lunedì 19 marzo 2012

Benvenuto Matteo Dante!

La telefonata arriva alle 6.30. Luca, che stava lavorando in sala mentre io ronfavo ancora, spalanca la porta della camera da letto: "CI SIAMO!" urla.
Scatto a sedere, già sveglissima: ecco, il mio nipotino finalmente s'è deciso!
Mi madre mi ragguaglia: alle 4 mio fratello ha portato la sua ragazza al Pronto Soccorso, quindi sono già là da qualche ora. Mi vesto in fretta, trangugio qualcosa e ci facciamo passare a prendere dai miei perchè, solita sfiga, a noi è morta l'auto.
In ospedale troviamo la mamma di mia cognata: poverina, è lì dalle 4.
Attendiamo un'oretta e poi...riappaiono entrambi: dilatazione insufficiente, ma nascerà sicuramente in giornata.
Facciamo 4 passi, prendiamo un cappuccio al bar, poi la portiamo da mia nonna che abita  4 passi dalla clinica.
Io e Luca andiamo a fare i nostri giri per concessionarie, ma alle 11.30 arriva un messaggio di mio fratello: entrano in sala parto.
Prendiamo un tram al volo e corriamo in sala d'aspetto. E da lì non ci siamo quasi più schiodati se non per cena a casa di nonna, una mezz'oretta.
E' stata davvero lunga: mio fratello dava notizie solo ogni 3 ore circa e noi eravamo preoccupatissimi.
Dopo 21 ore di travaglio, la rottura manuale delle acque e una massiccia dose di ossitocina, con l'aiuto del gomito di un'ostetrica che spingeva sulla pancia e di un'altra che lo tirava con la ventosa, il mio nipotino, Matteo Dante, è finalmente nato!
Dalle 22.51, orario in cui mio fratello via sms ci ha annunciato "ragazzi, stavolta ci siamo", sino alla 1.30 circa, in cui sono usciti dalla sala parto, per noi è stato davvero un piccolo calvario. Sapevamo che avevano chiamato l'anestesista e temevamo che il piccolo fosse andato in sofferenza.
Quando sono usciti Matteo urlava come un acquilotto, aveva la testina oblunga e tantissimi capelli. Rosso rosso in viso, con l'aria di chi vuol solo tornare nella pancia della mamma.
Mio fratello non ha proferito verbo, ma era già tanto "papà"...
Il mio fratellino col mio nipotino ad un'ora di vita...Non so descrivervi l'emozione che mi dà guardare questa foto.
Sono stati con noi solo 5 minuti, era tardi, dovevano riposare.
Siamo tornati a casa che ormai erano le 2. Eravamo in piedi da quasi 20 ore anche noi.
Ieri mattina finalmente l'abbiamo visto, dietro al vetro del reparto di neonatologia: è BELLISSIMO ^_^
Devo dire che però ciò che più mi ha colpita è stata la serena forza dimostrata dalla ragazza di mio fratello.
Io non riesco proprio a vedere il parto come una cosa "normale": che un bambino di più di 3 chili esca da "lì" non me lo spiego, nè mi sento così ansiosa di sperimentarlo. Lei invece mi ha mostrato come possa essere considerata la cosa più naturale del mondo (e lo so che lo è, ma da saperlo a sentirlo ce ne passa...) e possa essere affrontata di conseguenza: con fiducia e coraggio, ma anche molto tranquillamente, senza drammi.
Per cui questa pagina è anche il mio applauso personale per Ana Maria, che, in questo week end, mi ha davvero insegnato molto sull'essere mamma e sulla forza che possiamo trovare noi donne.

1 commento:

Signor Ponza ha detto...

Oh che bello, complimenti alla mamma ma anche un po' alla zia ;)

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