mercoledì 31 marzo 2010

Torno a creare

Oggi è una giornata un po' triste perchè salutiamo la nonna del mio amore.
Ma non mi va tanto di parlarne, anche perchè sono convinta che se ne sia andata al momento giusto, in modo tutto sommato sereno e, grazie a Dio, senza dover affrontare lunghi calvari.

E allora vi posto le mie ultime creazioni, dopo tanti mesi di inattività.
Questi sono due prototipi fatti su commissione per un'amica:
Le farfalle vanno tanto di moda, mentre la pallina è più vicina alla richiesta fattami dalla mia amica. Infatti il verdetto è stato proprio positivo per la palla. Ora devo solo creare il suo gemello e smontare l'altro dato che non amo questo genere di orecchini.
Questi invece li ho fatti per me:
la monachetta di rame bucherellata è splendida!!
Semplicissimi e molto lineari, con la monachella gigante.
Mi ritengo tutto sommato soddisfatta e spero che alla fine Ester sia contenta dei suoi orecchini by LaEli ^_^

martedì 30 marzo 2010

Deriva

Viviamo nell'era della globalizzazione da un bel po'.
Spesso sospiriamo "com'è piccolo il mondo!".
Eppure non abbiamo capito ancora il valore delle CONNESSIONI, non riusciamo a vedere la ragnatela fitta che collega ogni essere umano all'altro.
Non ci preoccupiamo delle CONSEGUENZE, le sottovalutiamo in una perenne sforzo alla soddisfazione presente.
I risultati elettorali sono ben più di una partita in cui contano solo i risultati: chi vince, chi perde, chi viene e chi va.
I risultati elettorali sono una nostra radiografia, una fotografia spaventosa che mostra il volto dell'Italia.
Tanti si sono astenuti. Una delle ragioni addotte dai giornali è stata "c'è la crisi, gli italiani sono stanchi, c'è la disaffezione alla politica, ci si sente lontani dalle beghe dei potenti...". Se così fosse gli italiani dimostrano di aver scordato che il sistema è un ingranaggio complesso con connessioni tentacolari che coinvolgono ogni cittadino. Dimenticano che la politica è parte del sistema, anzi, ne muove molti fili.
Sconcertata assisto all'ascesa di un partito che alimenta l'odio per il diverso, che alimenta il distacco sociale, che inneggia al chiudersi in sè stessi, a proteggere i propri privilegi a qualsiasi costo umano e sociale.
L'Italia che non vorrei mi fissa dai dati elettorali. L'Italia disillusa, l'Italia egoista, l'Italia rabbiosa, l'Italia spaventata che sceglie chi urla forte.
E tutto mi appare sempre più buio, senza speranza. Non si crede in nulla, non si vuol più sentir parlare di ideali.
La vita è un'altra cosa - mi dice qualcuno - la vita ti insegna a pensare solo a pararti le spalle, a portare a casa quanto più puoi, appena puoi, a farti furbo e a metterla nel culo agli altri prima che gli altri la mettano nel culo a te (perdonate il francesismo).
E giù a darmi delle sognatrice, dell'utopista. E allora vi dico che io non lo accetto, rigetto l'ideale dell'interesse personale, non accetto la politica della prevaricazione e del razzismo. Non accetto di smettere di indignarmi e farmi venire il fegato grosso, non accetto chi mi accusa d'essere una sempliciotta idealista: mille volte meglio avere un ideale che abbassare gli occhi e fissare il proprio orticello cinto dal filo spinato.
Non sono fatta per la politica, non potrei mai impegnarmi in tal senso, non ho abbastanza pelo sullo stomaco, nè, come dico spesso, sufficiente cultura e memoria storica.
Ma questo posso farlo: non arrendermi alla deriva. Nel mio piccolo, certo..ma è tutto quello che ho.

lunedì 29 marzo 2010

Oggi mi sento così.

venerdì 26 marzo 2010

segni di cambiamento

Ieri sera, mio malgrado, non ho potuto assistere in nessun modo alla trasmissione Raiperunanotte e, in ogni caso, l'avrei seguita più per curiosità che altro.
Non amo particolarmente Santoro, l'ho già detto, perchè temo faccia più male che bene a volte, perchè l'antiberlusconismo fazioso produce spesso un effetto contrario: arrocca i suoi sostenitori sulle loro posizioni,  dandogli modo, anzi, di addittare eventuali persecutori del loro amatissimo, e non dà nulla di nuovo al popolo di sinistra.
Non posso dunque esprimermi in merito alla suddetta trasmissione/manifestazione, ma la trovo assai interessante da un punto di vista sociale.
Anzitutto siamo arrivati ad un punto tale che si è avvertita l'esigenza - nessuno mi venga a raccontare che era un vezzo della mania di protagonismo del conduttore sennò non ci sarebbe stata tutta quella gente a sostenerlo - di creare un percorso informativo alternativo al mainstream, qualcosa di nuovo, che aggirasse gli assurdi paletti della par condicio e del silenzio pre elettorale (fra l'altro ampiamente vìolato dal Premier stesso).
La trasmissione è stata girata in un palazzetto dello sport, con gli spalti stracolmi, mentre in varie città della Penisola ci si è attrezzati con mega schermi per seguire la diretta.
Già questo dovrebbe dare da pensare.
Pensare che ad una certa parte della popolazione, e non poca, interessa informarsi, interessa confrontarsi. Pensare che personaggi come Benigni, Fo, Tabucchi, possano essere indicati come "la solita nota compagnia comica" sia quantomeno riduttivo se non vagamente offensivo per la loro intelligenza e posizione.
In un Paese dove la persona media pensa solo al proprio orticello e non si interessa di null'altro oltre al suo microcosmo, è decisamente atipico questo sempre più marcato oscillare verso posizioni forti, lontani dall'essere moderati, ma sempre più bisognosi di un'identità netta e precisa.

Gli italiani, in sintesi, credo si siano rotti i santissimi.

In una discussione in ufficio giorni fa, un collega si lamentava del fatto che per queste Provinciali non si sia fatta abbastanza chiarezza, non ci siano stati programmi precisi, un'informazione degna di tale nome.
Verissimo, ma alla domanda, ma TU cos'hai fatto per informarti, è seguito un bel "niente" ed un trincerarsi dietro scuse generalizzanti: "mica tutti gli italiani hanno internet, che c'entra? Dovevano pensare a loro..."
Ancora una volta, verissimo, non tutti hanno una connessione, non tutti, anzi forse pochi, usano la Rete per informarsi. Meglio giocare on line, attaccarsi a facebook o a twitter.
Eppure una scelta l'abbiamo. Una scelta che comporta fatica, ovviamente, che comporta impegno e voglia di costruire un pensiero critico attraverso il confronto di vari punti di vista e la raccolta di svariate fonti.
Fatica, niente pappa pronta insomma. La televisione ci ha abituati a questo: una persona dietro uno schermo ci dice cosa e come pensare. Sembra un'esagerazione ma non è così e ne è la prova la conversazione di cui parlavo prima.

Ma forse qualcosa sta cambiando. Se dovesse essere così però, mi auguro che il cambiamento non sia livello politico, ma a livello sociale e CULTURALE soprattutto.
Solo così potremo sperare di far sopravvivere la democrazia, che, non scordiamolo, è anzitutto partecipazione.

PS: un altro giorno vi parlerò del film che mi ha impedito di seguire Raiperunanotte, lo splendido documentario "Encounters at the end of the world"...

giovedì 25 marzo 2010

Illuminazioni

Si avvicinano le elezioni ed io, almeno questa volta, penso di aver capito chi votare senza avere incubi notturni o ulcere allo stomaco.
Ho anche finalmente capito come mai Formigoni è ancora in corsa nonostante sia al 4° mandato:
"A partire dal 1993 i sindaci e i presidenti delle province non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, come è previsto esplicitamente nella legge che ha introdotto la loro elezione diretta. Dal 2000 anche i presidenti delle regioni sono eletti direttamente dai cittadini (mentre prima li eleggevano i consiglieri regionali - è il caso di Formigoni nel 1995, che all'epoca era solo "il capolista del listino regionale" ed ebbe bisogno di conferma da parte del Consiglio per diventare ufficialmente presidente della giunta) così si decise di assimilarli a sindaci e presidenti di province come ineleggibilità, secondo una legge del 2004. Secondo l'interpretazione prevalente però tale limite non si dovrebbe applicare a partire dalla legislatura 2000-2005 (perché quando Formigoni fu rieletto, nel 2000, non era stabilito alcun limite di eleggibilità) ma a partire da quella 2005-2010, quando la nuova legge era in vigore. Quindi Formigoni sarebbe ineleggibile solo nel 2015."
Spiega trovata in un forum e che finalmente svela l'arcano. Anche se, in un paese dove la legge è un'opinione, non mi meravigliava più di tanto il silenzio a riguardo.
Domenica andrò quindi a votare, e qui faccio outing, per un candidato sconosciuto ai più, ma che conosco da qualcosa come 15 o 16 anni. Poter votare una persona che si conosce di persona da tanto tempo penso sia un vero e proprio lusso e non intendo rinunciarvi.
Per il resto temo che dovrò confidare nel 2015 per vedere a capo della Regione qualcuno di diverso..

mercoledì 24 marzo 2010

notizie dal web

Ipse Dixit:
«Da 16 anni sono l'incubo e il collante della sinistra». 
Parola del premier Silvio Berlusconi stamane al telefono con il Tg5.
Da La Stampa

Ecco, in questo caso, non mi sento proprio di dargli tutto 'sto torto...

Notizie che fanno stare bene:
"Sento l’esigenza di una boccata d’aria pura. Perciò, a chi se la fosse persa, vorrei raccontare la piccola storia di assoluta meraviglia che è apparsa nei giorni scorsi su «Specchio dei tempi». Comincia col funerale di Claudio, custode di una scuola materna di Torino, amatissimo da bambini e genitori per la sua disponibilità. Un italiano di quelli che piacciono a noi, che con un gesto o una parola di buon senso riescono a stemperare i problemi e a colmare i vuoti della struttura in cui lavorano. I bambini riempiono fogli di messaggi e disegni per Claudio. Poi, con la serietà di cui solo loro sono capaci, decidono di recapitarglieli. Come? Ma che domanda stupida, scusate. Attaccandoli a un palloncino in grado di volare fino a lui.

Detto fatto: il palloncino carico di corrispondenza viene liberato nel cielo di Torino. Per un paio di settimane non se ne sa più nulla. Quand’ecco che alla scuola materna arriva una lettera. «Sono una nonna di 70 anni e abito a Parma. Anch’io ho dei nipotini che vanno all’asilo. Volevo dirvi che il palloncino del vostro amico Claudio è arrivato. Caduto su un prato verde appena scoperto dalla neve. Io ho ricordato il vostro amico nelle mie preghiere, ma sono certa che da lassù sarà lui a proteggere voi, che siete stati capaci di un gesto così gentile».

La prima volta che l’ho letta mi sono venuti i lacrimoni. E anche adesso, insomma. Sarà l’età che avanza. O forse la consapevolezza che fin quando ci saranno persone come Claudio, come la nonna di Parma e come quei bambini, non proprio tutto è perduto."
di Massimo Gramellini da La Stampa

Un po' di speranza fa sempre bene ^_^

martedì 23 marzo 2010

LaEli in cucina

Bene, ieri sera, colta da un attacco d'affetto per il mio Luca, ho deciso di darmi alla cucina.
L'obiettivo (raggiunto) erano questi involtini:
immagine da Giallo Zafferano
Ho comprato le zucchine, la robiola, il prosciutto crudo e l'erba cipollina e mi sono messa all'opera.
Uno dei grandi problemi per me in cucina sono le tempistiche. Non so mai quando iniziare a preparare i vari piatti in modo che siano pronti al momento giusto, quando Luca rientra a casa. 
Ieri teoricamente avrebbe dovuto rincasare prima del solito così mi sono organizzata di conseguenza.
Ovviamente poi le ottimisticamente preventivate otto di sera sono diventate le nove meno un quarto ed io ero terrorizzata al pensiero che i miei involtini fossero diventati 'na schifezza immangiabile.
Se ci aggiungete che le zucchine mi fanno schifo e quindi non avevo assaggiato nulla mentre preparavo avrete un quadro del piatto che il mio povero uomo-cavia s'è pappato.
Fortunatamente è andato tutto per il meglio e, anzi, le zucchine sono risultate, a quanto pare, perfette!
Non vi dico la fatica e lo sconforto nel tagliarle: non mi riusciva proprio di fare ste maledettissime fettine di pochi cm ed ho rischiato innumerevoli volte di tranciarmi un dito.
In cucina sono proprio una calamità!
Però alla fine è venuto tutto bene, le ho anche disposte artisticamente a cerchio e ci ho aggiunto delle fettine di salame: facevano proprio allegria. ^_^
Beh, dopo quasi un anno dal primo tentativo ho usato di nuovo i fornelli e sono pure riuscita a non mangiarmi il salamino e il ripieno goloso (robiola + erba cipollina + prosciutto crudo + pepe) mentre preparavo il tutto.
Direi che mi posso ritenere soddisfatta.
Prossimo tentativo ad Aprile 2011 :-P

lunedì 22 marzo 2010

week end cinefilo

Ieri ci siamo fatti una bella scorpacciata di film: al cinema con Shutter Island e in DVD con Bastardi senza gloria.
Il primo sapevo più o meno che non era nulla di che, ma per passare un pomeriggio al cinema andava benissimo, il secondo è stato osannato a destra e a manca ed ero assai più curiosa di vederlo.
Shutter Island lascia molto l'amaro in bocca sin da subito.
Non sono certo una profonda conoscitrice del linguaggio filmico, ma un minimo di sensibilità in materia l'ho sviluppata, per cui ciò che mi salta subito all'occhio è il montaggio pessimo: non c'è fluidità fra i vari stacchi di camera, gli stili diversi di ripresa (presente/passato) risultano discontinui e approssimativi.
La scena iniziale prometteva bene e difatti mi aveva ingolosita quando l'avevano passata in anteprima su Mediaset Premium. Le atmosfere sono virate al blu, spesso vagamente irreali, volutamente minacciose e in netto contrasto coi ricordi della vita passata del protagonista insieme alla moglie defunta.

L'immagina più disturbante del film sta proprio all'inizio però, negli occhi folli di una delle pazienti.
Ecco, poi il nulla per buona parte del film. Succedono un po' di cose, vieni trasportato a destra e a manca sull'isola maledetta coi suoi padiglioni zeppi di potenziali omicidi, ma la tensione non è mai ai massimi livelli e l'allucinato e davvero bravo Di Caprio non basta a reggere una trama in fin dei conti esile e già vista e stravista.
Dopo Il Sesto Senso, A Beautiful Mind e buona parte del nuovo filone horror ispanico a partire da The Others, quest'ultimo lavoro di Scorsese non aggiunge davvero nulla di nuovo se non una regia a volte imponente ma con smaccate cadute di stile, ingenuità e, ripeto, un montaggio fatto veramente male (forse per il troppo materiale girato).
Si rivaluta un attimo solo nel finale, tutt'altro che consolatorio, ma molto umano e dignitoso. 
Io e Luca però abbiamo avuto il medesimo pensiero: "Ti immagini l'adattamento dello stesso romanzo nelle mani di Lynch??!"...

Bastardi Senza Gloria invece è l'ultimo gioiellino di Tarantino.
Avevo evitato di vederlo al cinema perchè sono piuttosto sensibile alla violenza e conoscendo il regista mi aspettavo un po' di spargimento di sangue. Meglio vederlo comoda comoda accucciolata sul divano di casa, pronta a nascondere il viso sul petto di Luca..
Dopo aver visto Shutter Island devo dire che notiamo subito entrambi quanto i movimenti di macchina siano più fluidi e le inquadrature studiate nel dettaglio in questo secondo film.
Tarantino è un gigione, si sa, uno che si diverte parecchio nel fare film e si vede.
Ama spudoratamente i b-movie e i western, adora spargere citazioni cinefile ed apparire in piccoli ruoli o semplici camei come il buon vecchio Hitch.
Utilizza magistralmente la colonna sonora, passando dall'amatissimo Morricone sino a David Bowie, piazzandoli proprio dove non ti aspetti, spiazzandoti a volte, dando nuovo senso alle scene.
E poi le luci: spesso artificiose, ma sempre studiate nei minimi dettagli, in un balletto di chiaroscuri costruito ad hoc.
Il gioco regge benissimo, la riscrittura storica, goliardica, convince fino in fondo, trasporta lo spettatore in un' ucronìa quasi credibile.
Splendidi i personaggi: con pochi tratti abilmente caratterizzati.
Insomma, un film da vedere, un po' violento a volte, ma è normale quando si parla del re del pulp, e soprattutto di una violenza puramente filmica, esagerata, necessaria.
Forse uno dei film più riusciti di Tarantino e con un meritato Oscar a Christoph Waltz come miglior attore non protagonista.

E, come si dice..That's all folks!

venerdì 19 marzo 2010

Ancora rêverie ^_^

Dato che siamo in tema eccomi qui a parlare ancora di poltrone e divani estrosi.
Sempre alla ricerca di qualche spunto creativo per la nuova casetta., ho scovato due rivenditori, Edra e Adrenalina, che fanno cosucce assai interessanti.
Edra - Linea Materialismi: sembra un giglio!
Edra -  Linea Materialismi.
Questo secondo divano ha la particolarità di poter gestire gli schienali come si vuole. Come? Ecco qui:
 Adrenalina invece è mooolto più colorata e sul genere "ludico" e forse per questo mi piace molto di più.
Poltrona Symbol
Poltrona Shift
Entrambe sono coloratissime e very funny; bisognerebbe poi capire se sono pure comode ovviamente!!!
Moroso propone una variante simile alla poltroncina Symbol, della linea Los Muebles Amoroso:
 C'è anche chi ha pensato di rispolverare la Bauhaus e ha sfornato questo simpatico divanetto che però, ad occhio e croce, non credo sia comodissimo:

Concludo con due soluzioni per libri e mensole della ditta Lago, anche questa tutta da scoprire.
modello Linea
Modello Tangram
Quest'ultimo modello in particolare è assolutamente versatile e veramente geniele perchè combinabile a piacere in varie forme...
Inutile dire che ho tralasciato di considerare i prezzi di queste meraviglie. Almeno per ora continuo a sognare...

giovedì 18 marzo 2010

Rêverie

Che io sia una sognatrice credo sia ormai appurato. Quest'anno posso veramente sbizzarrirmi con le fantasticherie sul matrimonio e la casa. Entrambi i progetti sono ancora ai blocchi di partenza - anzi, il primo è ancora negli spogliatoi!! - ma io son fatta così! E allora ho iniziato a collezionare foto di idee e spunti per il Grande Giorno, come vi ho già mostrato, e per la nostra nuova casetta, nel caso la riuscissimo a comprare.
Questo angolo del soggiorno mi piace molto ad esempio.
A differenza di Luca, che adora le esplosioni di colore, io sono più tranquillina e preferisco tinte neutre con dettagli colorati o piccoli spazi dedicati ai toni accesi. Qui il color glicine e il giallo la fanno da padroni e mi sembrano in perfetto equilibrio; e poi quegli orologi non sono fantastici?!
Sempre a proposito dei dettagli o dei complementi colorati ecco due idee di poltroncine niente male:
Le prime due sono quasi sobrie, la seconda è veramente kitsch, ma la trovo anche estremamente simpatica!
Insomma, trovare un compromesso fra me ed il mio uomo non sarà semplicissimo temo, ma spero che riusciremo a venirci incontro.
Al momento, nel nostro bilocale da 40mq scarsi, ha vinto il mio vulcanico compagno:
 
Si capisce però che il pezzo forte dell'appartamento è lo stupendo muro spugnato che ho fatto IO alle spalle del letto!!!!!!!!!!
Vi lascio immaginare cosa potrebbe venir fuori in una ppartamento da 70 mq!!! ^_^

mercoledì 17 marzo 2010

Perchè faccio la dieta


Ecco come ero a 23 e a 26 anni . Notate qualche differenza?! Dato che di rughe ancora non c'è traccia e che il trucco è identico, direi che ciò che salta all'occhio è qualche chilo in più. All'epoca, per la precisione, 7 chili in più nel 2008, che purtroppo sono diventati 12 chili di differenza quest'anno.
Mettere a confronto queste due Elisa, mi rendo conto, è volersi fare per forza del male.
In queste ultime settimane sono riuscita a perdere solo un paio di chiletti, mi sono un po' sgonfiata, ma sono anni luce dai favolosi 58 dell'estate 2005. Ecco, forse 58 per un metro e 73 sono anche pochini tutto sommato, ma ammetto che il mio obiettivo pre-matrimonio oscilla fra i 60 ed i 62. Una dignitosa 44 insomma.
Luca non è entusiasta a riguardo perchè, grazie a Dio, gli piace la mia grassella, ma sono proprio io che vorrei sentirmi fantastica quel giorno.
Sono passati 5 anni da quando potevo entrare tranquilla in un negozio, provarmi le cose che mi piacevano e sentirmi BELLA. Lo shopping l'ho praticamente bandito e non sono più riuscita a trovare un paio di jeans che non mi strizzassero le cosce.
Ma non sono fatta per stare a dieta, è innegabile. Il solo pensiero di non riuscire più, come una mia collega, a digerire la cotoletta mi manda ai matti!
Perciò per adesso cercherò di tenere duro in modo almeno di arrivare a perdere, in modo tranquillo, ancora 3 o 4 chili e poi, in dirittura d'arrivo, sarò un po' più rigida magari. Tutto ciò sempre facendomi seguire dalla dottoressa ovviamente, che ieri sera ha cinguettato un bel "brava, continua così!" e mi ha concesso una pizza margherita ogni 2 settimane. Speriamo di resistere!

martedì 16 marzo 2010

passeggiando in pieno centro

Una vetrina in una via secondaria: 
un tripudio di cioccolato dalle forme strane. 
Quasi dispiacerebbe mangiarlo. 
Quasi.

lunedì 15 marzo 2010

sabato 13/10/10

Scendo in metropolitana ed inizio a notare i dettagli. Il treno è pieno,sembra di essere in settimana, un normale giorno lavorativo.
Eppure ci sono piccoli particolari che mi colpiscono: un fermacapelli viola, un paio di orecchini, una sciarpa.
Quando scendiamo a Cairoli le carrozze si svuotano e si fatìca ad uscire in superficie dalla calca che c'è.
La piazza è piena.
Ci sono tantissime bandiere del PD ed ammetto che non me lo aspettavo. Si fa fatica a spostarsi, mi fermo a fianco del mega schermo allestito per l'occasione mentre interviene Roberta Covelli una semplice studentessa, capace di scuotere la piazza, dotata del coraggio della sua età, del coraggio di schierarsi senza se e senza ma in un momento difficile.
Roberta dice una cosa che mi colpisce molto. Ricorda come, leggendo i libri di storia, penso più o meno tutti ci si sia domandati se in quel preciso momento e contesto storico, all'avvento delle varie dittature, saremmo riusciti ad avere una visione d'insieme e a schierarci, a prendere una posizione forte che non stesse però, dalla parte del più forte. Non credo che l'Italia sia sull'orlo della dittatura, ma in una specie di regime, in una sorta di gardino pieno di fango dove certa gente sguazza felice, sì.
E allora un pensiero a riguardo bisogna per forza di cose maturarlo ed una posizione prenderla.
D'indole io sono diplomatica e "moderata", ma ultimamente persino io non riesco a stare in silenzio.
Sabato ho fatto una scelta: volevo essere lì, insieme a tanti altri cittadini indignati, a tratti veramente incazzati, non tanto per ascoltare i vari interventi - alla fine della fiera nessuno dice nulla di nuovo ed apprezzo veramente solo le parole di Roberta, appunto, e Riccardo Iacona, mentre  di Pietro mi fa cadere le braccia e su Bersani me ne vado proprio - ma solamente per fare numero, per dire "ci sono anche io".
E c'è anche chi obietta che quindi non serve a niente, ma la realtà è che a me in primis serve a ricordarmi cosa penso, cosa voglio, cosa credo, e poi una persona in più, spesso, può fare la differenza.
...e non eravamo pochi a pensarla così...

Ho visto tanti concittadini in piazza per i propri diritti, per far sentire la propria voce, per manifestare pacificamente un malessere che si fa sempre più insostenibile ed inaccettabile.
Ho visto bella gente, insomma, che, anche se incazzata viola, presente lì, sabato 13, per esternare il proprio pensiero, dargli corpo e forma. E vi assicuro che non c'era per nulla traccia di ODIO come va blaterando qualcuno. C'era voglia di giustizia, bisogno di essere ascoltati, indignazione. Ma di odio nessuna traccia.
..facce da manifesta..
E' stato bello esserci.

venerdì 12 marzo 2010

Il Capo del Governo

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera
di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero
meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di
governo.

Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una
parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per
interesse e tornaconto personale.

La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività
criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al
giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere
e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie
sempre il tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile
effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei.

Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un
partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue
maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo
per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e
impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile
trovare un più completo esempio italiano.

Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico
senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon
padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che
disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di
profittatori;mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico
volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si
immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."


Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, 
si riferisce a Mussolini.

Non ho ancora deciso cosa fare domani sinceramente. Da brava italiana sono indecisa sulle mie priorità: l'ora di tennis già profumatamente pagata + rivedere mio fratello di ritorno dall'Ecuador o la manifestazione della parte di popolo da cui al momento mi sento più rappresentata per unire la MIA voce alla loro?
Poi leggo queste cose:
"Stanno tentando di fare una grande insopportabile porcheria". Lo dice Silvio Berlusconi dal palco della riunione del Pdl Lazio, dove è presente anche Renata Polverini. Il tema, dunque, è ancora quello delle liste. a proposito del quale il capo del governo grida al complotto ("C'è dietro un disegno ben pensato") e torna ad attaccare la magistratura:  "La sinistra e la sua mano giudiziaria non hanno perso il vizio. Non ne possiamo più di certi giudici e di certa sinistra". Addirittura, per il premier, "la magistratura di sinistra sta dettando i tempi di questa campagna elettorale, prima inventando una tangentopoli che non c'è, ora inventandosi questa situazione di rigetto delle nostre liste". (Repubblica) e un'idea sul da farsi mi viene....

giovedì 11 marzo 2010

Ma come? Con tutte le libertà che avete, volete anche la libertà di pensare?... (Gaber)

Basta, basta, BASTA!!!!!!!!!!!!!
Non ne posso veramente più.
Apro il giornale e ci trovo tutto ciò che non vorrei, tutto ciò che mi infiamma le guance, mi fa tremare la mano, mi innervosisce sino al midollo.
Ci trovo una decreto legge che urla chiaro e tondo che non siamo tutti uguali, che c'è chi è al di sopra della giustizia sociale e giudiziaria. Scopro che da oggi qualcuno può AUTOCERTIFICARSI un impegno improvviso ed inderogabile per non presenziare ai suoi processi (però per discutere del suo divorzio il tempo lo trova..) con una legge "ponte" che serve a tutelare la sua tranquillità sino all'approvazione della nuova legge post Lodo Alfano, giudicato incostituzionale.
"Quello che si può azzardare è che Silvio Berlusconi, con tutta probabilità eviterà qualsiasi tipo di sentenza sia per la corruzione Mills che per l'affaire Mediaset." (Repubblica)
Durante una conferenza stampa un sedicente freelance (ma più che altro un cittadino davanti al Presidente del Consiglio) tenta di porre domande scomode al premier e viene allontanato dall'aula, addirittura strattonato da un La Russa improvvisatosi buttafuori.
Impagabile anche un fuorionda con uno dei collaboratori del premier che gli suggerisce di non esagerare...

Io non so più cosa pensare. Non è più ammissibile accettare tutto ciò come qualcosa di lontano, come qualcosa che non mi tocca in prima persona. Per la prima volta nella mia vita sento il bisogno di gridare il mio NO, il mio BASTA, COSì E' TROPPO!
Non mi è mai importato nulla della politica, non l'ho mai capita e non mi ci sono mai interessata, anche e soprattutto a causa delle mie spaventose lacune storiche, perchè sono convinta che se non si conosce la Storia sia impossibile comprendere i meccanismi che regolano il nostro Mondo ed il nostro vivere sociale.
Ma inizio a non poterne più.
Cosa fare? La voglia di bigiare tennis ed esserci, Sabato, in piazza col Popolo Viola è fortissima, i dubbi però sono molteplici. Conta davvero la mia presenza quel giorno? Conta qualcosa la Piazza di fronte ad un uomo che stravolge la realtà? Sono sfiduciata ed incazzata da morire, mi sento impotente e non so da che parte girarmi.
E c'è ancora chi giustifica ed accetta la situazione..e questa è per me la cosa più inspiegabile.

G. Gaber

Si può, si può
si può, siamo liberi come l'aria, si può
siamo noi che facciam la storia, si può.

Si può, io mi vesto come mi pare, si può
sono libero di creare, si può
son padrone del mio destino, si può
posso mettermi un orecchino, si può.

Si può, fare critiche dall'esterno, si può
sputtanare tutto il governo, si può
non far uso dei congiuntivi, si può
siamo liberi e trasgressivi, si può.

Basta uno spunto qualunque e la nostra fantasia non ha confini
basta un pennello, un colore, e noi siamo pronti
a perpetuare la creatività dei popoli latini.

Si può, fare i giovani a sessant'anni, si può
regalare i blue-jeans ai nonni, si può
in ignobili trasmissioni, si può
schiaffeggiarsi come coglioni, si può.

Si può, far politica coi fumetti, si può
divertirsi con Andreotti, si può
con la satira che straripa, si può
fare il verso persino al papa, si può.

Con quella vena di razza italiana che è vivace e battagliera
è naturale che poi siamo noi che possiam cambiar tutto
a patto che si lasci tutto come era.

Si può, siamo liberi come l'aria, si può
siamo noi che facciam la storia, si può
libertà, libertà, libertà, libertà obbligatoria.

Sono assai cambiato, sono così spregiudicato
sono infedele, sono matto, posso far tutto.
Viene la paura di una vertigine totale
viene la voglia un po' anormale di inventare una morale…
utopia, utopia, utopia-pia-pia.

Si può, ignorare gli intellettuali, si può
fare il tifo per gli animali, si può
far la guerra per scopi giusti, si può
siamo autentici pacifisti, si può.

Per ogni assillo, rovello sociale, sembra che la gente goda
tutti che dicono la loro, facciamo un bel coro di opinioni
fino a quando il fatto non è più di moda.

Si può, rovesciare la notte e il giorno, si può
eccitarsi con un film porno, si può
patteggiare sulla galera, si può
ricantare "Faccetta nera", si può.

Si può, trasgredire qualsiasi mito, si può
invaghirsi di un travestito, si può
consultarsi con una strega, si può
farsi ognuno una bella lega, si può.

E in questa tua libertà illimitata di espressione e di parola
l'unica rivoluzione che noi abbiamo fatto
ha un difetto: è la rivoluzione della Coca-Cola!

Si può, siamo liberi come l'aria, si può
siamo noi che facciam la storia, si può.

[parlato:] Ma come? Con tutte le libertà che avete, volete anche la libertà di pensare?...
Utopia, utopia, utopia-pia-pia.
Libertà, libertà, libertà, libertà
libertà, libertà, libertà, libertà
libertà, libertà, libertà, libertà...

mercoledì 10 marzo 2010

La matematica è un'opinione

Sì, anche io ragionavo così al liceo...

martedì 9 marzo 2010

Qualcosa bisogna pur dire

Ho evitato, volutamente, qualsivoglia commento su quanto sta accadendo per due motivi: anzitutto volevo vedere un po' come andava a finire e poi volevo dare spazio alle reazioni delle varie parti politiche, osservarne il comportamento.
Da tempo lamento un problema di fondo in Italia, o meglio, negli italiani, che va a trovare la sua massima espressione nella rappresentanza politica: il vuoto pneumatico dietro ogni gesto ed affermazione.
Le idee e gli ideali che dovrebbero stare dietro ogni intento ed azione sono stati sostituiti dall'interesse e da una forma di superficialità gridata senza alcuna sostanza.
Generazioni che hanno conosciuto solo il diktat del consumismo, che non hanno sofferto davvero la fame e la privazione estrema, si ritrovano a vivere senza entusiasmo, senza una meta precisa che non sia l'accumulo e la sicurezza di poter mantenere quel che si ha.
Il valore della cultura è tramontato e conta l'apparire al posto dell'essere e, soprattutto, dell'esserci, in un preciso momento storico.
Il pasticciaccio brutto delle liste è nulla al confronto del pasticciaccio brutto del Dl approvato, nottetempo, dal nostro Presidente della Repubblica.
Come Giovanni, anche io ero convinta che fosse quanto meno non-equo escludere parte dell'elettorato dalla possibilità di votare il suo rappresentante, ma quel che è stato fatto, la scappatoia, molto italiota, trovata è uno dei momenti più bassi della nostra storia recente.
Illuminante l'intervista a Roberta De Monticelli, una dei più importanti filosofi italiani, sul City di oggi:

(...) quando si parla di Diritto, la forma è sostanza. Dire il contrario è, in linea concettuale, ammettere che sia legittima qualsiasi azione che sembri buona a chi ne ha la forza.
(...) il potere senza regole porta necessariamente ad abusi - anche se chi lo esercita è in buona fede.


Perché?

Nessuno di noi ha una conoscenza assoluta di ciò che è bene e ciò che è male. Per questo gli esseri umani hanno escogitato un sistema di procedure, “le regole formali”: servono a fissare i limiti in cui gli interessi di una parte sono affermati senza abusi sugli altri. Le procedure garantiscono la neutralità della legge, evitano l’arbitrio. Impediscono per esempio che la competizione elettorale diventi rissa.
(...) Molti nell’opposizione si aspettavano che il Pdl spiegasse: “Abbiamo fatto un errore, aiutateci a far votare milioni di elettori, ne va della democrazia”. Invece non è successo.


(...) Se l’avessero riconosciuto, sarebbe stato tutto diverso. Invece non c’è stata fiducia nella verità, né dibattito delle idee - anche per l’applicazione arbitraria della legge sulla par condicio, con l’oscuramento, addirittura, dei talk show, cioè della forma televisiva dei dibattiti di idee.
La giustificazione del governo è che la maggioranza degli italiani è d’accordo con il Pdl.

Ma questo non basta: lo sapevano già gli antichi greci. La morte di Socrate è stata la protesta della filosofia contro questo idea di “governo del popolo” senza tutela delle minoranze - che è dittatura. Se 100 persone su 100 decidono di uccidere tutti quelli che hanno gli occhi azzurri, la decisione è a maggioranza, ma non certo giusta, e neppure “democratica”.

Insomma, il consenso non basta a garantire la democrazia.

Sì, ad esempio, il nazismo è arrivato al potere sulla base di una pretesa maggioranza assoluta - con l’aiuto, poi, di qualche aggiustamento costituzionale fatto da Carl Schmitt"

Quello che mi colpisce è proprio quest'arroganza, questo non ammettere MAI l'errore e quando si incappa in qualche impedimento (che solitamente ha il nome di Giustizia o Costituzione) si abbatte come un carroarmato, senza riguardo per niente e per nessuno, col sorriso stampato in viso, al grido de "la maggioranza degli italiani è con noi!".
E l'Italia dov'è? E' nel Popolo Viola, è nella rivolta delle carriole a L'Aquila, nei rigurgiti di dignità e nel bisogno di concretezza.
E' nella testa di chi cerca di pensare, di chi si informa in modo analitico e facendo collegamenti, confrontando, non smettendo mai di cercare.
L'Italia che sogno è ben diversa da questa manica di furbetti, di prepotenti dalla voce grossa che pensano solo ad accumulare più potere vaneggiando di amore ed odio, come se il mondo e la politica si muovessero su un dualismo quanto meno riduttivo e secondo categorie di pensiero che nulla hanno a che fare col Governo e la Res Publica.
Come finirà la faccenda non è poi così rilevante, a me importa però vedere lo sdegno riempire le piazze, importa sentire che la situazione sta diventando VERAMENTE insostenibile ed inaccettabile.
Perchè gli italiani NON SONO l'italiano medio, perchè la mediocrità non è la risposta, nè la spinta del cambiamento, ed io credo e spero che qualcosa stia cambiando sul serio.

lunedì 8 marzo 2010

Donne du du du ^_^

Ci sono quelle che nemmeno accettano gli auguri e si ritraggono al grido "la nostra festa dovrebbe essere ogni giorno!".
Io non sono così, anche se penso che ogni essere umano meriti rispetto e le donne, da secoli, sono costrette a lottare con le unghie e con i denti per ottenerlo a livello sociale.
Ma non sono certo una femminista e se mi fanno gli auguri oggi, rispondo con un sorriso.
Sono felice di essere donna, mi piace essere complicata e sensibile, forte e fragile, una contraddizione vivente e, proprio per questo, ancora più affascinante.
Quindi oggi faccio gli auguri ad ogni donna e ad ogni uomo capace di amarci per come siamo e capace di migliorarci dove possiamo.

A TUTTE LE DONNE

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.


Alda Merini

 
E un po' di giustizia anche per la mimosa, 
ridotta sempre e solo ad un rametto in ogni fotografia: 
guardate che bello è il suo albero in fiore!

mercoledì 3 marzo 2010

da dove veniamo e dove andiamo

Tornando a casa ieri ho fatto un tratto di strada che solitamente non percorro perchè mi allunga di qualche minuto il cammino e con le borse della spesa non è piacevolissimo. Avevo voglia di gettare lo sguardo in qualche negozio: c'è quello della Apple davanti al quale non mi soffermo troppo perchè ho ancora da soddisfare un'antica voglia di Mac e poco più avanti uno splendido negozio d'arredamento di interni dai colori tenui, vagamente country, pieno di stoffe, cuscini e deliziosi divani.
Qualche passo oltre invece il tripudio kitsch di una vetrina zeppa di improbabili soprammobili psichedelici e radio a forma di casco o chitarra elettrica.
Ma è quando svolto nella vietta più tranquilla e buia poco distante che mi incanto davvero.
So già infatti che presto mi troverò a passare davanti ad un piccolo gioiellino e, facendo scorrere lo sguardo all'interno, vedrò questo:
 
Pareti intere di scaffali di legno traboccanti lana di ogni colore e genere, come tante nuvole multicolori in cui viene voglia di sprofondare.
E' il negozio dove si rifornisce la mia nonnina da combattimento, ex sarta, ed è sempre pieno di donne intente a scegliere e valutare, ad immaginare i loro prossimi capolavori.
Poco prima, sull'altro lato della strada, intravedo la minuscola bottega di un sarto. Sta salutando una conoscente che mi sta passando accanto: un largo sorriso lo illumina, agita il braccio, al collo ha il suo metro giallo da lavoro.
A volte ci dimentichiamo da dove vengono le COSE.
Dedicandomi ai bijoux ho capito l'importanza del verbo creare, ho capito che sapere come nasce un oggetto, passo dopo passo, te lo rende più familiare e prezioso nonostante imperfezioni o usura del tempo. Ho persino più piacere a regalare le cose fatte con le mie mani, senza chiedere nulla in cambio perchè non ne saprei stimare il valore: tanto o addirittura nulla, che importanza ha? Prima non c'era, grazie a me esiste.
Ma c'è di più: sapere come nasce un vestito, come prende forma tra le mani esperte di una sarta, sapere da dove arriva l'insalata o le patate che mettiamo in tavola, dà ad ogni cosa, ad ogni cibo, un gusto ed un senso nuovi.
Ricordo ancora il sapore della patate raccolte con fatica insieme a mia nonna e mio fratello in estate nel campo dei nonni: mi parevano le migliori patate mai assaggiate!
Oggi siamo abituati a vedere solo l'opera finita, spariscono le botteghe, gli artigiani; sotto ai nostri occhi una quantità infinita di prodotti che non riusciamo nemmeno ad immaginare cosa fossero all'origine.
Ci pensavo ieri, mentre sentivo alla tv la notizia che l'Unione Europea ha dato il via libera alla coltura in Europa della patata transgenica Amflora. Ho ripensato ai miei tuberi emiliani allora, alla loro raccolta, alla terra smossa, all'amore di mia nonna che continua a seguire il campo ancora oggi a quasi 80 enni, facendo avanti ed indietro da Milano a Parma. Ho pensato a come buttiamo tutto giù, a come consumiamo e pensiamo che non importi da dove venga ogni cosa, l'importante è averla lì, nel piatto o indosso.
E non capiamo che stiamo sparendo anche noi, che stiamo diventando di serie anche noi: super accessoriati, ma vuoti, gusci che consumano e gettano via.

Il prossimo week end a Milano c'è la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fà la cosa giusta, e spero di poterci andare. Non so cosa ne potrò ricavare, ma sono certa che qualcosa mi insegnerà.

martedì 2 marzo 2010

Post sognante pieno zeppo di foto

Sul mio matrimonio (che ancora non ha una data perchè ancora non ho ricevuto alcuna proposta, ma sarà, suppergiù, l'estate prossima) so alcune cose.
Che voglio qualcosa di semplice al "ricevimento" e che Rocca Susella, quindi, sarebbe perfetta.
Se solo non fosse lontana e senza possibilità di celebrare in loco il rito civile.
Ecco, per il rito mi piacerebbe la massima personalizzazione, in modo che duri più di 10 minuti striminziti e tristi, ma lì dipenderà tutto dal comune.
Il mio sogno irrealizzabile? Questo:
 
Per il ricevimento le atmosfere che mi fanno impazzire invece le definirei romantico/rustico/sognante. Una cosa del genere insomma:
 
Per il guestbook non ho ancora deciso, ma 99 su 100 vorrei fare una postazione con una Polaroid di recupero (missione impossibile, ma si vocifera che rimetteranno in commercio delle pellicole: incrociamo le dita!! La macchina ce l'ho infatti!) o una stampantina, sempre marca Polaroid, istantanea in modo da appendere pensieri e foto così:
Beh, più o meno ovviamente!! L'altra ipotesi è il banchetto degli auguri agli sposi:
 
Infine la torta. In Italia sarà impossibile avere qualcosa di simile a questo inarrivabile capolavoro temo:
Nè potrò adattare il dolce alla mia vera passione:
 

Ma di sicuro in cima, il nostro cake topper sarà quanto di più simile a questa delizia:
 
Li ho trovati dal panettiere sotto casa e riproducono ESATTAMENTE l'idea che avevo in testa da giorni in materia di cake topper!! Sono tenerissimi!!!
Beh, ho voluto rendervi partecipi dei miei sogni... La strada è ancora lunghiiiissima, ma io adoro sognare!!!

PS: tutte le foto, a parte i maialini, vengono dal web, principalmente da siti inglesi e americani che ho scordato, sorry!

lunedì 1 marzo 2010

Il giallo è un bel colore

E' il giorno dello sciopero giallo in buona parte dell' Europa.
La prima cosa che mi colpisce è il rumore degli elicotteri sopra la mia testa.
Lavoro in centro, dove si concentreranno le maggior parte delle iniziative, e da stamattina alle 8, quando sono arrivata, è un incessante andirivieni di elicotteri, mai sentiti in occasione di altre manifestazioni.
Non so quante persone riusciranno a farsi sentire oggi, ma credo che queste persone vadano ascoltate. Perchè sono una parte di popolazione che chiede diritti inalienabili, che chiede ascolto e visibilità, chè la visibilità arriva solo quando alzi la voce o quando un telegiornale decide di mettere in luce una certa notizia, qualcosa che ti etichetta secondo un macrosistema di luoghi comuni.
Per sfatare parte di queste idee preconcette vi invito intanto a leggervi il pdf che trovate QUI e che io trovo illuminante.
Stasera mi piacerebbe partecipare almeno ad una di queste iniziative, in una libreria qui vicino: la presentazione con relativa discussione di confronto del libro "Rondini e Ronde".
L'ho comprato la scorsa settimana ed ho già iniziato a leggerlo; si tratta di una raccolta di racconti sull'integrazione ed il reato di clandestinità, alcuni molto carini ed ironici, altri quasi poetici.
Tra l'altro vi consiglio anche altri libri della casa editrice Mangrovie: mi paiono tutti titoli assa interessanti.
Insomma, sono curiosa di leggere e vedere quanto verrà detto di questa giornata dai mass media. Curiosa di come andrà la giornata, se potrà davvero dirci qualcosa di concreto, se potrà essere un segnale forte.
Io intanto spero che questo ronzio sopra la testa cessi presto, che oggi possa essere prima di tutto una giornata di incontro e di ascolto e non una situazione da monitorare e tenere sotto controllo e basta.
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