martedì 31 luglio 2012

Nozze di carta a Roma

Ebbene sì, i nostri primi 366 giorni insieme li abbiamo festeggiati al nono piano di un hotel con vista sui tetti della capitale. Venerdì è stato un giorno frenetico finchè io e Luca non ci siamo incontrati in stazione centrale dove, svelato l'arcano, abbiamo preso il frecciarossa che in 3 ore ci ha portati sino a Roma.
Io ho scassato come mio solito un po' le scatole con le perplessità sull'hotel, scelto in zona Stazione Termini, ma devo dire che anche in questo Marito non s'è smentito.


Hotel moderno ed accogliente in posizione ottimale e veramente particolare. La vedete la testiera del letto? E' costituita da un armadio a scomparsa! C'erano anche la doccia con cromoterapia e un bio caminetto che ovviamente non abbiamo usato, ma molto carino.
Siamo arrivati alle 21.30, quindi dopo una doccia ed una cena al ristorante sottostante, siamo crollati a nanna esausti.
Sabato mattina faceva un caldo improponibile. Comunque dopo la robusta colazione abbiamo deciso di dirigerci verso il colle Pinciano per visitare Villa Borghese. Lungo il cammino però mi imbatto in un cartello che indica Palazzo Barberini: sopra spicca la foto di un quadro a me particolarmente caro, "Giuditta che decapita Oloferne" del Caravaggio.
Dovete sapere che quando ho risposto alla prima mail timidamente inviatami da un professionista di 36 anni della bergamasca, 5 anni or sono, ciò che mi aveva colpita era proprio il suo paese d'origine, Caravaggio. In quei giorni il quadro che faceva bella mostra di sè sul mio desktop del pc era proprio la Giuditta.
Quindi per me è stato un piccolo segno del destino imbattermi in Palazzo Barberini ed i suoi tesori e ci siamo fiondati dentro.
dentro siamo veramente 4 gatti per cui giriamo tranquilli fra le splendide sale, spesso da soli, godendoci appieno ogni quadro. Sì, anche questo...


Ma non è certo l'unico quadro notevole della collezione e infatti passiamo quasi tutta la mattinata in estatica contemplazione delle opere esposte e di alcuni meravigliosi affreschi come il Trionfo della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona:


Impressionante, credetemi!
Usciti dal Palazzo continuiamo a camminare sino a Piazza di Spagna e da lì ci inoltriamo nel Pincio.
Ci ero stata milioni di anni fa, nel 2006, durante il mio primo viaggio da sola, quando avevo deciso di andare a conoscere di persona un amico incontrato sul web. Fu un week end splendido e difficile, di cui serbo uno splendido ricordo... 
Io & "Lanthis" - Luglio 2006

Ma torniamo a noi: arranchiamo a fatica nel parco. Le cicale fanno un baccano infernale ed il caldo soffoca anche i pensieri. Parliamo a fatica e spesso ci sediamo su qualche panchina. Alle 13 raggiungiamo Villa Borghese dopo aver praticamente traversato tutto il parco. C'è un po' di coda, ma almeno è all'interno, all'ombra e con l'aria condizionata! Due ragazze ci informano che senza prenotazione telefonica sarà impossibile fare i biglietti e che il primo turno disponibile è quello delle 17. Decidiamo quindi di fare la coda, tanto che ormai ci siamo, e di acquistare i biglietti per il primo turno della Domenica, alle 9.
Ormai s'è fatta una certa e così ci dirigiamo verso il più vicino punto di ristoro, quello all'interno del Bio Parco, ovverosia lo zoo.
Eravamo molto combattuti, lo ammetto, perchè gli zoo, per quanto meno sgradevoli di un tempo, sono comunque luoghi che stringono il cuore, ma tutto sommato non ne visitavo uno da quando andavo alle elementari, dato che lo zoo di Milano è stato chiuso nel 1992, quindi abbiamo deciso di concederci una visita. E poi, diciamocelo, era al meta più vicina!
Ci muoviamo fra le enormi gabbie che circondano elefanti, giraffe ed altri animali. Cerchiamo di cogliere il lato interessante e "didattico" della gita, ma davanti agli occhi tristissimi di una orangutan mi si spezza qualcosa dentro e Luca deve venirmi a riprendere  perchè stavo veramente entrando in sbattimento.
In ogni caso apprezzo moltissimo soprattutto il rettilario dato il mio amore per i rettili che, non so perchè, mi affascinano da morire. Ecco, gli insetti invece li eviterei volentieri: ho visto blatte che voi umani non potete nemmeno immaginare!
Sfiniti, ci trasciniamo di nuovo a piedi sino in hotel che sono ormai le 17 passate. Tempo di una doccia e di un riposino e si va a cena. Ottimi rigatoni alla Matriciana e mozzarella impanata un po' unta ma onesta.

Domenica mattina sveglia di buon'ora per andare a Villa Borghese, stavolta in metropolitana. La metro è vecchiotta, ma troviamo le indicazioni per la Villa ed emergiamo speranzosi in superficie. Sbuchiamo su una strada un po' dissestata priva di qualsivoglia cartello. Avanziamo timorosi sino ad incontrare un normalissimo foglio A4 scritto a computer che indica la Villa, ma prevede l'ingresso nel galoppatoio. Siamo molto perplessi e ci troviamo costretti a chiedere indicazioni ad un americano che sta facendo jogging nei dintorni.
Ci spiega che bisogna attraversare il maneggio, la strada trafficata dall'altra parte e proseguire sempre dritti all'interno del parco.
Così facciamo e dopo una decina di minuti finalmente guadagniamo la Villa. Certo che è vergognoso: dalla metropolitana è difficile capire dove bisogna andare e una meta turistica di così alta rilevanza non è segnalata in alcun modo. Mah!
In ogni caso lasciamo giù la borsa ed iniziamo la visita. I capolavori qui sono soprattutto di tipo scultoreo con i magnifici lavori del Bernini, uno più impressionante dell'altro.


Particolare del Ratto di Proserpina

Non mi spiegherò mai come si possa lavorare la dura pietra con tale maestria e conferendogli tanta grazia.

Apollo e Daphne

Il volto del David pronto a scagliare la pietra

La pinacoteca è altrettanto ricca, ma, per me, meno coinvolgente, a parte qualche chicca.
Quando usciamo siamo indecisi se andare alla Casa del Cinema o al Museo d'Arte Contemporanea, ma, diciamocelo: siamo stanchini!
Decidiamo di fare un salto in zona Colosseo dato che Luca non ci passa da 25 anni e sbirciamo i Fori Romani da fuori. Una capatina alla basilica di Santa Francesca Romana e poi al Vittoriano, che non avevo mia visitato e devo dire colpisce con la sua imponenza. Saliamo sulle terrazze da cui si gode di una bella panoramica su Roma ed entriamo, prima nella Basilica dell'Aracoeli, e poi nel Museo del Risorgimento ricco di cimeli importanti e curiosi, compreso lo stivale di Garibaldi forato dal famoso proiettile.
Penso ci siano almeno 40 gradi fuori, ci fanno male i piedi e siamo mediamente distrutti: il nostro fisico issa bandiera bianca e strisciamo di nuovo in hotel sino a sera.
Per l'anniversario Luca ha prenotato un tavolo su un terrazza con vista sino a San Pietro. Io mi metto tutta in tiro con tanto di tacco 8 e caracollo per quei pochi metri che, grazie a Dio, ci separano dal ristorante.
Ma sono mediamente gnocca, dai: seguiranno foto appena avrò tempo di scaricarle. ^_^
Che dire? Cena gustosa che ho aperto con panzerotti fritti ripieni di prosciutto e provola affumicata, proseguendo con pasta alla "gricia" e gran finale con un semifreddo che, ammettiamolo, probabilmente non era esattamente quel che avevamo ordinato, ma è andato benissimo ugualmente!
Serata piacevole perfettamente riuscita.
Chiude il tutto il mio regalo per Marito. Essendo, il primo anniversario, quello delle nozze di carta, ho pensato di giocarmela proprio su questo materiale regalandogli un album di nostre foto da appendere:

Chiuso
Aperto intero
 Particolare

Luca ha apprezzato ed io son stata felice d'esser riuscita a fargli un piccolo pensierino.
Il nostro primo anno di matrimonio è passato. Mi sembra ieri che impazzivo per organizzarlo e un po' mi manca il delirio creativo di quell'anno di preparativi.
Ma oggi mi sento davvero molto fortunata ad avere accanto una persona speciale che continua ad insegnarmi molto sulla tenacia dell'amore, sul suo valore quotidiano profondo.
Un uomo che mi dimostra sempre e comunque d'amarmi e di tenere a me ed alla mia felicità.
Sì, se ripenso alla mia vita con mio marito, posso solo augurare a chiunque di avere la mia stessa fortuna.

venerdì 27 luglio 2012

Quasi un anno

In questi giorni di umore altalenante sto cercando di ritagliarmi il mio spazio per respirare un po'.
Oggi alle 16.30 uscirò dall'ufficio per destinazione ignota. Domenica infatti ricorre il nostro primo anniversario e Luca ha deciso di portarmi non-so-ancora-dove per festeggiare.
Unico indizio: la sera del 29 dovrò vestirmi elegante.
Ho messo in valigia i vestiti d'ignoranza, senza avere idea del clima che incontrerò, anche perchè ho chiesto a Marito se aveva guardato il meteo e mi ha detto che è previsto sole e caldo torrido...e secondo me il meteo invece non l'ha guardato di striscio!
La cosa che mi preoccupa però è il mezzo di locomozione. Eccovi gli indizi:

  1. alla mia richiesta se potevamo lasciare i nostri abiti eleganti appesi in macchina Luca ha detto no;
  2. ha insistito per usare la valigia rigida
  3. mi ha fatto lasciare a casa la selezione di CD da viaggio
A questo aggiungete la stranezza di avermi chiesto di portarmi dietro le cuffie e di mettere sotto carica l'iPod.
Io TEMO fortissimamente l'aereo. Ecco, l'ho detto.
Ultimamente il mio NO per i voli s'è fatto parecchio categorico, ma non è scontato che Luca mi abbia dato retta.
L'opzione 2 è invece quella treno, ma inizialmente mi ha chiesto di portarmi solo le cuffie e l'iPod gli è venuto in mente dopo...la cosa è sospetta!
Insomma, sono curiosa come una scimmia! Anche perchè so solo che devo uscire di qui alle 16.30: non so se mi passerà a prendere o dovrò raggiungerlo da qualche parte.
La faccenda, capirete bene, è elettrizzante, non fosse...non fosse che Luca è totalmente SFINITO, quasi come l'anno scorso.
Stamattina aveva l'entusiasmo di un bradipo schiacciato da un tir e mi guardava senza l'abbozzo di un sorriso, aggiungendo che non aveva avuto tempo di organizzare altro.
E questo fa male perchè io ci tenevo a farmi un po' coccolare in questo modo ovviamente, ma mi piacerebbe anche che riuscisse a godersela anche lui...e per come l'ho visto temo sia impossibile.
Beh, ai posteri l'ardua sentenza, vi aggiornerò lunedì, anche se il rientro in ufficio è previsto per mezzodì.
Buon week end a tutti intanto! 

giovedì 26 luglio 2012

Ciao Cesare

Nel 1993 Cesare aveva 2 anni più di me e qualche problema alla spalla destra.
Nel 1995 arriva la diagnosi: S.L.A.
Il 27 Marzo del 1996 Cesare e Stefania si sposano. E' l'ultimo giorno in cui riesce a camminare.
Dal 1998, circa, le sue condizioni erano le seguenti:

  • Allettato 24 H
  • Nessun movimento possibile, l’unico movimento conservato è quello degli occhi (la comunicazione si svolge tramite puntamento dei suoi occhi su una tabella trasparente su cui sono applicate lettere e numeri: operazione molto lenta e difficile da imparare;
  • Nessuna autonomia respiratoria, ventilazione H24;
  • Alimentazione enterale tramite PEG;
  • Ricorrenti episodi di sanguinamento tracheale;
  • Ricorrenti episodi di tachicardia e fame d’aria;

L’unico modo di gestire i problemi quotidiani era avere una persona fisicamente accanto a Cesare 24 ore al giorno, per intervenire prontamente in caso di bisogno.

Tutto questo sino a ieri notte.

Cesare l'ho conosciuto tramite un bellissimo corto, vincitore del David di Donatello 2006, "Un inguaribile amore" che abbiamo contribuito a distribuire. Perchè i miei capi conoscevano Cesare da anni, perchè erano amici e lo hanno portato in barca quando già non si muoveva più.
E a me queste cose toccano il cuore e l'anima e non potevo stare a guardare, quindi ne iniziai a parlare.
Anche perchè lui era un uomo che aveva una gran voglia di vivere e la sua battaglia era per ottenere gli aiuti necessari per sopravvivere nella sua casa.

"(...) Stiamo combattendo con tutte le Istituzioni, Regione, Comune, ASL, Ministero della Salute, perchè venga riconosciuto il Diritto all’Assistenza Domiciliare. Fino a marzo 2006 ho ricevuto una sola risposta: il ricovero in una struttura residenziale (RSA per anziani o disabili – non gravi quanto me) , ma SO, per esperienza, che NON ESISTONO strutture in grado di assicurare un’adeguata assistenza!
Credo che sia già abbastanza drammatico essere inchiodato in un letto e sopportare questa terribile malattia, ma almeno che sia il letto di casa mia!
(...) Confido che si procederà ad un intervento strutturato, che consenta a me e ai malati di SLA in condizioni croniche come la mia di poter vivere, per quanto possibile, serenamente e dignitosamente a casa.
Una cosa è certa: non smetteremo mai di lottare (...)."

Questo era Cesare Scoccimarro e, se volete, potete andare a trovarlo QUI 

Io personalmente ho dato il mio contributo negli anni con la scelta del mio 5x1000 alla Onlus fondata da sua moglie, ADINA, magari qualcun'altro vorrà farlo.


Ciao Cesare, che la terra ti sia finalmente lieve...





lunedì 16 luglio 2012

Sempre sia lodato il Franco Parenti teatro che ormai non è possibile disertare e che offre, nella sempre disastrata e desolata stagione estiva, una rassegna magnifica come la SummerTimi.
E sempre lode a lui, Filippo Timi, gigione irrefrenabile, bravissimo e debordante: lo adoro.
Dopo aver assistito a due rappresentazioni del suo Favola, grazie all'improvvisazione spettacolo sempre diverso, ieri siamo andati all'ultima replica del suo adattamento all'Amleto.
Pretesto su cui Timi fonda un delirio spassoso e doloroso, impietoso e compiacente insieme nei riguardi di una nobiltà che è tanto intesa in senso lato quanto nel senso di un testo inattaccabile come quello shakespeariano.
L'Amleto di Timi è nobile viziato e vizioso (il sottotitolo dello spettacolo è "il popolo non ha il pane? Diamogli le brioches"), imprigionato in una gabbia che è testuale e fisica, entro cui il personaggio si muove senza regole, alla ricerca di un senso e al contempo conferendo un non-senso al dramma.
Ofelia così, pur rimanendo, nella farsa, un personaggio tragico, assume tratti grotteschi, come un disco rotto di dolore incomprensibile e ripudiato.
Timi è come sempre immenso, padrone assoluto della scena. Ci fa ridere di pancia, ma passa sempre attraverso il cervello.
Conferma di un talento incredibile anche Lucia Mascino, già vista al fianco di Timi in Favola. Le sue performance sono impeccabili, pungenti; capace di monologhi struggenti, di trasmettere un'energia fisica che fa quasi male. Davvero un talento da seguire.
Secondo mio marito ora sarebbe interessante vedere Timi alle prese con un testo meno eccessivo e fuori dalle righe, magari misurarsi con qualche grande personaggio classico.
Da parte mia invece non sento affatto questa necessità, per quanto spero che non si ingabbi da solo in ruoli tagliati su misura, ma rimanga un esploratore di forme d'espressione al contempo colte e pop, capace di divertirsi e divertire portando in scena spettacoli spassosi ed amarissimi allo stesso tempo.


sabato 14 luglio 2012

alla ricerca del mio lato femminile

Non ve l'ho detto perchè non volevo trascinarvi nelle mie angosce, ma dovete sapere che in questi giorni ero nuovamente alla disperata ricerca di qualcosa da mettermi al matrimonio di mia cognata.
Dopo varie infruttuose e, diciamolo, frustranti peregrinazioni, stamattina sono andata in quel di Cernusco SN da Diffusione Tessile. A parte lo scoprire che esiste un posto che mi vende jeans a 16 euro, devo dire che sono rimasta colpita dall'ampia scelta e dalla divisione dei vestiti per taglie, così ho evitato di innamorarmi di abiti meravigliosi per poi scoprirli adatti solo ad una taglia 40.
Ovviamente ci ho messo almeno 30 minuti prima di trovare, nella collezione invernale, qualcosa che mi stesse decentemente. 
Il dubbio era: se sta nella collezione A/I forse sarà adatto ad un matrimonio il 24 di agosto?
Però la seta addosso è così piacevole ed il prezzo, 48 Euro, giustificavano l'acquisto-salvezza.
Così eccolo qui, che ne dite?



Ovviamente immaginatemi con un'acconciatura ed un trucco decenti...

L'alternativa rimane la mia mise dello scorso giugno anche se lo so, non è carino bissare. Però quest'abito mi sta così bene e, soprattutto, mi fa sentire totalmente a mio agio!
Insomma, non è ancora detta l'ultima parola...

Ed ecco invece le mie scarpette, sempre made in Dreamshoes.


Il tacco è di tutto rispetto: OTTO. Ho dovuto cedere agli occhioni da cocker smarrito di Marito e acconsentire a salire a queste vertiginose altezze. In pratica con sti sandali arrivo ad un metro e ottantuno.
Vabbeh, speriamo di riuscire a portarli con la necessaria disinvoltura.
E quindi questa è tutta la mia bella botta di femminilità.

Stasera finalmente rivedo il mio nipotino e domani...rullo di tamburi..torno a teatro a rivedere lui, Filippo Timi!

Non vedo l'ora di gustarmi la sua rilettura dell' Amleto.

Vi lascio con questa chicca, che ho appena scoperto e già bramo con tutta me stessa:


Gli stampini per ghiaccioli maialiformi!!!
Si trovano QUI e la ricetta per questo goloso smoothie alla fragola in versione maialosa QUI.

lunedì 9 luglio 2012

Ciao Ernest

Io l'ho conosciuto così, quando andavo alle elementari ed ero innamorata pazza di Jan-Micheal Vincent, il protagonista di Airwolf (sì, quello di sinistra nella foto: gerontofila sino ad un certo punto!!). Ernest Borgnine interpretava Dominic Santini, mentore e padrino di quest'ultimo.
Ma Borgnine è stato un grande attore, premio Oscar per "Marty, vita di un timido". Non era bello, bisogna ammetterlo, ma era un entusiasta ed un attore coi fiocchi.
Originario di Carpi, il paesino dei miei nonni, l'avevo visto anni fa, ritirare un premio proprio qui in Italia e mi aveva stupito la sua esuberanza ed il suo italiano.
Il mio Dominic Santini s'è spento ieri e mi pareva bello comunque ricordarlo.

giovedì 5 luglio 2012

Ci sono cose ancora in grado di sconvolgermi


Visualizzazione ingrandita della mappa


Lo vedete quel campo lì? E quei filari? Bene, è la vigna dei miei nonni, quella tanto amata da nonno Otello, il papà di mia mamma. E in quella striscia di terra smossa ho raccolto le patate assieme a mio fratello.
Se girate l'inquadratura verso destra, oltre gli attrezzi agricoli, vedrete lo sperduto agglomerato di case dove ho trascorso molte estati.
Non mi aspettavo che Google Maps arrivasse lì, nel paesino della mia infanzia che ho sempre immaginato troppo fuori dal mondo, perso in una realtà parallela. E invece...c'è! Esiste davvero!!
Ed è bello ripercorrere quelle strade seduta al pc, in quel di Milano.

Resta ancora totalmente inesplorato il mio mondo ligure e ne sono contenta: è bello pensare che esistano luoghi preziosi nei nostri cuori e ancora inviolati. Scrigni segreti di ricordi da preservare e piccoli mondi antichi che possano vivere solo nella memoria.

mercoledì 4 luglio 2012

World Press Photo of The Year 2012

Sono stati assegnati i premi del World Press Photo of The Year, uno dei premi più ambiti del fotogiornalismo, se non il più importante.
Come per ogni concorso esistono diverse categorie e vi invito davvero a visionare le foto prescelte, una più intensa dell'altra.
Ma vorrei proporvene alcune in particolare, che mi hanno colpita.
Anzitutto la foto che ha vinto:
Samuel Aranda

Fatima al-Qaws culla suo figlio Zayed (18), che soffre per gli effetti di gas lacrimogeni dopo aver partecipato ad una manifestazione in strada, a Sanaa, Yemen, il 15 ottobre.
Toni freddi, quasi lividi, la figura nera della madre che cinge la pelle nuda del figlio sofferente. Subito l'immaginario va ad una sorta di Pietà moderna, ma tutto è intriso di una sofferenza viva e straziante e da una rabbia senza volto.

“Tsunami” di Toshiyuki Tsunenari

La città di Natori dopo il terribile tsunami dell'11 Marzo. Una donna che piange disperata in un paesaggio in cui nulla sembra poter tornare alla normalità. Anche la figura umana così sembra una maceria devastata.

Salil Bera

Siamo in India ed il leopardo in questione non era stato adeguatamente sedato. La guardia forestale è sopravvissuta, l'animale no. Ma questo scatto è stupefacente per la tempestività e l'agghiacciante sensazione dell'attimo congelato prima della tragedia.

“Campionati del mondo Ironman” di Donald Miralle, Jr.

“Tonni” di Francesco Zizola

Queste due sono foto piuttosto diverse ovviamente, ma entrambe esercitano su di me il fascino del mondo sottomarino così inquietante ed affascinante.
La prima, metafora non troppo sottile, fra l'umana prova sportiva e la vita submarina, la seconda, impressionante, di un connazionale, riprende dei tonni che stanno per infilarsi in una tonnara in Sardegna.

 “UTØYA” di Niclas Hammerström

L'atmosfera potrebbe bastare e lo ricordiamo tutti: il 22 luglio, Behring Anders Breivik uccise 69 persone sulla piccola isola di Utøya, 40 chilometri a nordovest di Oslo, in Norvegia.
Una foto giocata sulle linee orizzontali, con quegli elicotteri intenti a cercare il folle. Un'isola di follia imprigionata in un cromatismo gelido.

“Settimana della moda di Dakar” di Vincent Boisot

Questa foto a me piace forse perchè vivo a Milano, dove la Moda è roba un po' da fighetti o da fighetti finto alternativi.  Questa foto ci mostra un'altra Moda, la faccia di una medaglia multiforme e coloratissima.

Emiliano Larizza

Un altro italiano, ma in trasferta ad Haiti. Ogni anno dal 14 al 16 luglio, i pellegrini si radunano per battere tamburi, danzare, evocare gli spiriti, e lavarsi nelle acque purificandosi nelal cascata sacra Saut d'Eau
La trovo così poetica. Il bianco e nero contrastato eppure fatto di piccoli bagliori ed ombre che si stemperano nella luce. Una delle mie preferite.

Shaofeng Xu

Partiamo dalla composizione: linee verticali che non lasciano scampo, colori freddi, smorti anche in questo caso. Quell'elemento di disturbo che focalizza la nostra attenzione e risalta, all'interno di una trama inanimata eppure dinamica.
Si tratta di una protesta in Cina, di un uomo che non ha ricevuto nessun indennizzo dal Governo per la demolizione della sua casa. Non è un gesto isolato. In Cina molte persone hanno dovuto ricorrere a gesti simili o addirittura al suicidio.

Ed infine foto che non so come commentare, che tolgono il fiato, che arrivano dritte allo stomaco e fanno barcollare. Foto di un'umanità senza sogni e speranze, senza più forza per sorridere.
Foto livide e sospese, fuori dal tempo, che ci interrogano in silenzio.

Brent Stirton
Maria, prostituta ucraina e tossicodipendente.

Simona Ghizzoni
Jamila, ferita alle gambe a Gaza da un missile durante l'operazione "Piombo Fuso"

“Spose bambine” di Stephanie Sinclair
Tahani e Ghada, spose bambine nello Yemen coi loro mariti

Spero d'avermi incuriosito e che andrete di corsa a vedere le altre meraviglie.
Il fotoreportage è veramente un mondo straordinario...

martedì 3 luglio 2012

Un altro po' di foto





Mmmmm...sì, forse avete ragione, uso troppo il B/N, ma lo amo moltissimo!
Sono foto che comunque amo molto e mi hanno dato soddisfazione. Continuo a provarci almeno, a far qualcosa di decente.
Chi la dura la vince!
;-)

domenica 1 luglio 2012

Tanto per cominciare vi stupirò col mio ultimo acquisto per il matrimonio di cognata:

No, il piedino non è il mio, la scarpa invece lo sarà presto e il tacco, per chi se lo domandasse, è un bell'otto centimetri.
La cosa carina è ch eil cinturino si può staccare e cambiare in base al vestito, ad esempio così:

Scarpe di Dreamshoes
Geniale, vero?
Ovviamente dovrei avere anche il colore del vestito per abbinarci il suddetto cinturino e, altrettanto ovviamente, sono di nuovo in crisi con l'abito che non trovo.
La mia cognatina, 23 anni, si sposa ad agosto e con le chiusure negozi sono già con l'acqua alla gola.
Il problema è anche che mi è stato posto il veto sul nero, il mio colore principe, e avrei bisogno di qualcosa che lasci davvero a bocca aperta la sposa perché so che ci tiene.
Un disastro insomma!
Meno male che per quest'anno è l'ultimo matrimonio e che sino al maggio 2013 non dovrò impazzire nuovamente nel cercare col lanternino la mia latente femminilità!

E ora, per tutti quelli che lo aspettavano...vi presento la sottoscritta fieramente agghindata da cheerleader per l'addio al nubilato della mia amica Ester:


Ho a lungo pensato se umiliarmi pubblicamente o meno, ma..che devo dirvi? Ne vado fiera! Perchè è una cosa che MAI avrei voluto fare, che mi ha creato non pochi problemi, ma che in nome dell'amicizia ho fatto. Perché questo in parte è proprio la misura del valore che do ai rapporti d'amicizia: ti voglio talmente bene da fare la cheerleader insieme a te!
E quindi: TA-DAAA! Eccomi qui, fierissima coi miei pom pom. Ecco, vi risparmio il disastroso balletto in cui ci siamo cimentate e soprattutto vi intimo di NON seguire la medesima strada MAI, se vi venisse l'idea di fare un addio al nubilato "particolare"!
Ma per il resto...che gnocca eh?!! ^_^
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