lunedì 27 agosto 2012

Finalmente anche la mia cognatina si è sposata: 23 anni, una creatura insomma! Dopo la cerimonia in comune la mattina, con la sola apposizione delle firme, nel pomeriggio ci siamo spostati nella splendida Villa Canton dove è stato officiato un altro rito comprensivo dello scambio degli anelli.
Devo dire che il tutto è stato molto formale e curato con discesa della scalinata della madre della sposa, dello sposo accompagnato dalla mamma ed infine della sposa, raggiante oltre ogni misura.
Poi, cognata&suocero, hanno fatto il loro ingresso lungo la passatoia ed hanno raggiunto lo sposo sotto il gazebo.
Lo scambio delle fedi è stato accompagnato dalle promesse strappa lacrime che si sono reciprocamente scritti e subito dopo è stata la volta del "rito delle rose". In pratica 4 invitati, fra cui il mio maritino, hanno cosparso a turno il capo degli sposi con rose colte nei roseti posti ai 4 punti cardinali della villa. Davvero toccante...


Sono state anche consegnate delle rose alle nonne, perchè si sa, son patrimonio prezioso nella vita di ognuno di noi, ed anche questo momento ha regalato grandi emozioni.


Ora me la tiro: adoro questa foto!! ^_^
Terminata la cerimonia, che è durata un'oretta, io e Luca siamo dovuti correre a recuperare il fratellino della sposa che purtroppo aveva fuso l'auto poco prima della cerimonia ed ha dovuto saltarla del tutto.
Tra andare e tornare abbiamo perso un'ora e gli antipasti che, ahimè, notoriamente sono una delle poche cose che mangio ai matrimoni.
Comunque un po' di formaggi con le confetture son riuscita a spazzolarmeli!
Prendiamo posto dopo aver consultato l'originale tableau: siamo al tavolo "Rolling Stones"!


Ammetto che l'animo bergamasco, soprattutto dei colleghi dello sposo, è presto esploso e sono iniziati cori da stadio e siparietti più o meno imbarazzanti.
Ma tutto sommato è stato divertente.
Intanto io non mi sono smentita: dopo aver dato una scorsa al menù ed aver capito che su 3 piatti FORSE ne avrei piluccato uno, ho agguantato la cameriera che stava chiedendo se portare al bimbo presente cotoletta&patatine e le ho ordinate anche per me.

Vago imbarazzo durante questa conversazione:
CAMERIERE (con in mano i piatti): dove sono i due bambini?
IO: uno è lì...l'altra sono io!

Ma grandissima soddisfazione! Le patatine poi erano cotte proprio al punto giusto!
Ed eccoci io e Luca addobbati a festa, io col mio solito, splendido giuliello ed il nuovo taglio
Cariiiini noi! ^_^
Seguono balli, foto e qualche bicchiere rotto nell'alcolica euforia generale...

Il ballo col padre della sposa

Un'usanza che non c'è tanto a Milano: ricerca della giarrettiera!

Le mie due cognatine!

La confettata



Insomma, un successo!! Alla fine anch'io mi son concessa un paio di balli, nonostante il ginocchio sifulo, ma confesso: il tacco 8 l'ho tenuto solo sino al secondo, poi ho ceduto alle pianelle!!
In questo momento Fedy e Gian sono in volo verso l'America e li invidio da morire, ma sono tanto felice d'aver condiviso con loro questo giorno...ed il giorno seguente! Sì perchè è tradizione nel paesino dello sposo, organizzare una festa in strada insieme ai vicini di casa il giorno dopo. Alla presenza di una trentina di persone è stato tagliato un salame lungo più di un metro veramente squisito e così abbiamo continuato a festeggiare insieme anche sabato.
Come dite? Mmmm...sì, sono un tantino ingrassata in effetti: siamo a 71 flaccidissimi chili. E' il caso di frenare un po' l'entusiasmo culinario cui mi sono abbandonata ultimamente!!!

giovedì 23 agosto 2012

Emilia: quel che ho visto

Queste fotografie non le ho prese da un sito o da un giornale.
Sono foto che mi appartengono non solo in virtù del fatto che le ho scattate, ma perchè sono parte della mia famiglia.
Come ho già scritto, purtroppo alcuni miei parenti hanno perso la casa durante il terremoto: questa qui è la casa dei fratelli di mia nonna. Quel che è rimasto in piedi...e che presto andrà buttato giù.
























Una catena enorme corre da un lato all'altro della casa ferita, per tenerla in piedi, insieme.


I miei prozii sono fortunati: non si sono fatti male fisicamente, ma l'animo trema ancora ed è difficile rialzarsi.
Attorno, macerie ovunque.


 

La sorella di mia nonna è sulla sedia a rotelle. La sua casa è inagibile, ma dovrebbero riuscire a recuperarla. Quando? Non si sa. La burocrazia strangola i paesini di quest'Emilia martoriata.
Lei al momento si divide fra il container e questa tenda improvvisata, un'ex rimessa per le auto:


Entriamo: sotto un caldo infernale, mosche ovunque, perchè siamo in campagna, si sa.
Tutti sono arrabbiati, tutti mi sorridono nonostante tutto, sono felici di vederci.
E mi raccontano del farmacista del paese e del suo sismografo per il quale quella scossa tremenda non era da 5.9, bensì da 7.1. L'apparecchiatura è stata sequestrata. Da chi? Perché? Con quale pretesto?
Nessuno lo sa. Quel che si sa è che i risarcimenti dello Stato arrivano solo sopra un certo grado della Scala Mercalli e quel 7 infastidiva.

Con grande forza e determinazione i paesini si risollevano, i sindaci si rimboccano le maniche (chi più, chi meno), le iniziative partono.
L'Emilia è una terra dove si ha il gusto della vita e dello stare insieme e questo mi fa sperare che l'animo non soccomba, che da quest'entusiasmo genetico si possa partire per ricominciare.
Ma è veramente difficile.

Segnalo, per chi volesse, l'iniziativa di un maglificio di Moglia, Fed, per raccogliere fondi per rimettere in piedi le scuole del paesino che, come la maggior parte degli edifici scolastici della zona, sono inagibili.
Qui potete leggere anche un articolo a riguardo.

martedì 7 agosto 2012

Ennesima incursione in quel di Bologna, seconda volta volta su Italo. Prendo il treno alle 8.39 e meno di un'ora dopo arrivo alla Stazione Centrale: viaggio tranquillo e confortevole, mi trovo davvero bene.
Bologna è già avviluppata nella morsa del caldo, ma io mi muovo verso il mio obiettivo, Confezioni Paradiso dove incontrerò Giulia perché sono alla ricerca di un giuliello da abbinare al mio abito per il matrimonio di Cognata. Il piccolo spazio che queste artiste si sono ritagliate si trova nel vecchio ghetto ed assomiglia a quella che, nel mio immaginario, doveva essere una piccola bottega orafa.
E' sempre un piacere incontrare Giulia, ragazza solare ed alla mano quanto raffinata e dotata di gran gusto.
Dopo vari tentennamenti e prove arrivo ad una decisione. Sono in lizza due splendide collane, ma è la Chimera che mi ruba subito il cuore.

Qui si vede un po' meglio il modello, ma i colori della mia sono diversi

Dopo l'acquisto me ne sono andata un po' in giro per negozi, anche se ammetto che non sono molto portata per lo shopping...e poi faceva TROPPO caldo! In ogni caso rimedio anche un paio di orecchini, una crema solare e due reggiseni. Non male per una che gira ancora con i vestiti delle medie...
Pranzo con Giulia e poi via, di nuovo a Milano. Alle 17, completamente sfatta dal caldo, mi trascino a casa piombando poi, alle 21.30, in un sonno profondo. Non male come primo lunedì di ferie!!
Oggi pranzo con cognata e domani giro dai miei parenti in Emilia, per vedere un po' coi nostri occhi come stanno...

giovedì 2 agosto 2012

Qualche foto e due parole

Qualche foto del nostro week end mi pare doverosa, quindi ecco a voi laEli versione gran soirée


Qualche scatto fatto al Bio Parco invece...
































L'avvoltoio e..le carcasse...
Abbastanza impressionanti devo dire.
Qualche rettile, tanto per gradire...


Interpreti di grandi classici da "Il Re Leone" a "Madagascar"





Il sempre splendido...porco! Ahhh, quanta grazia suina!! ^_^

Poi c'era lei. Come scrivevo nell'ultimo post, sui primati è difficile non soffermarsi e non riconoscere qualcosa della nostra natura. I suoi occhi erano così tristi e stanchi e quel vetro così ingiusto.
Davvero difficile sostenere il suo sguardo a lungo.
Questa invece era una specie di piccola installazione permanente a ricordo di una giovane vittima della strada, una ciclista falciata da un taxi giunto a tutta velocità.
La bici giace lì e passa quasi inosservata, i turisti ci passano accanto ignorandola, eppure colpisce al cuore.
Poi, vabbeh, c'è la "solita" Roma..


Dalle terrazze del Vittoriano


Sposini romani un anno dopo di noi ^_^


La stazione Tiburtina

Su quest'ultima foto mi pare doveroso, oggi, ricordare un'altra stazione, quella di Bologna, dove, 32 anni fa, una bomba spezzava 85 vite.
Stamattina ho fatto una cosa. Mi sono presa del tempo per ricordare le vittime. Ho guardato il loro volti, letto le poche righe delle loro storie. L'elenco lo trovate QUI e fa male al cuore, ma credo sia bello poter ricordare queste vite spezzate a me sconosciute eppure dolorosamente vicine.
Lunedì sarò proprio lì, ancora una volta davanti alla lapide commemorativa che sovrasta il punto in cui esplose la bomba e so già che l'animo si farà pesante.
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