Il 20 Agosto 2011 mio marito compie 40 anni.
Purtroppo passerà tutta la giornata sballottato fra auto e ben due voli.
Ma potrà nei secoli vantarsi d'aver festeggiato i suoi 40 alle Hawaii! ^_^
Partiamo di buon mattino dal Bryce ed attraversiamo lande desolate abitate solo da mucche e, credo, disadattati sociali: impossibile che crescano persone sane in agglomerati di 3 o 4 case in mezzo al nulla più totale. Per chilometri e chilometri.
Mentre ci avviciniamo nuovamente a Las Vegas, ci attraversa la strada un coyote. Questo mi mancherà dell'America: la natura sempre ad un passo, parallela alla vita di tutti i giorni, che irrompe quando meno te lo aspetti.
Il nostro volo parte alle quattro meno un quarto e si rivelerà uno dei migliori di tutto il viaggio, davvero perfetto. Ero un po' preoccupata dal dover prendere due aerei lo stesso giorno perchè il mio stomaco si ribella sempre un po', ma si va alla grande per il momento.
Il secondo aereo da Los Angeles è enorme e c'è pure la possibilità di connettersi ad internet in volo.
La traversata dura circa 5 ore ed il fuso orario si sposta inesorabilmente a -12 rispetto all'Italia. Voliamo per ore interminabili sopra all'Oceano, in mezzo a nulla e non riesco a non pensare a Lost, devo essere sincera..
Ormai col sole tramontato iniziamo la discesa. Non sono mai atterrata su un'isola e spero di non farlo mai più. Il fazzoletto di terra emersa con le sue luci mi appare minuscolo, il vento soffia forte e l'aereo deve fare un po' di giri prima di assettarsi correttamente.
In poche parole il mio stomaco fa di nuovo le bizze.
Ovviamente atterriamo senza grossi problemi, ma io ho bisogno di alcuni minuti per riprendermi.
Luca sognava d'essere accolto con ghirlande di fiori e bellezze in gonnellino di paglia, ma ahimè, non c'è l'ombra di tutto ciò, nel minuscolo aeroporto di Kahului, nell'isola di Maui.
Recuperati i bagagli andiamo a prendere la navetta che ci porta al noleggio auto. L'autista è il prototipo di hawaiano che ho sempre immaginato: rilassato, chiacchierone..si stupisce che veniamo dall'Italia, deve apparirgli come un paese così lontano, forse esotico quanto lo è per noi la sua isola.
Recuperata la solita Ford Focus da un'altrettanto simpatica e cordiale addetta al banco, impostiamo il navigatore e ci dirigiamo verso Kaanapali.
La prima sorpresa è che il Garmin, oltre ad indicare la via, quando passiamo in prossimità di una cittadina importante, parte con una musichetta ad hoc e funge da guida locale spiegandoci la rava e la fava sui posti che stiamo attraversando. La cosa è risultata carina la prima volta, ma, nella settimana scarsa passata a Maui siamo passati almeno 2 volte al giorno davanti a Lahaina ad esempio ed ormai conoscevo il ritornello a memoria e volevo gettare l'aggeggio fuori dall'auto!!
In ogni caso, stanchi e sfusi, raggiungiamo l'hotel. Avrei voluto festeggiare almeno con una cena il compleanno di Luca, ma eravamo proprio "oltre" e ci accasciamo a letto quasi subito.
In ogni caso, stanchi e sfusi, raggiungiamo l'hotel. Avrei voluto festeggiare almeno con una cena il compleanno di Luca, ma eravamo proprio "oltre" e ci accasciamo a letto quasi subito.
La mattina il risveglio non ha davvero eguali. La vista dal nostro balcone indugia nel giardino del complesso e via, sino all'oceano, mentre il nostro mega appartamento, più grande della nostra prima casa, è veramente splendido!
Dopo una misera colazione al bar dell'hotel che mi lascia un po' a bocca asciutta, decidiamo che è ora di sfoggiare la nostra mise da mare e di goderci un po' di sano relax.
Consegno anche a Luca parte del suo regalo di compleanno, l'iscrizione alla teoria per la patente nautica entro le 12 miglia, un suo sogno nel cassetto. Freghino è molto felice e anch'io! La seconda parte del suo regalo lo attende, a sorpresa, a casa, dove ho fatto attaccare, in nostra assenza, a mio padre la meravigliosa targhetta maiolosa fatta da Elena, in abbinamento ai maialini del nostro matrimonio.
Alte palme lungo le strade e strani tipi che popolano un posto veramente particolare che, francamente, non sapevo immaginarmi così.
L'acqua dell'Oceano è calda, scossa in superficie dal vento. Ecco, il vento mi rompe abbastanza le scatole, lo ammetto. Avrei voglia di provare a pucciare il piedino, ma ho proprio freddo e temo che uscire dall'acqua, lei sì bella tiepida, tutta bagnata con sto ventaccio, peggiorerebbe le cose
Luca invece, temerario, si butta e torna a riva soddisfatto cercando di convincermi, ma desisto. Abbiamo deciso di cucinarci in appartamento la pappa, così facciamo un po' di spesa e passiamo poi il resto del pomeriggio spaparanzati fra sdraio e spiaggia. Siamo ormai a fine agosto e le Hawaii in più non sono molto frequentate dai connazionali: si sta da Dio!!!!
Un primo giorno forse un po' fiacco, ma tutto sommato dopo i vari girotrottola sul continente, abbiamo bisogno di rallentare.
To be continued...
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