Sabato mattina, i resti di una cena deliziosa in compagnia di una delle persone speciali della mia vita...
Domenica pomeriggio, dopo un minimo lavoro in cucina, "sforno" i mie pupazzi di neve natalizi a base di pandoro:
In teoria sarebbero dovuti uscire MOLTO più bianco neve/cocco, ma non c'è stato verso. Non somigliano alla foto stampata sul libro di ricette e devo aggiustarli un po' di zucchero, ma per il pranzo di Natale spero faranno la loro figura.
Domenica sera preparo, sempre per il nostro pranzone natalizio, i segnaposti ad hoc. By Martha Stewart, ok, ma la realizzazione passa solo attraverso le mie pazienti manine e un po' di photoshop sulle stelline.
E per finire vorrei dir due parole sul nostro sabato sera a teatro, a vedere "Provando in nome della madre".
Lo spettacolo è tratto da un testo di Erri De Luca che non ho letto e che parla di Miriàm, la nostra Madonna per intenderci, e della sua umanissima storia. Io adoro De Luca: lo amo come narratore e come persona poichè mi pare - ovviamente non lo conosco direttamente - sia di una modestia ed umiltà disarmanti. E ne ho la riprova quando, a fine recita, giustamente, lascia subito il palco e fa godere degli applausi solo gli attori, tra cui una straordinaria Sara Cianfriglia nel ruolo di Miriàm.
Erri, nell'introduzione al libro, spiega l'intento: porre sotto la lente d'ingrandimento alcuni passaggi dati per scontati magari, a chi legge i Testi Sacri, restituendo figure cariche di umanità e profonda fede.
Ci parla dunque del rapporto fra Miriàm e Josef, di questa storia straordinaria a loro capitata, del modo in cui l'affrontano e soprattutto, di come una donna diventa madre. E non madre qualunque, anche se lo vorrebbe tanto.
E allora scopro che non imamginavo Maria a partorire sola, nella stalla, perchè la Legge impediva agli uomini di assistere al parto e intorno di levatrici non ce n'erano. Assistiamo a quest'atto d'amore e forza e ricordiamo quanto sia vicino a tutte noi, donne.
De Luca puntualizza come la traduzione delle Sacre scritture sia fuorviante, poichè il termine usato, in ebraico, nel versetto che ci condanna a partorine con "dolore", in realtà è con "sforzo/fatica". Ci spiega come, in altri 5 punti dei Testi, la stessa parola venga correttamente tradotta in questo modo, mentre per la donna, "colpevole", si sia tradotta con un'accezione negativa di colpa e castigo.
Ciò che amo nell'autore è il suo approccio di incondizionato amore a Bibbia e Vangeli, pur da dichiarato non credente. Ne risulta così una lettura piena di pietas, eppure precisa e rigorosa.
Uno spettacolo veramente bello, un'occasione per riscoprire una storia "natalizia" ricca di umanità.
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3 commenti:
ciao, io sono barbara! passo di qui ogni tanto ma nn mi sono mai fermata a commentare...però te lo volevo dire che il tuo blog mi piace molto e leggo i tuoi post sempre con piacere!^_^ ahah quei pupazzetti di neve sono davvero graziosi, complimenti!
a presto
barbara
beh, meno male che alla fine ti sei decisa..così sono andata a curiosare sul tuo splendido blog!!
No, ma quanto sei artisticamente brava! Ti prenoto per le decorazioni natalizie a casa mia per il prossimo anno! ^__^
Dato che non so se avrò modo di riutilizzare il PC in questi giorni, ti faccio tantissimo auguri di buon Natale... spero che tu possa trascorrere una giornata serena...
Un abbraccio forte!
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