venerdì 25 gennaio 2013

Parigi - Giorno 6

Sesto giorno a Parigi, la nostra fida Museum Card è ormai scaduta (durava 4 giorni), così è tempo di abbandonare i musei per visite più tranquille.
Oggi ci rechiamo ad un altro cimitero, quello "monumentale" di Père-Lachaise, il più famoso della città, con innumerevoli sepolture illustri.
Anche questa volta scopriremo che in realtà le tombe più particolari ed interessanti sono quelle delle persone comuni.
Arrivati al cimitero cerchiamo di recuperare una mappa, dato che quella che avevo stampato io a casa è piuttosto minuta, ma pare impossibile, così decidiamo di arrangiarci con quella che abbiamo e partiamo.
Subito veniamo attirati dalla singolare tomba di un certo Mattei Dogan, sociologo morto 3 anni fa.


Seguono un paio di altre sculture tombali atipiche che difficilmente, a mio avviso, troverebbero posto nei nostri cimiteri.



Come dicevo, sono molti gli uomini illustri tumulati in questo luogo, ma il giro turistico fra le celebrità defunte ammetto che un po' mi deprime, per cui mi sono limitata ad immortalare solo quelli a me più cari, lasciando agli altri solo un mio pensiero fugace.

Proust mi sa sempre di incontro mancato: da secoli mi dico che dovrei leggere La Recherche, quanto meno Un amore di Swann, ma poi desisto. Chissà,  magari un giorno...

Edith Piaf, la Môme, era una donna molto amata dal popolo parigino ed è ancora tangibile questo affetto. Mentre fotografo la sua tomba, dov'è sepolta assieme al padre, alla figlia ed al secondo marito, origlio quanto si stanno raccontando due uomini che osservano la lapide: gli ultimi anni dell'usignolo, l'amore per Theo contrapposto alla passione per il pugile Cerdan. Sicuramente una vita da romanzo che ancora incanta.


Amedeo Modigliani riposa assieme a Jeanne, altra figura tragica che scelse il suicidio, pur portando in grembo il figlio di Modì. La scritta è in italiano, la tomba è nascosta, un po' defilata e, lo ammetto, mi commuove, anche perchè prima di partire per questo viaggio avevo cominciato a leggere una biografia del pittore scritta dalla prima figlia, omonima della madre, che però non sono riuscita a terminare. 

Particolarmente ambite, ma transennate e vittime degli assalti dei fans, sono le tombe di  Jim Morrison e quella di Oscar Wilde (tremenda!!). Foto di rito, ma devo dire che tutto sommato non mi esaltano, anzi, avevo trovato più bella la sepoltura della moglie di Wilde, al cimitero di Staglieno...

La tomba della moglie di Wilde

Luca decide poi di cercare nei colombari la lapide di Max Ernst. Io sono scettica perchè è un po' come cercare un ago in un pagliaio, ma appena cominciamo e scorrere i loculi ecco che scopriamo delle piccole chicche: foto degli anni 30 bellissime, motti letterari, incisioni tenerissime...una meraviglia!


"Tutti per uno, uno per tutti"


Dire originale è dire poco...

Un simbolo politico in un cimitero..in Itali credo sia impensabile.
Dopo due ore di passeggiata nel cimitero decidiamo che è ora di rincasare e ci rifocilliamo in appartamento aspettando poi il momento opportuno per andare sulla Tour Montparnasse, dal cui 59° piano si gode una vista incredibile sulla Ville Lumière.
La coda è estenuante purtroppo e pioviggina pure. Fra la fila per la biglietteria e quella all'interno per gli ascensori perdiamo davvero un sacco di tempo e anziché goderci il tramonto arriviamo in cima che è già buio.
Lo spettacolo vale comunque l'attesa.


Fare foto in notturna senza il treppiede e col vento che tira a centinai di metri da terra è quasi impossibile, m a faccio del mio meglio e sono abbastanza soddisfatta.


Dopo altri 40 minuti di coda per scendere attraversiamo la strada e proviamo un locale scovato sempre sul fido TripAdvisor, Flam's.
Si tratta di una catena dove vige la regola del "all you can eat", nella fattispecie, quel che puoi mangiare a sfinimento è la flammkuchen, una specie di pizza spessa quanto un cracker: buona!!!! 


Il locale è più adatto più al ritrovo fra amici, ma ci pappiamo senza grandi problemi 4 flammkuchen.
La quinta, malauguratamente, vola per terra mentre Marito la sta tagliando, dato che il tagliere su cui la servono era in bilico fuori dal tavolo. Una semplice pressione della rotella taglia pizza e SBAM! la nostra flammkuchen è stata catapultata al suolo. Ce ne portano subito un'altra e torniamo a casa appagati e felici.
Domani è il nostro ultimo giorno parigino.


CONTINUA...

1 commento:

Veggie ha detto...

WOW, c'è un intero pezzo di storia in questo cimitero monumentale!!

P.S.= Ma non ti faceva un freddo bestiale quando ti sei scattata quella foto sulla Torre Eiffel?

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