Quest'anno non ho avuto tempo per fare gli auguri prima. Il lavoro mi sta assorbendo sempre più e temo che la situazione nel 2012 potrà solo peggiorare.Il 2011 è un anno diviso in due: i preparativi sempre più pressanti per il matrimonio, le mie nozze, il viaggio di un mese in America, prima, poi l'autunno di rientro alla normalità, ma soprattutto le preoccupazioni lavorative, i problemi di salute che non si risolvono...
Il 2012 quindi spero mi porti un po' di serenità, anche se francamente la vedo un po' nera. Però avrò anche due matrimoni che mi riempiono di gioia, due amici di vecchia data e mia cognata, e, soprattutto, la nascita del mio nipotino, figlio di mio fratello.
Credo sarà un bell'anno per la mia famiglia, per i miei genitori che si ritroveranno nonni e magari dimenticheranno per un pochino le beghe lavorative e la pensione che s'allontana, nonchè per le mie nonne-bis che, ne sono felicissima, potranno conoscere il loro pronipote.
A tutti voi auguro tantissima felicità e ci si rilegge l'anno prossimo!
sabato 31 dicembre 2011
mercoledì 21 dicembre 2011
Impatto zero
Il mio è un blog piccolino, con pochissimi lettori, ma comunque un blog cui sono affezionata.
E di blog e bloggers che seguo ed ammiro ce ne sono molti. Oggi, grazie a Laura, ho deciso che il mio piccolo spazio sarà ad impatto zero.
Ecco come funziona.
"A Göritz, presso Coswig (regione di Saxony-Anhalt), è in corso un progetto abbastanza importante, con la piantagione di 27,000 alberi su 3,4 ettari. L'area è un terreno soggetto a forestazione per la prima volta e si trova sulla strada B107, sulla destra appena prima di arrivare appunto al piccolo villaggio di Göritz.
Doveconviene.it pianta con te e il tuo blog degli alberi in partnership con www.iplantatree.org, iniziativa ecologica tedesca che ha già realizzato opere di riforestazione in diverse aree."
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai un blog debba essere ad impatto zero.
Pochi sanno che ogni anno un blog o un sito internet producono una media di 3,6 Kg di CO2 e che un albero basterebbe per rendere questo impatto sul' ambiente assolutamente favorevole: un solo albero può assorbire annualmente tra i 5 e i 10 Kg di anidride carbonica. Basta poco per aderire e per eliminare l' impronta ecologica del tuo blog.
L'iniziativa è sponsorizzata da DoveConviene, sito che digitalizza tutti i volantini delle principali catene commerciali e li pubblica online per evitare lo spreco di carta ( Trony, Esselunga, Expert solo per citarne alcune) rendendoli così sempre disponibili, in qualunque luogo: un altro bel modo di aiutare l'ambiente!
E siccome un albero in più su questo pianeta malato è sempre cosa buona e giusta, ho deciso di partecipare e mi piace proprio pensare che da qualche parte un albero crescerà grazie a me...
E di blog e bloggers che seguo ed ammiro ce ne sono molti. Oggi, grazie a Laura, ho deciso che il mio piccolo spazio sarà ad impatto zero.
Ecco come funziona.
"A Göritz, presso Coswig (regione di Saxony-Anhalt), è in corso un progetto abbastanza importante, con la piantagione di 27,000 alberi su 3,4 ettari. L'area è un terreno soggetto a forestazione per la prima volta e si trova sulla strada B107, sulla destra appena prima di arrivare appunto al piccolo villaggio di Göritz.
Doveconviene.it pianta con te e il tuo blog degli alberi in partnership con www.iplantatree.org, iniziativa ecologica tedesca che ha già realizzato opere di riforestazione in diverse aree."
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai un blog debba essere ad impatto zero.
Pochi sanno che ogni anno un blog o un sito internet producono una media di 3,6 Kg di CO2 e che un albero basterebbe per rendere questo impatto sul' ambiente assolutamente favorevole: un solo albero può assorbire annualmente tra i 5 e i 10 Kg di anidride carbonica. Basta poco per aderire e per eliminare l' impronta ecologica del tuo blog.
L'iniziativa è sponsorizzata da DoveConviene, sito che digitalizza tutti i volantini delle principali catene commerciali e li pubblica online per evitare lo spreco di carta ( Trony, Esselunga, Expert solo per citarne alcune) rendendoli così sempre disponibili, in qualunque luogo: un altro bel modo di aiutare l'ambiente!
E siccome un albero in più su questo pianeta malato è sempre cosa buona e giusta, ho deciso di partecipare e mi piace proprio pensare che da qualche parte un albero crescerà grazie a me...
lunedì 19 dicembre 2011
età
"La sua sola uscita era stata salutata da Giovanni Grazzini, sulle colonne del quotidiano italiano Corriere della Sera come «[...] un importante passo avanti verso una società più adulta, tanto più sicura di sé e della democrazia da potersi permettere di criticare istituti tenuti per sacri [...]»" (Wiki)
Cercando idee da passare a parenti ansiosi che non sanno cosa regalare, ho cercato nella rette tracce di cofanetti dedicati a Petri, regista che mi piacerebbe avere nella mia videoteca personale.
Vagando così, di link in link, sono approdata alla pagina di Wikipedia dedicata ad un suo famoso film, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e alla citazione che trovate qui sopra, che decontestualizzata, trovo ancor più interessante.
Ciò che mi ha colpita subito è l'aggettivo "adulta" riferito a società. Ho cominciato così a pensare a come si sia involuta la società odierna e, quindi, a quanto abbiamo bisogno di fare quel passo avanti cui accenna Grazzini.
A volte, guardando sconsolata i nostri telegiornali, mi pare proprio di assistere a liti fra bambini. A volte mi domando sino a che punto siamo pronti a farci prendere per il culo in nome di un benessere effimero e consumista che ben poco ha a che vedere con la felicità e la serenità.
Insomma, questa maturazione auspicata forse sarebbe la nostra unica salvezza, ma saremmo davvero in grado di crescere? L'adolescenza reiterata pare l'unica opzioni ultimamente...e forse adolescenza è anagraficamente scorretto....
Cercando idee da passare a parenti ansiosi che non sanno cosa regalare, ho cercato nella rette tracce di cofanetti dedicati a Petri, regista che mi piacerebbe avere nella mia videoteca personale.
Vagando così, di link in link, sono approdata alla pagina di Wikipedia dedicata ad un suo famoso film, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e alla citazione che trovate qui sopra, che decontestualizzata, trovo ancor più interessante.
Ciò che mi ha colpita subito è l'aggettivo "adulta" riferito a società. Ho cominciato così a pensare a come si sia involuta la società odierna e, quindi, a quanto abbiamo bisogno di fare quel passo avanti cui accenna Grazzini.
A volte, guardando sconsolata i nostri telegiornali, mi pare proprio di assistere a liti fra bambini. A volte mi domando sino a che punto siamo pronti a farci prendere per il culo in nome di un benessere effimero e consumista che ben poco ha a che vedere con la felicità e la serenità.
Insomma, questa maturazione auspicata forse sarebbe la nostra unica salvezza, ma saremmo davvero in grado di crescere? L'adolescenza reiterata pare l'unica opzioni ultimamente...e forse adolescenza è anagraficamente scorretto....
venerdì 16 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
E' che prima, diciamocelo, era tutto più semplice.
Attaccare Silvio era una passeggiata, era facile e frustrante insieme, ma ti dava la giusta carica.
Certo, chi conservava un minimo di criticità, sapeva benissimo che abbaiare tanto alla luna ti fa solo sgolare e nulla più.
Perchè alla fine della fiera, ricordiamolo, è LUI che ha deciso di fare un passo "a lato" e nessun popolo sovrano, nè nessuna opposizione (???), sono riusciti a disarcionarlo.
Ora siamo tutti coi fucili spianati contro il Governo che la necessità ha scelto, contro una forma che finalmente ci piace nei suoi toni pacati, che sappiamo necessaria, ma anche dannosa.
Come quelle cure aggressive che aggiustano un organo e ne distruggono altri 3 o 4.
La chemioterapia per il Bel Paese.
Sì, oggi è tutto più difficile, ci sentiamo senza bandiera, con la sola forza di gridare all'ingiustizia, ma, oggi più che mai, abbaiamo contro il vento.
Perchè contrapporsi a qualcosa che non sappiamo più se sia padella o brace, è un po' come lottare coi mulini a vento.
Attaccare Silvio era una passeggiata, era facile e frustrante insieme, ma ti dava la giusta carica.
Certo, chi conservava un minimo di criticità, sapeva benissimo che abbaiare tanto alla luna ti fa solo sgolare e nulla più.
Perchè alla fine della fiera, ricordiamolo, è LUI che ha deciso di fare un passo "a lato" e nessun popolo sovrano, nè nessuna opposizione (???), sono riusciti a disarcionarlo.
Ora siamo tutti coi fucili spianati contro il Governo che la necessità ha scelto, contro una forma che finalmente ci piace nei suoi toni pacati, che sappiamo necessaria, ma anche dannosa.
Come quelle cure aggressive che aggiustano un organo e ne distruggono altri 3 o 4.
La chemioterapia per il Bel Paese.
Sì, oggi è tutto più difficile, ci sentiamo senza bandiera, con la sola forza di gridare all'ingiustizia, ma, oggi più che mai, abbaiamo contro il vento.
Perchè contrapporsi a qualcosa che non sappiamo più se sia padella o brace, è un po' come lottare coi mulini a vento.
mercoledì 14 dicembre 2011
rallentare
Queste foto le ho scattate vicino al Castel Roncolo, a due passi da Bolzano.
Ci siamo stati l'ultimo giorno di Ponte, il 10, al tramonto. La luce ed i colori intorno erano spettacolari e riempivano la mente di pace.
Devo dirvi che oggi mi sento un po' giù e avrei proprio bisogno di cose semplici come questi piccoli spettacoli.
Non ne parlo qui sul blog perchè non mi pare la sede adatta, ma da dicembre 2009 ho purtroppo sviluppato una patologia piuttosto dolorosa che mi trascino da ormai due anni e sta condizionando non poco la mia vita.
Frequento ormai regolarmente due dottori, uno di questi ogni settimana.
Oggi mi ha ceduto anche il ginocchio ed è stata un po' la goccia che fa traboccare il vaso, assieme alle notizie di precarietà piuttosto seria dell'azienda per cui lavoro.
Così mi sono messa a rimirare questi scatti e a pensare a quanto mi piacerebbe rallentare. Ho cercato di immaginare un modo di vivere diverso, lontano dalla città e dai suoi ritmi.
Ho visto mio marito concedersi del tempo per leggere un libro, per prendere la moto e farsi un giretto.
Mi sono osservata senza grandi impegni o progetti, senza l'ansia di essere a tutti costi "realizzativa" o all'altezza di un'idea non mia.
Poi mi è salita la solita ansia, perchè è difficile fuggire davvero, difficile realizzare un progetto così ambizioso come pretendere un'esistenza umana.
Vorrei poter stare bene e dedicarmi solo ad altro. Vorrei passare del tempo di qualità con Luca senza preoccupazioni lavorative di sorta: riappropriarmi della mia vita insomma, dei suoi spazi per voli alt(r)i.
Non posso, non ci riesco, non sappiamo concedercelo, nè riesco ad immaginarlo sino in fondo.
E allora resto a fissare la luce calma del tramonto e poi riprendo la corsa.
martedì 13 dicembre 2011
VENERDÌ 9
Giornata di mercatini. Decidiamo di restare in zona e ci spostiamo a Bressanone, pochi chilometri sotto Valles. Grazie alle indicazioni trovate sul sito ufficiale, individuiamo senza problemi il parcheggio più vicino e siamo subito in piazza Duomo. Prima di gettarci fra i ninnoli natalizi, ci concediamo un giretto all'interno del Duomo, cominciando dal suo splendido chiostro affrescato.
Alcuni disegni evocano animali esotici a noi ormai ben noti, ma che avevano, all'epoca, il fascino del mistero e dell'ignoto, tanto da tingersi di favola e leggenda...
Dopo un lauto pranzo ci spostiamo a Varna per visitare l'abbazia di Novacella.
Una simpaticissima guida, Ernst, ci accompagna durante la visita alla chiesa, alla biblioteca ed alla pinacoteca. Anche qui il barocco la fa da padrone.
Giornata di mercatini. Decidiamo di restare in zona e ci spostiamo a Bressanone, pochi chilometri sotto Valles. Grazie alle indicazioni trovate sul sito ufficiale, individuiamo senza problemi il parcheggio più vicino e siamo subito in piazza Duomo. Prima di gettarci fra i ninnoli natalizi, ci concediamo un giretto all'interno del Duomo, cominciando dal suo splendido chiostro affrescato.
Alcuni disegni evocano animali esotici a noi ormai ben noti, ma che avevano, all'epoca, il fascino del mistero e dell'ignoto, tanto da tingersi di favola e leggenda...
Ignoro chi sia, ma mi fa morire la sua posa mooolto rilassata ^_^
Gli interni del Duomo sono un trionfo d'opulenza
E questo???! Mah!
Il leggio è quanto meno originale...
Interni di San Michele, chiesa parrocchiale accanto al Duomo, di misteriosa e struggente bellezza
Terminato il giro fra chiese e chiostri vari, ci avventuriamo nel piccolo mercatino. Devo dire però che la ressa mi dà veramente noia e in più non sono un'amante di certi piccoli oggettini che trovo "carini" e nulla più.
I mercatini natalizi per me dovrebbero esporre l'artigianato locale non solo legato al Natale ed alle feste, ma in senso lato. Alla fine se no ci si ritrova a girare per bancarelle tutte uguali, come i vecchi che guardano i lavori stradali con le mani dietro la schiena...per dire...
Dopo un lauto pranzo ci spostiamo a Varna per visitare l'abbazia di Novacella.
Una simpaticissima guida, Ernst, ci accompagna durante la visita alla chiesa, alla biblioteca ed alla pinacoteca. Anche qui il barocco la fa da padrone.
Antiche mappe dell'Africa, già così precise...
La biblioteca: mamma mia quanto amo i libri!!!
Questa per me rimane una piccola chicca: una lettera di indulgenza. La nostra simpaticissima guida se ne esce con una frase del tipo "ecco, questa è un'indulgenza. Perchè sapete, no, come andavano le cose a quell'epoca? che poi...meno male che nessuno è tornato indietro a chiedere conto al parroco che gli aveva assicurato l'indulgenza...!!"
Usciti dall'abbazia, entriamo subito nell'enoteca dove acquistiamo un po' di birre artigianali, vini e qualche altro prodotto di produzione artigianale tipo lo shampoo alla propoli e la crema al rafano.
Stanchi ed un po' intirizziti ce ne torniamo in hotel per la consueta cena da ko e tanta nanna.
To be continued...
lunedì 12 dicembre 2011
Mercoledì e giovedì
MERCOLEDÌ 7
I cinque giorni "fuori dal mondo" non sono poi stati del tutto lontani dalle solite preoccupazioni lavorative purtroppo, ma almeno ci siamo goduti degli splendidi paesaggi e dei banchetti pantagruelici.
Luca ha malauguratamente deciso di controllare la sua mail prima di partire. Risultato? Ovviamente pc e scartoffie varie portate appresso con la promessa di non lavorare se non fra le 5 e le 9 del mattino.
Inutile dire che ero un tantino nera, ma ho cercato di non fare troppo la musona...tutto sommato non riuscendoci neanche troppo.
Comunque mercoledì mattina, verso mezzodì, siamo partiti in direzione Brennero.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Il traffico c'era, ma tutto sommato abbiamo viaggiato bene, fermandoci solo per pranzare e dopo circa 4 ore e mezza eravamo in vista di Bressanone, la nostra uscita. E qui, già col buio alle porte, ha cominciato a fioccare: neve!!
La nostra destinazione finale era Valles una frazione di Rio di Pusteria, a circa 1.300 mt. Se a Rio nevischiava, a Valles la neve iniziava ad attaccare e la temperatura è presto scesa a meno otto.
Scaricati i bagagli nel delizioso Sport Hotel Peintner, che mi sento assolutamente di consigliare, ci siamo rilassati un po' e dopo cena (favolosa!!) siamo crollati a nanna.
GIOVEDÌ 8
Il risveglio è favoloso...dalla nostra suite (sì, mi sono trattata bene), il panorama è bellissimo
Dopo un'abbondante colazione, su suggerimento della gentilissima Anita, proprietaria dell'hotel, decidiamo di andare a visitare la malga Fane: ci si prospetta una camminata di un'oretta e mezza, due ore in mezzo alla neve e partiamo baldanzosi.
Io ho dietro solo i miei scarponcini imbottiti di pelo, perché ero partita convintissima di non trovare nulla di vagamente simile ad un fiocco di neve, invece, ovviamente, la prendo in saccoccia e pagherò cara la mia decisione.
Il dislivello non è troppo impegnativo sulla carta: si parte da 1.300 e si arriva a 1.700 circa. Siamo in pochi ad intraprendere il cammino e facciamo buona parte della strada da soli, immersi in un silenzio maestoso.
Presto abbandoniamo la strada più agevole e cominciamo ad arrampicarci su ponticelli e sentieri canditi, ancora intatti. I miei scarponcini cominciano a rivelare la loro inadeguatezza e ringrazio il cielo di avere almeno seguito il consiglio di Luca ed avere indossato due paia di calze.
Quando incontriamo coppie di turisti dotati di comode ciaspole capisco d'aver sbagliato qualcosa. Abbiamo scelto il sentiero più impegnativo ovviamente, quello da fare con l'attrezzatura adatta, mentre io lo sto affrontando con scarponi da città ormai totalmente zuppi.
Per fortuna incontriamo la strada maestra ed abbandoniamo il sentierino bastardo, ma ormai siamo quasi in cima.
Subito dietro una curva ci appare la malga: si tratta di un agglomerato di baite, fienili, una piccola chiesa e tre rifugi. Il bianco della neve ferisce gli occhi, il cielo è di un azzurro pure che stordisce, la pace è totale.
Accanto alle costruzioni in legno scorre un torrente e piano piano ci avviciniamo al punto di ristoro.
Non abbiamo molta fame, così cominciamo a sorseggiare un bel birrozzo ed una limonata, ma presto cediamo alla tentazione di provare i famosi canederli e mentre luca li sceglie di fegato in brodo, io mi butto su quelli al formaggio.
Presa dall'entusiasmo mi pappo persino l'insalata di cavolo che li accompagna: per me un vero evento, non mangiando praticamente nulla di verdura!!
Nel frattempo sono costretta a togliermi le scarpe per tentare di rianimare i piedi totalmente bagnati e ghiacciati. missione impossibile.
Ci godiamo il sole finché c'è, ma appena quest'ultimo scende dietro la montagna siamo costretti a rientrare perché si gela letteralmente. Luca mi cede le sue comode e calde calzature da trekking (il bello di avere un 40 di piede intercambiabile con Marito) e finalmente posso ridiscendere sicura sino a valle. Cavoli: è tutto un altro camminare!! Non ho freddo e la suola aderisce bene al terreno..un altro vivere.
Scendiamo molto più velocemente, anche perché prendiamo subito la strada principale, ed in quattro e quattr'otto siamo in hotel, al calduccio.
Devo dire che, nonostante sia una pigra da competizione, questa passeggiata rimane la mia parte preferita della vacanza. Non sono tipa da montagna, da sempre, grazie alla casa in Liguria dei nonni, passo le mie ferie al mare, e in più non amo moltissimo il freddo, ma il silenzio e la pace di luoghi che paiono fermi nel tempo, incontaminati, puri ed essenziali, mi conquista sempre. E poi il piacere di una bella cena al termine di una giornata passata in cammino al freddo, è impagabile!
I cinque giorni "fuori dal mondo" non sono poi stati del tutto lontani dalle solite preoccupazioni lavorative purtroppo, ma almeno ci siamo goduti degli splendidi paesaggi e dei banchetti pantagruelici.
Luca ha malauguratamente deciso di controllare la sua mail prima di partire. Risultato? Ovviamente pc e scartoffie varie portate appresso con la promessa di non lavorare se non fra le 5 e le 9 del mattino.
Inutile dire che ero un tantino nera, ma ho cercato di non fare troppo la musona...tutto sommato non riuscendoci neanche troppo.
Comunque mercoledì mattina, verso mezzodì, siamo partiti in direzione Brennero.
Visualizzazione ingrandita della mappa
Il traffico c'era, ma tutto sommato abbiamo viaggiato bene, fermandoci solo per pranzare e dopo circa 4 ore e mezza eravamo in vista di Bressanone, la nostra uscita. E qui, già col buio alle porte, ha cominciato a fioccare: neve!!
La nostra destinazione finale era Valles una frazione di Rio di Pusteria, a circa 1.300 mt. Se a Rio nevischiava, a Valles la neve iniziava ad attaccare e la temperatura è presto scesa a meno otto.
Scaricati i bagagli nel delizioso Sport Hotel Peintner, che mi sento assolutamente di consigliare, ci siamo rilassati un po' e dopo cena (favolosa!!) siamo crollati a nanna.
GIOVEDÌ 8
Il risveglio è favoloso...dalla nostra suite (sì, mi sono trattata bene), il panorama è bellissimo
Dopo un'abbondante colazione, su suggerimento della gentilissima Anita, proprietaria dell'hotel, decidiamo di andare a visitare la malga Fane: ci si prospetta una camminata di un'oretta e mezza, due ore in mezzo alla neve e partiamo baldanzosi.
Io ho dietro solo i miei scarponcini imbottiti di pelo, perché ero partita convintissima di non trovare nulla di vagamente simile ad un fiocco di neve, invece, ovviamente, la prendo in saccoccia e pagherò cara la mia decisione.
Il dislivello non è troppo impegnativo sulla carta: si parte da 1.300 e si arriva a 1.700 circa. Siamo in pochi ad intraprendere il cammino e facciamo buona parte della strada da soli, immersi in un silenzio maestoso.
Presto abbandoniamo la strada più agevole e cominciamo ad arrampicarci su ponticelli e sentieri canditi, ancora intatti. I miei scarponcini cominciano a rivelare la loro inadeguatezza e ringrazio il cielo di avere almeno seguito il consiglio di Luca ed avere indossato due paia di calze.
Quando incontriamo coppie di turisti dotati di comode ciaspole capisco d'aver sbagliato qualcosa. Abbiamo scelto il sentiero più impegnativo ovviamente, quello da fare con l'attrezzatura adatta, mentre io lo sto affrontando con scarponi da città ormai totalmente zuppi.
Per fortuna incontriamo la strada maestra ed abbandoniamo il sentierino bastardo, ma ormai siamo quasi in cima.
Subito dietro una curva ci appare la malga: si tratta di un agglomerato di baite, fienili, una piccola chiesa e tre rifugi. Il bianco della neve ferisce gli occhi, il cielo è di un azzurro pure che stordisce, la pace è totale.
Accanto alle costruzioni in legno scorre un torrente e piano piano ci avviciniamo al punto di ristoro.
Non abbiamo molta fame, così cominciamo a sorseggiare un bel birrozzo ed una limonata, ma presto cediamo alla tentazione di provare i famosi canederli e mentre luca li sceglie di fegato in brodo, io mi butto su quelli al formaggio.
Presa dall'entusiasmo mi pappo persino l'insalata di cavolo che li accompagna: per me un vero evento, non mangiando praticamente nulla di verdura!!
Nel frattempo sono costretta a togliermi le scarpe per tentare di rianimare i piedi totalmente bagnati e ghiacciati. missione impossibile.
Ci godiamo il sole finché c'è, ma appena quest'ultimo scende dietro la montagna siamo costretti a rientrare perché si gela letteralmente. Luca mi cede le sue comode e calde calzature da trekking (il bello di avere un 40 di piede intercambiabile con Marito) e finalmente posso ridiscendere sicura sino a valle. Cavoli: è tutto un altro camminare!! Non ho freddo e la suola aderisce bene al terreno..un altro vivere.
Scendiamo molto più velocemente, anche perché prendiamo subito la strada principale, ed in quattro e quattr'otto siamo in hotel, al calduccio.
Devo dire che, nonostante sia una pigra da competizione, questa passeggiata rimane la mia parte preferita della vacanza. Non sono tipa da montagna, da sempre, grazie alla casa in Liguria dei nonni, passo le mie ferie al mare, e in più non amo moltissimo il freddo, ma il silenzio e la pace di luoghi che paiono fermi nel tempo, incontaminati, puri ed essenziali, mi conquista sempre. E poi il piacere di una bella cena al termine di una giornata passata in cammino al freddo, è impagabile!
To be continued...
martedì 6 dicembre 2011
Sant'Ambrò
In questi giorni purtroppo il lavoro mi distrugge.
Stamattina mi sono seduta alla scrivania alle 7.45 e mi sono alzata per fare finalmente pipì alle 12.20.
Dovrei bere litri di acqua al giorno e me ne dimentico sistematicamente perchè ho troppo da fare.
Insomma: meno male che questa settimana si fa il ponte!
Sì perchè qui a Milano dal 7 all'11 si sta a casa.
Per l'occasione io e il maritozzo ce ne andiamo in montagna, precisamente in Alto Adige, qui:
Probabilmente tutta sta neve non ci sarà, ma amen: ci faremo un bel giro fra mercatini di Natale e chiese ed abbazie, tanto più che io non scio quindi delle piste mi importa ben poco. Certo, due fiocchi avrebbero aumentato la magia di questi luoghi, ma bisogna accontentarsi.
Ci si rilegge lunedì quindi e speriamo di riposarci davvero un pochino perchè siamo tutti e due ko!
Stamattina mi sono seduta alla scrivania alle 7.45 e mi sono alzata per fare finalmente pipì alle 12.20.
Dovrei bere litri di acqua al giorno e me ne dimentico sistematicamente perchè ho troppo da fare.
Insomma: meno male che questa settimana si fa il ponte!
Sì perchè qui a Milano dal 7 all'11 si sta a casa.
Per l'occasione io e il maritozzo ce ne andiamo in montagna, precisamente in Alto Adige, qui:
Probabilmente tutta sta neve non ci sarà, ma amen: ci faremo un bel giro fra mercatini di Natale e chiese ed abbazie, tanto più che io non scio quindi delle piste mi importa ben poco. Certo, due fiocchi avrebbero aumentato la magia di questi luoghi, ma bisogna accontentarsi.
Ci si rilegge lunedì quindi e speriamo di riposarci davvero un pochino perchè siamo tutti e due ko!
venerdì 2 dicembre 2011
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