lunedì 26 marzo 2012

post week end

"Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava. Pare che Pereira stesse in redazione, non sapeva che fare, il direttore era in ferie, lui si trovava nell'imbarazzo di mettere su la pagina culturale, perché il "Lisboa" aveva ormai una pagina culturale, e l'avevano affidata a lui. E lui, Pereira, rifletteva sulla morte." 


Non guardo i tg nel week end, soprattutto quando passo questi ultimi fuori casa per buona parte del tempo, quindi stamattina per me è stato un doppio colpo leggere della prematura scomparsa di Vigor Bovolenta, pallavolista che ho seguito molto negli anni in cui praticavo anch'io questo sport, e del grande Antonio Tabucchi, uno dei miei autori preferiti.
Ricordo ancora il primo incontro con Tabucchi ed il suo delizioso Sostiene Pereira, la leggerezza della sua scrittura, la sua lingua sempre precisa.
Uno scrittore fatto per essere letto ad alta voce, grandioso anche entro lo spazio ristretto del racconto.
Insomma, una perdita per il mondo della letteratura.

Nel week end, come dicevo sono stata in girotrottola sia sabato che domenica.
Sabato mattina, con un'amica, siamo scese in quel di Voghera per un bel taglio di capelli.
Ta-dà! Sfoltiti di un bel pezzo e testa più leggera. ^_^
Dopo una passeggiatina per la città con in mano una focaccia calda al formaggio, mi faccio portare a casa di mio fratello per il solito spupazzamento nipote e non mi schiodo dalle 13 alle 17.
Oggi me lo portano in Liguria per una settimana: dovevo godermelo un po'!
Tornata a casa ero talmente cotta (ci vogliono 1h30' di mezzi per arrivare a casa mia...) che dopo una doccia veloce mi sono spalmata sul divano e tanti saluti.
Domenica mattina, come sempre, l'ora legale si fa sentire. Luca lavora un po', io sistemo le foto sul Mac.
Dopo pranzo ce ne andiamo al Palazzo delle Stelline alla mostra di Marlene Dumas, artista che non conoscevo, ma che apprezziamo subito moltissimo.
Ci gustiamo anche un documentario su di lei e restiamo incantati da questa donna biondissima nata in Sud Africa, allegra e gioviale, eppure capace di tinte fortissime.

Affascinante vedere anche la genesi, quasi casuale delle sue pennellate: una bella scoperta insomma.
Usciti dalla mostra facciamo una capatina in Santa Maria delle Grazie. Purtroppo il Cenacolo era off limits causa mega affluenza, ma anche gli interni della basilica sono interessanti.
Sono ormai le 17.30 e decidiamo di fare una passeggiata in Vittorio Emanuele.
Passando sotto un cinema trovo una bella sorpresa: il 25 Aprile uscirà nelle sale "Il Castello nel cielo", lungometraggio del Maestro Miyazaki praticamente inedito in Italia (uscì solo in Home Video nel 2004 per poi esser ritirato l'anno dopo) nonostante risalga al lontano 1986!
Sempre lode alla Lucky Red!
Porto Marito a conoscere Luini, storica bottega del panzerotto milanese, che purtroppo è chiuso, e poi proviamo ad entrare nel nuovo mega sotre "Excelsior" del gruppo COIN. C'è dentro di tutto ed è un tutto per lo più inutile che costa un'esagerazione.
Di passaggio da Camomilla mi innamoro dei suoi cerchietti...
Dovrò sicuramente tornare non appena avrò deciso come vestirmi ai matrimoni di quest'anno!
Gran finale nella nostra pizzeria del cuore e infine ci ritiriamo distrutti a casa!

domenica 25 marzo 2012

Colpo di fulmine


E' vero, credetemi è accaduto, di notte in un ospedale, guardando un fagottino che non la smetteva di urlare, d'un tratto qualcosa dentro me, forse un istinto innato, ma sopito, si risvegliò dicendomi così...


mercoledì 21 marzo 2012

Di nuovo 15 anni...

Ultimamente sto subendo una regressione adolescenziale.
Non avendo individuato, negli ultimi mesi, un telefilm (in chiaro) degno della mia attenzione, sono finita di nuovo nel trappolone della cazzatiella-stupida-ma-romantica che mi faceva sognare da ccciovane.
Vorrei aggrapparmi ad ardite giustificazioni cinematografiche, spiegare che il film da cui è tratta la serie in questione presentava un giovanissimo Heath Ledger e che il belloccio di turno di cui mi sono fatalmente infatuata non è altri che il nipote del grande Gregory Peck.
No, "10 cose che odio di te" è un telefilm in onda su Mtv davvero inguardabile, se non fosse che non riesco a  non immedesimarmi nella scontrosa Kat che, contro la sua volontà, si innamora perdutamente del bel tenebroso Patrick, ossia, come dicevo, "lui", Ethan Peck.



E lo so, il pischello è troppo piccolo (26 anni) e io sono pure una donna sposata, ma c'è sempre l'adolescente che è in me che ama i bei tenebrosi capaci di domare anche gli spiriti più indipendenti.


Che volete farci? Sono una trentenne un po' rimbambita a volte. ^_^

PS: Matteo Dante esce dall'ospedale domani sera e non vedo l'ora di abbracciarlo!!

lunedì 19 marzo 2012

Benvenuto Matteo Dante!

La telefonata arriva alle 6.30. Luca, che stava lavorando in sala mentre io ronfavo ancora, spalanca la porta della camera da letto: "CI SIAMO!" urla.
Scatto a sedere, già sveglissima: ecco, il mio nipotino finalmente s'è deciso!
Mi madre mi ragguaglia: alle 4 mio fratello ha portato la sua ragazza al Pronto Soccorso, quindi sono già là da qualche ora. Mi vesto in fretta, trangugio qualcosa e ci facciamo passare a prendere dai miei perchè, solita sfiga, a noi è morta l'auto.
In ospedale troviamo la mamma di mia cognata: poverina, è lì dalle 4.
Attendiamo un'oretta e poi...riappaiono entrambi: dilatazione insufficiente, ma nascerà sicuramente in giornata.
Facciamo 4 passi, prendiamo un cappuccio al bar, poi la portiamo da mia nonna che abita  4 passi dalla clinica.
Io e Luca andiamo a fare i nostri giri per concessionarie, ma alle 11.30 arriva un messaggio di mio fratello: entrano in sala parto.
Prendiamo un tram al volo e corriamo in sala d'aspetto. E da lì non ci siamo quasi più schiodati se non per cena a casa di nonna, una mezz'oretta.
E' stata davvero lunga: mio fratello dava notizie solo ogni 3 ore circa e noi eravamo preoccupatissimi.
Dopo 21 ore di travaglio, la rottura manuale delle acque e una massiccia dose di ossitocina, con l'aiuto del gomito di un'ostetrica che spingeva sulla pancia e di un'altra che lo tirava con la ventosa, il mio nipotino, Matteo Dante, è finalmente nato!
Dalle 22.51, orario in cui mio fratello via sms ci ha annunciato "ragazzi, stavolta ci siamo", sino alla 1.30 circa, in cui sono usciti dalla sala parto, per noi è stato davvero un piccolo calvario. Sapevamo che avevano chiamato l'anestesista e temevamo che il piccolo fosse andato in sofferenza.
Quando sono usciti Matteo urlava come un acquilotto, aveva la testina oblunga e tantissimi capelli. Rosso rosso in viso, con l'aria di chi vuol solo tornare nella pancia della mamma.
Mio fratello non ha proferito verbo, ma era già tanto "papà"...
Il mio fratellino col mio nipotino ad un'ora di vita...Non so descrivervi l'emozione che mi dà guardare questa foto.
Sono stati con noi solo 5 minuti, era tardi, dovevano riposare.
Siamo tornati a casa che ormai erano le 2. Eravamo in piedi da quasi 20 ore anche noi.
Ieri mattina finalmente l'abbiamo visto, dietro al vetro del reparto di neonatologia: è BELLISSIMO ^_^
Devo dire che però ciò che più mi ha colpita è stata la serena forza dimostrata dalla ragazza di mio fratello.
Io non riesco proprio a vedere il parto come una cosa "normale": che un bambino di più di 3 chili esca da "lì" non me lo spiego, nè mi sento così ansiosa di sperimentarlo. Lei invece mi ha mostrato come possa essere considerata la cosa più naturale del mondo (e lo so che lo è, ma da saperlo a sentirlo ce ne passa...) e possa essere affrontata di conseguenza: con fiducia e coraggio, ma anche molto tranquillamente, senza drammi.
Per cui questa pagina è anche il mio applauso personale per Ana Maria, che, in questo week end, mi ha davvero insegnato molto sull'essere mamma e sulla forza che possiamo trovare noi donne.

domenica 11 marzo 2012

Street photography

Come promesso, poche parole e un po' di foto. Ecco quel che è uscito dal mio week end fotografico la scorsa settimana...

































































































































































giovedì 8 marzo 2012

Io gli auguri li faccio. Ecco!

Per chi non lo conoscesse, lui è il mitico Maccio Capatonda in uno dei suoi tanti "trailer".
L'affermazione oggi però è riferita al solito florilegio di post contro la festa della donna.
Femministe di ritorno che ci ricordano che la condizione della donna è pessima in quasi qualunque angolo del globo (eccezion fatta i lidi nordici dove pare che invece le cose vadano meglio, soprattutto in Norvegia...dicono...) e che l'8 marzo ricorre in realtà la triste ricorrenza del rogo in cui perirono centinaia di operaie (inesattezza assoluta come spiega bene Wikipedia).
Piovono grafici ed articoli che ci ricordano la nostra triste situazione e ci sono anche quelle che fieramente dicono che loro non festeggiano queste feste commerciali e machiste.
Poi c'è invece il gruppone gioioso e gaudente di quelle donne che si sentono legittimate dalla festa e si ritagliano una libera uscita che normalmente avrebbero evitato.
Bah. Io gli auguri li faccio e li ricevo col sorriso perchè penso che l'8 Marzo sia una festa come un'altra in cui è bello, una volta all'anno, festeggiarsi e volersi un po' più bene.
Non ci vedo nulla di criminale in questo, nè di maschilista. Perchè farne sempre una questione etica? Perchè non limitarsi ad accettare queste mimose col sorriso?
Ma andiamo: cambia davvero qualcosa oggi? Ci sentiamo investite da particolari privilegi?
Io non credo. Come non credo che a San Valentino ci si ami di più, ma penso sia bello esista una data che ci consenta di fermarci a pensare al nostro amore o, come oggi, all'importanza delle donne.
Sappiamo benissimo di non vivere in un mondo perfetto, ma perchè prendersela con l'8 Marzo?
Trovo queste critiche sterili e pure un po' dannose.
Per cui ecco qui i miei auguri a tutte le donne: che possiate sentirvi speciali oggi come ieri e domani. Che abbiate il coraggio di pretendere sempre il sorriso del buongiorno ed un fiore ogni tanto.
AUGURI!

lunedì 5 marzo 2012

The Artist

Lo dico subito: delusione. Non per mio marito, che invece ha assai gradito, ma io sono uscita con la bocca piuttosto asciutta dalla sala. Non mi sono nemmeno annoiata, semplicemente ho trovato The Artist un film inutile.
Trama semplicissima che ricorda molto "Cantando sotto la pioggia", ha il vezzo di essere girato in bianco e nero e col solo commento musicale: un caro, vecchio muto.

I personaggi hanno la giusta espressività "vecchia Hollywood" e si divertono a riproporre pedissequamente i cliché dell'epoca. Non penso si debba per forza riscrivere la storia cinematografica o reinventare vecchi linguaggi, ma in questo caso, complice una sceneggiatura veramente "telefonata", come scriveva sempre nelle sue vignette su Ciak il buon Disegni, il film scorre senza verve, senza entusiasmo nè partecipazione.
Sappiamo benissimo come finirà, e possiamo arrivare anche a dire COME si arriverà a tale finale.
Insomma, niente di nuovo sotto al sole e se l'eversione massima è proporre un film di genere (obsoleto) nel 2012, beh, francamente credo che l'obiettivo non sia stato raggiunto.
E, se posso aggiungere una postilla assai personale, ho trovato irritante persino il cagnolino che fa da spalla comica al protagonista.
Perchè il sodalizio fra i due non poteva non ricordarmi lo struggente legame fra Umberto D. e il suo Flick.
E lo so che non è un paragone da fare, ma, che volete farci? A me è venuto subito in mente ed ha spazzato via il film di Hazanavicius.
Qualcosa però rimane di The Artist: l'idea di un pubblico capace ancora, a differenza della sottoscritta evidentemente, di provare emozioni ed empatia per un film semplice come questo.
Un pubblico capace di sorridere per una capriola del cagnolino, per una smorfia compiaciuta del grande attore un po' sbruffone. 
Non è così semplice trovare un pubblico così (e la sala era piena) e scalda un po' il cuore sapere che l'ingenuità più genuina fa ancora parte della nostra visione del mondo.
Al di là della complicazione e del dramma, o della commedia più scurrile. Oltre le pippe mentali dei critici e degli pseudo critici.

Ecco, il pubblico di The Artist è un'umanità che a me fa ben sperare e che salva un film che altrimenti avrei bocciato in pieno.

la foresta dei bloggers

Ricordate questo mio post dell'anno scorso?
Bene, oggi ricevo una splendida mail da parte del progetto in cui mi scrivono che sono riusciti a "(...) piantare oltre 1.000 alberi in 12 mesi, e come promesso iPlantatree.org ci ha premiato piantando altri 100 alberi nella nostra neonata foresta!"
Sono stati piantati in totale 1.127 alberi e sono davvero felice di poter dire d'aver contribuito! ^_^

Post al volo perchè sono parecchio presa, ma presto spero di potervi raccontare del mio week end al corso fotografico davvero interessantissimo!
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