martedì 31 luglio 2012

Nozze di carta a Roma

Ebbene sì, i nostri primi 366 giorni insieme li abbiamo festeggiati al nono piano di un hotel con vista sui tetti della capitale. Venerdì è stato un giorno frenetico finchè io e Luca non ci siamo incontrati in stazione centrale dove, svelato l'arcano, abbiamo preso il frecciarossa che in 3 ore ci ha portati sino a Roma.
Io ho scassato come mio solito un po' le scatole con le perplessità sull'hotel, scelto in zona Stazione Termini, ma devo dire che anche in questo Marito non s'è smentito.


Hotel moderno ed accogliente in posizione ottimale e veramente particolare. La vedete la testiera del letto? E' costituita da un armadio a scomparsa! C'erano anche la doccia con cromoterapia e un bio caminetto che ovviamente non abbiamo usato, ma molto carino.
Siamo arrivati alle 21.30, quindi dopo una doccia ed una cena al ristorante sottostante, siamo crollati a nanna esausti.
Sabato mattina faceva un caldo improponibile. Comunque dopo la robusta colazione abbiamo deciso di dirigerci verso il colle Pinciano per visitare Villa Borghese. Lungo il cammino però mi imbatto in un cartello che indica Palazzo Barberini: sopra spicca la foto di un quadro a me particolarmente caro, "Giuditta che decapita Oloferne" del Caravaggio.
Dovete sapere che quando ho risposto alla prima mail timidamente inviatami da un professionista di 36 anni della bergamasca, 5 anni or sono, ciò che mi aveva colpita era proprio il suo paese d'origine, Caravaggio. In quei giorni il quadro che faceva bella mostra di sè sul mio desktop del pc era proprio la Giuditta.
Quindi per me è stato un piccolo segno del destino imbattermi in Palazzo Barberini ed i suoi tesori e ci siamo fiondati dentro.
dentro siamo veramente 4 gatti per cui giriamo tranquilli fra le splendide sale, spesso da soli, godendoci appieno ogni quadro. Sì, anche questo...


Ma non è certo l'unico quadro notevole della collezione e infatti passiamo quasi tutta la mattinata in estatica contemplazione delle opere esposte e di alcuni meravigliosi affreschi come il Trionfo della Divina Provvidenza di Pietro da Cortona:


Impressionante, credetemi!
Usciti dal Palazzo continuiamo a camminare sino a Piazza di Spagna e da lì ci inoltriamo nel Pincio.
Ci ero stata milioni di anni fa, nel 2006, durante il mio primo viaggio da sola, quando avevo deciso di andare a conoscere di persona un amico incontrato sul web. Fu un week end splendido e difficile, di cui serbo uno splendido ricordo... 
Io & "Lanthis" - Luglio 2006

Ma torniamo a noi: arranchiamo a fatica nel parco. Le cicale fanno un baccano infernale ed il caldo soffoca anche i pensieri. Parliamo a fatica e spesso ci sediamo su qualche panchina. Alle 13 raggiungiamo Villa Borghese dopo aver praticamente traversato tutto il parco. C'è un po' di coda, ma almeno è all'interno, all'ombra e con l'aria condizionata! Due ragazze ci informano che senza prenotazione telefonica sarà impossibile fare i biglietti e che il primo turno disponibile è quello delle 17. Decidiamo quindi di fare la coda, tanto che ormai ci siamo, e di acquistare i biglietti per il primo turno della Domenica, alle 9.
Ormai s'è fatta una certa e così ci dirigiamo verso il più vicino punto di ristoro, quello all'interno del Bio Parco, ovverosia lo zoo.
Eravamo molto combattuti, lo ammetto, perchè gli zoo, per quanto meno sgradevoli di un tempo, sono comunque luoghi che stringono il cuore, ma tutto sommato non ne visitavo uno da quando andavo alle elementari, dato che lo zoo di Milano è stato chiuso nel 1992, quindi abbiamo deciso di concederci una visita. E poi, diciamocelo, era al meta più vicina!
Ci muoviamo fra le enormi gabbie che circondano elefanti, giraffe ed altri animali. Cerchiamo di cogliere il lato interessante e "didattico" della gita, ma davanti agli occhi tristissimi di una orangutan mi si spezza qualcosa dentro e Luca deve venirmi a riprendere  perchè stavo veramente entrando in sbattimento.
In ogni caso apprezzo moltissimo soprattutto il rettilario dato il mio amore per i rettili che, non so perchè, mi affascinano da morire. Ecco, gli insetti invece li eviterei volentieri: ho visto blatte che voi umani non potete nemmeno immaginare!
Sfiniti, ci trasciniamo di nuovo a piedi sino in hotel che sono ormai le 17 passate. Tempo di una doccia e di un riposino e si va a cena. Ottimi rigatoni alla Matriciana e mozzarella impanata un po' unta ma onesta.

Domenica mattina sveglia di buon'ora per andare a Villa Borghese, stavolta in metropolitana. La metro è vecchiotta, ma troviamo le indicazioni per la Villa ed emergiamo speranzosi in superficie. Sbuchiamo su una strada un po' dissestata priva di qualsivoglia cartello. Avanziamo timorosi sino ad incontrare un normalissimo foglio A4 scritto a computer che indica la Villa, ma prevede l'ingresso nel galoppatoio. Siamo molto perplessi e ci troviamo costretti a chiedere indicazioni ad un americano che sta facendo jogging nei dintorni.
Ci spiega che bisogna attraversare il maneggio, la strada trafficata dall'altra parte e proseguire sempre dritti all'interno del parco.
Così facciamo e dopo una decina di minuti finalmente guadagniamo la Villa. Certo che è vergognoso: dalla metropolitana è difficile capire dove bisogna andare e una meta turistica di così alta rilevanza non è segnalata in alcun modo. Mah!
In ogni caso lasciamo giù la borsa ed iniziamo la visita. I capolavori qui sono soprattutto di tipo scultoreo con i magnifici lavori del Bernini, uno più impressionante dell'altro.


Particolare del Ratto di Proserpina

Non mi spiegherò mai come si possa lavorare la dura pietra con tale maestria e conferendogli tanta grazia.

Apollo e Daphne

Il volto del David pronto a scagliare la pietra

La pinacoteca è altrettanto ricca, ma, per me, meno coinvolgente, a parte qualche chicca.
Quando usciamo siamo indecisi se andare alla Casa del Cinema o al Museo d'Arte Contemporanea, ma, diciamocelo: siamo stanchini!
Decidiamo di fare un salto in zona Colosseo dato che Luca non ci passa da 25 anni e sbirciamo i Fori Romani da fuori. Una capatina alla basilica di Santa Francesca Romana e poi al Vittoriano, che non avevo mia visitato e devo dire colpisce con la sua imponenza. Saliamo sulle terrazze da cui si gode di una bella panoramica su Roma ed entriamo, prima nella Basilica dell'Aracoeli, e poi nel Museo del Risorgimento ricco di cimeli importanti e curiosi, compreso lo stivale di Garibaldi forato dal famoso proiettile.
Penso ci siano almeno 40 gradi fuori, ci fanno male i piedi e siamo mediamente distrutti: il nostro fisico issa bandiera bianca e strisciamo di nuovo in hotel sino a sera.
Per l'anniversario Luca ha prenotato un tavolo su un terrazza con vista sino a San Pietro. Io mi metto tutta in tiro con tanto di tacco 8 e caracollo per quei pochi metri che, grazie a Dio, ci separano dal ristorante.
Ma sono mediamente gnocca, dai: seguiranno foto appena avrò tempo di scaricarle. ^_^
Che dire? Cena gustosa che ho aperto con panzerotti fritti ripieni di prosciutto e provola affumicata, proseguendo con pasta alla "gricia" e gran finale con un semifreddo che, ammettiamolo, probabilmente non era esattamente quel che avevamo ordinato, ma è andato benissimo ugualmente!
Serata piacevole perfettamente riuscita.
Chiude il tutto il mio regalo per Marito. Essendo, il primo anniversario, quello delle nozze di carta, ho pensato di giocarmela proprio su questo materiale regalandogli un album di nostre foto da appendere:

Chiuso
Aperto intero
 Particolare

Luca ha apprezzato ed io son stata felice d'esser riuscita a fargli un piccolo pensierino.
Il nostro primo anno di matrimonio è passato. Mi sembra ieri che impazzivo per organizzarlo e un po' mi manca il delirio creativo di quell'anno di preparativi.
Ma oggi mi sento davvero molto fortunata ad avere accanto una persona speciale che continua ad insegnarmi molto sulla tenacia dell'amore, sul suo valore quotidiano profondo.
Un uomo che mi dimostra sempre e comunque d'amarmi e di tenere a me ed alla mia felicità.
Sì, se ripenso alla mia vita con mio marito, posso solo augurare a chiunque di avere la mia stessa fortuna.

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