giovedì 23 maggio 2013

Smisurata preghiera

(...)
ricorda Signore questi servi disobbedienti
alle leggi del branco
non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere
(De André)




Questi due signori - o dovrei scrivere Signori, con la maiuscola, come se ne vedono pochi in giro ultimamente - sono Roberto Denti e Don Andrea Gallo e sono mancati entrambi nei giorni scorsi.
Forse il Gallo è più conosciuto, più "mediaticamente appetibile" di Denti che rimane però un'istituzione per una milanese innamorata dei libri come me.
Fondatore della storica Libreria dei Ragazzi dove ho passato tanti pomeriggi girando colma di eccitazione fra gli scaffali, indecisa su quale libri arraffare, su quali mondi visitare, in quali storie perdermi.
La Libreria era un luogo magico che ancora oggi, a distanza di tanti anni ricordo con commozione.
Roberto Denti era amico di Rodari, era uno scrittore prolifico ed aveva a cuore la cultura, anzi, la Cultura che doveva partire dall'infanzia, in uno scambio fecondo senza limiti.

Del Gallo che si può dire? Sono stata fortunata, sono riuscita ad andarlo a sentire qualche anno fa a teatro nel suo spettacolo sul Savonarola ed ero rimasta colpita dalla sua forza dirompente.
Un vero combattente, un animo sospeso fra cielo e fango. Uomo raro, soprattutto all'interno della gerarchia ecclesiastica.
Domani ci saranno i funerali ed avevo anche pensato di scendere a Genova per parteciparvi, ma ho un impegno già programmato e non riesco purtroppo.

Il mio pensiero oggi va a loro due. Che la terra gli sia lieve.

martedì 14 maggio 2013

Piano City 20013


Anche quest'anno Milano è stata teatro di una bella iniziativa: Piano City: concerti pubblici e privati, in gran parte gratuiti, a base di pianoforte.
Dopo aver rinunciato al piatto più ricco della manifestazione, un concerto di Einaudi con reading di Timi (roba da portarmi via in ambulanza), ci siamo consolati con un house concert, ossia un concerto per pochi intimi a casa di una pianista milanese. Roberta Penzo in realtà non è esattamente una milanese doc, ma ha un entusiasmo contagioso, è giovane e simpatica e ci accoglie nel suo mini appartamento da 22mq nel cuore di quella Brera che mi manca tanto, proprio accanto al mio vecchio ufficio.
Il suo repertorio è perfetto per me: Einaudi, Cacciapaglia, Debussy e Tiersen, con una veloce incursione in un bel brano di Allevi, oltre ad alcune composizioni personali davvero gradevoli.
Qualche biscotto, un bicchiere di Coca Cola e tanta voglia di condividere la passione per la musica ed il piano, hanno reso il piccolo concerto un'esperienza davvero da ricordare.
Guardare volare le lunghe dita di un pianista sulla tastiera è un'emozione sempre grande per me che spesso mi commuove.

Che dirvi d'altro? Lo so, latito parecchio, ma è un periodo un po' così, di grandi sconvolgimenti e subbugli emozionali che mi tengono lontana dal blog per non riversarvi malumori da M.me Bovary, la mia specialità.
Prima o poi spero di tornare a ritmi ed umori normali, ma sino ad allora...arrivederci.

lunedì 13 maggio 2013

Mimetismo urbano


Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo fece una stranezza.
Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu, e la gente non sapeva più come regolarsi.
"Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?"
Da tutti i suoi occh
i, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu, di un blu che così blu il cielo di Milano non era stato mai.
In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano:
"Lei non sa chi sono io!"
Gli spiritosi lanciavano frizzi:
"Il verde se lo sarà mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna.
Il rosso lo hanno adoperato per tingere i pesci ai Giardini.
Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l'olio d'oliva."
Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente.
Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare:
"Poveretti! Io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio."

Gianni Rodari


Ogni tanto anche gli angoli più tristi della città offrono lampi di poesia.
Related Posts with Thumbnails