Nei giorni scorsi ho letto "XY", l'ultimo romanzo di Veronesi.
L'operazione di lancio del libro è interessante. Anzitutto un sito interattivo che permette di entrare subito nel racconto, eplorarne i personaggi, i luoghi. E poi addirittura una serie di video su youtube a sottolineare, ancora di più, una matrice filmica che sta alla base di XY.
Il libro in sè non mi ha convinta del tutto. Non sono fra quelle persone che hanno bisogno di avere la spiegazione per ogni cosa, non mi disturbano i finali aperti, anzi, li trovo stimolanti. Questo a volte, però, diventa un limite, è innegabile.
Veronesi apre con un inizio veramente folgorante, un X File in piena regola che non può non catturare un'ex x-phile come me. Un cavallo ritorna trainando ansimante e spaventato una slitta vuota. Un gruppo di cadaveri fatti a pezzi e uccisi nei modi più disparati,collezione d'orrore e morte. Una bambina scomparsa nel nulla.
Protagonisti, voci che si alternano di capitolo in capitolo, un uomo ed una donna, un prete ed una dottoressa.
E qui il paragone col Mulder e Scully si fa sempre più calzante: fede VS ragione.
Veronesi però non indaga sul fatto che rimane la molla, ma non l'ossessione del libro.
Il lettore vorrebbe capire, ma l'autore ci porta invece ad indagare altri misteri, forse più oscuri e intellegibili, quali possono essere la mente umana e le sue deviazioni dalla norma.
Quest'operazione però non risulta affatto risolutiva nè pacificatoria. Si ha l'impressione che i protagonisti attraversino la storia senza in realtà risolvere nulla, senza sciogliere il mistero di tali morti, ma, al contempo, senza risolvere nemmeno i loro di conflitti.
Penso che l'intento di Veronesi fosse quello di mostrarci come l'orrore possa innescare determinati meccanismi e sia un cancro che tutto divora, ma anche che a questo siamo ormai abituati.
Un clichè, tutto sommato, anche se proposto in una veste abbastanza nuova e, talvolta, convincente al punto giusto.
Insomma, un libro riucito a metà, interessante, ma non abbastanza incisivo.
In tre giorni ho invece divorato "A voce alta", libro di Bernhard Schlink da cui è stato tratto anche un film che non ho visto. In questo caso l'incontro fra un ragazzino di 15 anni ed una donna matura, e la loro relazione, è la molla - come lo era la strage di Veronesi - che innesca il cambiamento ed il tormento del protagonista.
Lo scrittore tedesco maneggia a sua volta un orrore conosciuto, l'Olocausto, ma lo lascia correre su un binario parallelo, presente, ma non preponderante. Gli argomenti trattati in questo romanzo sono molteplici e profondi. Anzittuto di natura morale: il ragazzino, adulto, non sa se aiutare l'antica amante che è evidentemente decisa a condannarsi piuttosto che ammettere la colpa del suo analfabetismo. La vergogna della donna per la sua condizione viaggia di pari passo alla vergogna di un popolo che ha da poco superato il nazismo eppure ci fa quotidianamente i conti. Tutto ciò ha effetti sul protagonista: egli non riesce a dimenticare Hanna ed anche quando la ritrova il loro rapporto rimane inquieto ed assoluto, incatenandolo ad un torpore che non gli permette di vivere sino in fondo i suoi sentimenti.
A differenza di XY però, in A voce alta quest'angoscia, questa ricerca, non è vana, ma porta invece ad un processo, certo non risolutivo, ma comunque costruttivo. C'è una sorte di crescita che nei personaggi di Veronesi manca rendendo il libro in qualche modo sterile.
Ad ogni modo due titoli che vi consiglio e che si leggono in fretta. ^_^
Bene: mi assento per qualche giorno per dedicarmi un po' agli amici (trasferta a Genova), al fidanzato (almeno sino al 6) e al Natale (Fiera dell'Artigianato e, soprattutto, addobbo natalizio della casa).
Buon ponte a tutti!
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3 commenti:
Ah! finalmente ho trovato quello che cercavo. A volte ci vuole tanta fatica a trovare anche una minima parte di informazioni utili.
Ho letto diversi libri di Veronesi, che mi sono piaciuti veramente tanto: "Troia brucia", "Caos calmo" e soprattutto "La forza del passato"... Non sapevo che avesse pubblicato questo nuovo libro, ma ci darò sicuramente un'occhiata... mi piace molto il suo modo tutto particolare di scrivere e la sua graffiante ironia mescolata a una gran capacità d'introspezione...
Vi è, ovviamente, molto da sapere su questo. Penso che hai fatto alcuni buoni punti in dispone anche di. Continuare a lavorare, ottimo lavoro!
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