Cercavo foto di Moneglia, il paesino ligure dove ho passato ogni singola estate della mia vita, ed ho trovato questa. E mi sono ricordata di quando anch'io avevo 'sto giocattolo, di come mi divertiva riempirlo d'acqua e di sabbia.
E poi, tutto d'un colpo mi è tornata in mente anche la sensazione di perfetta serenità, anzi, quasi gioia, di quando uscivo dall'acqua e la nonna ci avvolgeva nell'asciugamano caldo e facevamo merenda con la focaccia untissima e buonissima appena comprata.
Un salto avanti di 15 anni e ci sono io, la mia compagnia, in mare a giocare a pallavolo (o, ad essere più precisa, ad "accoppa il bagnante, meglio se infante") e poi a mangiare il gelato o le pizzette del Vernengo.
Quest'anno niente Moneglia, niente sagre di paese, vinello di bassa qualità (ma massima resa!!) e "ballo lissio"; niente Walter e niente pedalò che ogni volta che ci salgo soffro il mal di mare.
Non ci sarà la grande abbuffata di Ferragosto coi vicini, le chiacchiere con Laura, le stelle, la notte di San Lorenzo...
Incredibile ma vero: convivo, lavoro da anni, ma l'unica cosa che davvero mi fa sentire adulta è il non andare più in questo luogo magico. L'unico posto che rimpiango è quello di cui mi sono lamentata per anni, quello da cui tutti sognavamo di fuggire e dove tutti alla fine tornavamo.
E' la mia infanzia.
E la lascio indietro.
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1 commento:
:)
Però ormai ti aspettiamo a Framura. ;)
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