una nuova idea di Presidente.
Le aspettative riposte in Obama sono enormi, ma oggi ci godiamo il giorno di festa. Che fosse sentito come necessario un cambiamento era palese, ma per una Nazione che è riuscita ad eleggere, più o meno legalmente, 2 volte Bush, forse non era così scontato.
L'America deve sicuramente prendere nuove strade, ha bisogno di uno scossone deciso e speriamo che non si riduca tutto al colore della pelle del suo Commander in Chief.
In ogni caso io vedo speranza in questo Presidente e la cosa non mi spiace affatto.

lunedì 3 novembre 2008

Romanticismo

Avevo 12 anni quando ho capito cos'era il colpo di fulmine. Me ne stavo sulla spiaggia davanti alla Colonia dove ci avevano mandati i miei, e scavavo forsennata la sabbia per l'ennesimo gioco in cui eravamo coinvolti, quando ho alzato gli occhi e ne ho incrociati un paio d'un azzurro indescrivibile.
D'un tratto mi sono resa conto che ero sporca di sabbia sin nei capelli ed ho anche tirato in dentro la pancia. Colpo di fulmine.
Ovviamente lui si è subito preso la scuffia per la Barbara, una mia compagna alta, magra e dai lunghissimi capelli biondi. Io ero sì alta e bionda, ma grassoccia e con un caschetto improponibile: un maiale con la parrucca insomma. Fatto sta che qualche sera dopo scatta il pigiama party e la eli si fa tirare su i capelli in un modo che lei si credeva strafiga e pensa che quella sera, magari, lui la noterà. Mi porto anche dietro il mio orsacchiotto: è un pigiama party del resto ed io ho solo 12 anni!
Iniziano i balli lenti. Lui si alza e viene verso di noi. Ma non guarda me..eh no: fissa Barbara.
Dopo un primo ballo e dopo aver visto rotolare via pezzetti del mio cuore, infranti sulla pista, al suono di "Unchained Melody" (che per ma allora era solo "la-canzone-di-ghost"), la eli si alza, abbraccia forte il suo orsotto, si mette in mezzo alla pista e comincia a ballare ad occhi chiusi.
Lo so: patetica. E nel mentre che ascoltavo la musica e facevo la mia figura da cicciona inconsolabile, mi sono ripromessa che avrei ballato la stessa canzone con l'uomo che avrei sposato. Stringevo forte il peluche al petto e mi immaginavo la scena con lui che si avvicina e, guancia contro guancia, scivola al mio fianco, mi stringe e balla insieme a me.
14 anni dopo mi muovo nella penombra di un locale già affolatissimo per la notte di Halloween. Mentre guadagnamo a fatica il nostro tavolo parte la canzone. Dietro di me Luca. Si avvicina e iniziamo a ballare, stretti nella bolgia, incuranti dei camerieri. Ho il cuore che batte a mille e le lacrime che premono sul fondo degli occhi.
Stavolta è reale, non è immaginazione e, da soli, ci stringiamo in quella che per me è già una promessa.
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