venerdì 29 maggio 2009

Anche quest'anno sono arrivati in metropoitana i racconti di Subway, il jukebox letterario di ATM. Trattasi di un serie di racconti+un opuscolino di poesie che si possono prendere gratuitamente in metropolitana. Li trovi appesi nelle stazioni, passi e ritiri le tue copie.
Alcuni sono molto belli, altri meno, tutti sono di autori sconosciuti e sono spesso accomunati dall'avere come protagonista la città e Milano in particoalre.
Quando andavo all'università me li facevo portare sottobanco da un'amica che prendeva la metro, oggi invece li ho arraffati di persona e devo dire che mi hanno illuminato subito la giornata. Ho letto solo le poesie e alcune mi hanno proprio colpito. E comunque l'idea di avere quella dozzina di libricini che mi aspettano, coi loro piccoli mondi, tutti da scoprire..beh, mi fa star bene!

Ultimo giorno di lavoro prima del ponte e spero davvero non sia un bagno di sangue, ma anzi, mi lasci un po' tranquilla. Domani si partirà all'alba per il mare dato che tipicamente i miei si alzano alle 4 per evitare le code. L'uomo mi rimane inchiodato alla scrivania tutto il ponte meno, si spera, lunedì. Io me la spasserò, sempre si spera, con gli amici di una vita. Già in programma una grigliatona sabato, tempo permettendo. E poi, chissà, magari un po' di mare riesco anche a farmelo: sperèm!!
Buon ponte a tutti e..a maercoledì!

giovedì 28 maggio 2009

Dichiarazione d'amore

Dopo lo sfogo un po' skizo di ieri credo sia meglio dare spazio a riflessioni di altro genere.
Ieri vagavo, as usual, e mi son imbattuta in questa poesia e questo stralcio di una lezione tenuta da Erri de Luca, cui per altro avevo già accennato:

Quando pronuncio la parola F U T U R O
la prima sillaba già va nel passato.
Quando pronuncio la parola S I L E N Z I O
lo annullo.
Quando pronuncio la parola N I E N T E
creo qualcosa che non entra in alcun nulla.

Wislawa Szymborska

"(...) da un certo momento, proprio all'inizio del libro che ho portato da casa, la Bibbia in ebraico antico, c'è scritto Dio dice: "Sia luce", e poi la luce avviene. Ma perché dice: "Sia luce". A chi lo dice? Non c'è nessuno. Ha bisogno di dirlo? Non poteva bastare la sua sola volontà per far avvenire la luce? La risposta é evidentemente "no". Ci vuole la parola perché quella luce avvenga. Allora lì c'è un libro - e poi, nei giorni successivi della creazione -, lì c'è un libro in cui le parole fanno avvenire il mondo, fanno avvenire il mondo. Beh, questa è la più bella notizia sulle parole, che io ho trovato in qualunque altro libro della storia del mondo, che le parole fanno avvenire le cose. Non le annunciano, non le fanno fermentare, le fanno direttamente accadere. La parola crea."
Erri de Luca

Ho sempre pensato che la parole siano assai potenti e mi piace pensare al mondo in cui giocarci.
Una volta scrivevo poesie partendo da accostamenti di parole che mi piacevano. Era un processo strano che prendeva il posto dello sfogo estemporaneo delle mie paturnie.
Il mio amore per le parole è cosa antica, risale alle elementari quando già mi divertivo a cercare termini inusuali, per stupire e per divertirmi. Non so perchè ho sviluppato quest'affezione, soprattutto poi per le parole scritte, ma so che non riesco a smettere e trovo sempre nuovi modi per corteggiarle: i temi, le poesie ed oggi il blog.
Chissà domani...

mercoledì 27 maggio 2009

Scossa

Come sempre vado in tilt.
Ci vado perchè leggo, a casaccio, senza sosta, in un percorso da neurone impazzito senza punti fermi.
Leggo perchè sono ignorante, perchè ciò di cui parlo lo "conosco" come si conoscono le materie scolastiche: le ricordi sino al giorno dell'interrogazione e poi, il vuoto, più o meno. Finchè non incampi in qualcosa che ti interessa davvero. Ma di solito son cazzate purtroppo. Un'inesauribile capienza del cervello per l'inconsistenza.
Una canzone di Bersani diceva "sei solo la copia di mille riassunti" ed è la mia più grande paura, essere solo questo.
Leggevo, stamattina, tra l'altro, un posto di Natalino:
"Nessuna meraviglia se l' Italia e' in queste condizioni, se la P2 sta' tranquillamente chiudendo il cerchio del suo progetto, se la sicurezza diventa il primo problema, l'italiano medio si perde dietro alle stronzate. Soprattutto noi di sinistra, la sinistra ad ore, basta fare il post su Travaglio, o Silvio ed abbiamo fatto la rivoluzione. Possiamo andare al mare, il contributo l'abbiamo dato."
E forse sono anch'io a questo punto, sono QUESTA persona qui, quest'italiana media (di "sinistra").
E forse è proprio per questo che il governo che c'è mi fa schifo, pena, mi spaventa, eppure C'E', ed è lì da tanto, troppo tempo; rieletto, ancora ed ancora.
Leggevo ieri la tesi di laurea di un mio carissimo amico sulla relazione fra politica e mass media e la correlazione fra agenda politica, agenda dei media e del pubblico, i 3 soggetti coinvolti nella trattazione insomma. Colpisce pensare ai rapporti che li legano ed ancora più al potere che esrcitano l'uno sull'altro nella determinazione di ciò che deve essere comunicato (prima ancora di COME deve essere comunicato).
Negli ultimi giorni imperversano la questione Berlusoni-e-le-donne scatenata dal fenomeno Noemi. E ancora una volta mi trovo d'accordo con Natalino:
"(...) Le notizie piu' lette nei siti, piu' dibattute nei forum, piu' pubblicate sui giornali sono delle boiate pazzesche. Il processo Mills e' gia' passato in secondo piano, il terremoto sembra cosa di due secoli fa, la crisi che avanza, la disoccupazione, la cassa integrazione non viene nemmeno presa in considerazione ed i problemi ci sono, di questo passo il confronto con la realta' sara' come una coltellata, improvvisa. Nei siti impazzano le solite notizie, Berlusconi, Fede, Noemi, veline, letteronze, Brunetta, tutte le stronzate possibili purche' non si parli di problemi reali, non fanno notizia.Se nella scheda elettorale delle elezioni europee ci fosse questo quesito: secondo te si e' scopato la Noemi o no? Due quadratini uno con il si e l'altro con il no.Partecipazione record alla elezioni, intorno al 99%, risposte al quesito 100%, voti ai partiti 45%."
Amen?
Non sono dunque diversa da chi guarda il suo orticello, alza la testa al cielo e mugugna "piove, governo ladro".
E lo dico qui, e lo scrivo QUI perchè il mio urlo, la mia indignazione, la mia (auto)critica, dovrebbe essere quella di tutti, dovrebbe scuotere chiunque legga.
Dovrebbe portare a porsi delle domande.
Ciò che posso fare è spronare ad informarsi.
Per esempio: qualcuno sa DAVVERO a cosa serve il Parlamento Europeo?
Perchè a mio avviso la maggioranza degli italiani lo percepisce come qualcosa di lontano, vago ed indistinto. E va bene, può anche essere, ma, caspita!, esiste internet, esistono mille modi per informarsi: fatelo!

"Il Parlamento europeo è l'unico organo dell'Unione europea eletto direttamente dai cittadini. I suoi 785 deputati sono i vostri rappresentanti, scelti ogni cinque anni dagli elettori dei 27 Stati membri dell'Unione europea quali portavoce di 492 milioni di cittadini.(...) Il Parlamento svolge un ruolo attivo nell'elaborazione di provvedimenti legislativi che hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini, ad esempio in materia di protezione dell'ambiente, diritti dei consumatori, pari opportunità, trasporti e libera circolazione dei lavoratori, dei capitali, dei servizi e delle merci. Inoltre il Parlamento condivide con il Consiglio il potere di adottare il bilancio annuale dell'Unione europea."

Pensateci almeno.

martedì 26 maggio 2009



Sai cosa c'è? Che basta uno scarto, qualcosa che appena t'appanna la visuale, un controluce..e tutto muta, e il mondo pare diverso, più piccolo.


...un po' troppe coincidenze oggi per i miei gusti...

lunedì 25 maggio 2009

Post Week End

Essendo lunedì ho, come sempre, il week end da scrollarmi di dosso e la consueta pigrizia da inizio settimana..per cui vi beccate qualche foto e poco altro chè il cervello ancora latita un po'.
Una collega mi ha chiesto qualche "pataccone" da indossare e così mi son data da fare partorendo in ordine:
"Klimt" (che mi piace assai)


e "Mon Coeur" (che è un po' storto e mi piace molto meno)

Infine il freghino mi ha chiesto una collana per la compagna di suo papà che compie gli anni ed ecco qui la collana "Eléna"..speriamo le piaccia!!!

Per il resto ieri ci siamo concessi un giretto all'Ikea e, fra le varie cose utili che ci servivano fra cui contenitori e teli copri divano che non fossero plaid da 90 gradi all'ombra, ecco che abbiamo deciso di adottare anche lui:
Si chiama "Spoka" ed è una lucetta da notte verde per bimbi a forma di fantasmino basso e grasso: adorabileeeeee!!!
Luca ad un certo punto voleva abbandonarlo, ma ce lo siamo portato a casa ed ora troneggia sul comodino accanto al letto. La cosa carinissima è che è morbidoso e si accende pigiandolo..mi sono gà innamorata follemente!
A proposito di amori a prima vista: venerdì avrei dovuto assistere ad una lettura di Ammaniti.
Purtroppo lo scrittore non c'era, ma al suo posto ha letto il suo inedito Fabio de Luigi, uno dei miei comici preferiti e devo dire che il felice connubio del classico racconto ammanitiano con la realtà che, grazie al fattore umano, degenera in un caos inaspettato e impensabile, e la recitazione composta, eppur spassosa di Fabio, ha generato una serie inesauribile di sonore risate che quasi mi impedivano di respirare!
E poi..vabbeh, secondo me è pure un gran bell'omino!! ;-)

venerdì 22 maggio 2009

Definendo

Stamattina mi sono vista l'intervento di uno dei miei autori preferiti, Erri De Luca, a Che Tempo che Fa. Si tratta di un video di circa 15 minuti con tema l'immigrazione e vi consiglio caldamente di guardarlo poichè, più che la paura ed il rifiuto, credo vadano propagandate anche la compassione e l'amore.
Trovo poi che De Luca sia veramente un narratore carismatico ed umile al contempo, uomo in bilico fra il suo essere non credente e la curiosità che alimenta nei riguardi delle sacre scritture.
Leggevo, tempo fa, una trascrizione di un dibattito tenuto in Rai forse nel '98, non ricordo con precisione, fra lui ed alcuni studenti su ragione e religione.
Ciò che mi colpì fu la sua distinzione fra ateo e non credente: chi è ateo esclude Dio anche dalla vita degli altri, chi non crede riconosce il dono della fede nei credenti, ma non lo vive in prima persona.
Riconoscendosi in quest'ultima categoria credo che dia ulteriore prova della sua umiltà ed amore per il prossimo.
Non ho mai parlato, in questa sede, di fede. Ho attaccato alcune dichiarazioni del Papa, è vero, ma non ho mai cercato di spiegare il mio rapporto con la religione.
Ratzi scriveva, nel '77:
"La Chiesa sta diventando per molti l'ostacolo principale alla Fede.
Non riescono più a vedere in Essa altro che l'ambizione umana del potere."
E condivido appieno questa sua affermazione.
Come De Luca sono una non credente ma in attesa di illuminazione. Riconosco un mistero in molte cose che sfugge alla Ragione e riconosco il dono della fede che in almeno un'occasione mi ha sfiorata, eppure non riesco a viverla.
La materia religiosa in Italia è spinosa. Il potere della Chiesa attira le antipatie di molti, il parlare di Dio mette a disagio spesso e soprattutto i più giovani, divisi sovente fra una fede indottrinata ed un aperto rifiuto.
Alla mia veneranda età ho imparato la tolleranza e mi sono un po' rassegnata, forse, alla mia condizione. Cerco di rimanere aperta a tutte le possibilità, ascolto, mi confronto, ma riconosco di non avere la "grazia" della fede.
Discorso a parte per la Chiesa in quanto istituzione ed il suo Boss...lì proprio la mia chiusura è quasi totale!

Stasera tenteremo di far girare le cellule grigie andando ad un reading con ospiti, fra gli altri, Serra e Ammaniti. Buon week end a tutti!

giovedì 21 maggio 2009

Nothing about politics is shocking after that

Lo so..dovrei paralre di più di letterattura, filosofia..cose belle insomma.
Forse leggo troppo poco ultimamente, o meglio leggo solo articoli allarmanti, rassegne stampa da far accapponare la pelle.
Tipo: lo sapete cosa si scrive sul nostro Silvione nazionale in CANADA?

"(...)Nel club delle democrazie avanzate, il 72enne Presidente del Consiglio è un fenomeno. Le sole leggi sul conflitto di interessi gli impedirebbero di accedere al potere nella maggior parte delle democrazie. Ma in Italia, fa furore. La cultura politica profondamente corrotta dell’Italia del dopoguerra lo ha reso uno dei cittadini più ricchi del paese. Magnate dei media con un quasi monopolio sulla televisione, è stato spesso accusato di plasmare la nazione a sua immagine influenzando l’attenzione verso la politica e nutrendo gli italiani con uno spettacolo senza fine di kitsch ed esibizionismo.
La relazione, comunque, è simbiotica. Giorgio Gaber, il compianto attore e cantante italiano, forse l’ha detto nel modo migliore: “Non è Berlusconi in sé che mi fa paura, è Berlusconi in me”.
Afferma Franco Ferrarotti, decano di sociologia italiana: “Quest’uomo in qualche modo rappresenta i sogni segreti di molte persone.”
(...)La sua coalizione di destra, il Partito delle Libertà, ha subito abolito la tassa di proprietà sulla prima casa. Con circa l’80% degli italiani che posseggono una casa di proprietà, la mossa è risultata ampiamente popolare. Ma il suo fascino è più profondo. Sembra essere l’incarnazione di un proverbio italiano che dice molto del carattere nazionale: Fatta la legge, trovato l’inganno [in italiano nel testo N.d.T.]
(...)Molto del suo denaro deriva dall’ambito delle vendite; Berlusconi controlla il 60% del mercato della pubblicità televisiva. Ma il prodotto che vende meglio è se stesso. Ha introdotto una politica della personalità, in una nazione dominata per decenni da intrighi tecnici. La meticolosità della sua persona è quasi una parodia della politica basata sull’immagine: tacchi per sembrare più altro, impeccabili completi doppio petto, abbronzatura permanente, lifting al viso e trapianto di capelli. Perché no, dicono gli italiani. Apparire belli - la bella figura [in italiano nel testo N. d. T.] - è un’ossessione nazionale.
(...)“Nel mondo berlusconiano, non c’è differenza tra la realtà e ciò che viene spacciato per realtà” afferma Paolo Guzzanti, ex senatore e deputato nel partito di Berlusconi. “Il criterio di Berlusconi è sempre lo stesso: “Culetti e cervelletti impacchettati a ragione”.
Sandro Contenta, The Star, giornale canadese, 09/05/09
Traduzione tratta da Italia dall'Estero

Consoliamoci col commento lasciato da un canadese in vena d'assoluzioni:
"George Bush was president twice. Nothing about politics is shocking after that."

mercoledì 20 maggio 2009

meccanismo dialettico

"(...) Il berlusconismo è un modo di analizzare il mondo, un’autentica filosofia. Invece di affrontare il problema con serietà, basta lanciare alcuni slogan. Per gli immigrati irregolari, leggi rigorose. Il carcere, per esempio. Vogliamo spiegare al popolo la paura che può infondere l’idea di alcuni anni in prigione ad una persona che è disposta a morire per sfuggire alla fame e alla persecuzione?"
Zouhir Louassini, El Paìs 16 agosto 2008

Stamattina mi ronzava in testa una domanda. Cosa resterà dell'Italia dopo Berlusconi?
Siamo ormai così avezzi ad una realtà distorta, ad una televisione spazzatura, ad un'informazione falsata.
Mi ha colpita, ovviamente, la sentenza del processo Mills-Berlusconi (che trovate qui per intero in formato pdf) e i soliti commenti del Premier e dell'opposizione in un meccanismo dialettico* ormai noto che oppone, alla luce di un fatto, un'accesa protesta della "sinistra", un'indignatissima smentita di "Mr B.", come lo chiamava Mills nella famosa lettera al suo commercialista e l'indifferenza generale del Paese che ormai par pensare che siano scaramucce dei piani alti dove ci si accusa a vicenda, come all'asilo.
E all'italiano medio importa solo che non gli rompano le palle, che il suo orticello sia ben difeso (da spaventosi immigrati ad esempio) e che per il resto se la vedano un po' loro.
L'idea diffusa ormai è quella che se un problema non mi tocca da vicino non è importante, non mi riguarda.
Si approvano leggi, come la Alfano, che fanno accapponare la pelle e salvano i ricchi, mentre per i poveracci ed i disperati si pensa solo ad alimentare la paura per poi rassicurare con false idee di sicurezza.
E come mai si parla sempre di sicurezza e poco o nulla di legalità?
E la legalità coinvolge TUTTI i ceti sociali.
La manipolazione del reale, l'anestetico dolce che ci permette di pensare solo alle prossime vacanze, ci illude che i traffici loschi, la corruzione, gli spaventosi giri di soldi siano solo un problema di un "altro" mondo, lontano, quasi irreale che, comunque, non ci tocca.

* A tale proposito vi propongo questo bellissimo stralcio tratto da "Abbagnano a Napoli: gli anni della formazione e le radici dell'esistenzialismo positivo" di Silvio Paolini Merlo:

"(...) Nel meccanismo dialettico moderno, come già in quello di Eraclito e Proclo, il conflitto è sempre situato fra una tesi ed un'antitesi dove non esiste più alcuna concreta distinzione nè alcuna concreta conflittualità. Tesi ed antitesi, propriamente, non si danno coessenzialmente e organicamente, ovvero non giungono a determinarsi nel medesimo momento, ma si snodano sovrapponendosi progressivamente in un meccanismo perpetuo fatale, che ignora ogni cosa della concreta realtà del tempo, del mondo e delle esistenze."

lunedì 18 maggio 2009

tagliatelle

In casa mia le cose vanno un po' al contrario.
Certo, io lavo, stiro, cerco di tenere in ordine, faccio la spesa...ma chi cucina è sempre e solo il freghino. La scena tipica la sera è lui ai fornelli ed io sul divano a gurdare le televisione. Ruoli completamente invertiti insomma rispetto al cliché che vedevo sempre anche a casa dei miei.
Venerdì mi son decisa a fargli una sorpresa, visto il periodo nero al lavoro. Ho scelto una ricetta semplicissima a prova della eli e mi son messa ai fornelli.
Non vi dico l'ANSIA. Il mio più grande problema in cucina è il terrore del fuoco e dell'olio che frigge, così mi son scelta una ricetta in cui l'olio non fosse ponderato: tagliatelle alla crema di Parmigiano reggiano e bresaola.
Ovviamente ho preparato anche un piccolo aperitivo con salamino, galbanino, crostini e carote; per dolce una bella macedonia di fragole.
cooomunque ecco la ricetta, per chi volesse cimentarsi:

Ingredienti per 4 persone:
• Bresaola : a fette spesse 200 gr
• Burro : 60 gr
• Latte : intero 200 ml
• Parmigiano Reggiano : grattugiato 80 gr
• Pasta : formato tagliatelle 400 gr
• Sale : q.b.

Preparazione Prendete le fette di bresaola e arrotolatele come un involtino, con un coltello ben affilato tagliate ogni fetta a striscioline spesse ½ centimetro. Mettete sul fuoco una padella con dell'acqua salata e quando inizia a bollire versate le tagliatelle e fatele cuocere per il tempo indicato sulla confezione.Mentre cuoce la pasta preparate il condimento: mettete in una padella, che possa contenere anche la pasta una volta cotta, il burro e fatelo sciogliere a fuoco dolce, unite quindi il parmigiano reggiano grattugiato. Aggiungete il latte e fate cuocere la salsa per 2-3 minuti in modo che il Parmigiano reggiano possa sciogliersi e amalgamarsi al latte formando una salsa leggermente densa; spegnete il fuoco e unite la bresaola precedentemente tagliata.Scolate le tagliatelle, mantenendole piuttosto umide, unitele nella padella con la salsa, riaccendete il fuoco sotto la padella e amalgamate per 1 minuto. Servite immediatamente ben calde.

Ed ecco le mie tagliatelle cotte e mangiate:

Buonissimeeeee!
Grande commozione anche da parte del freghino incredulo e somma soddisfazione per me!
Non so quando mi ricimenterò, ma ho salvato altre 3 o 4 ricette a prova d'imbranata che prima o poi sperimenterò.

Per finire ecco l'ultima creazione di questi giorni:

Avevo lì da secoli quegli elementi quadrati che non sapevo come cavolo usare..ed eccoli lì!
Buon lunedì a tutti!

venerdì 15 maggio 2009

Incontri

"(...) Quando la miseria bussa alla porta la colpa e' sempre dei piu' poveri, i piu' disperati, mai una volta che il popolino si accorga che i ricchi sono ancora piu' ricchi.Sono talmente abituati a star proni di fronte ai potenti che riescono solo a guardare piu' in basso, mai verso l'alto, verso i veri colpevoli delle disuguaglianze sociali."
Anche stamattina ho vagato sui miei soliti blog e siti alla ricerca di qualcosa da segnalare, un argomento da mettere in luce, su cui discutere magari.
A volte queste peregrinazioni virtuali mi sfiancano: c'è così tanto da leggere, sapere, capire...
E c'è tanto da inorridire.
Ma non voglio nemmeno sempre preoccupari ed indignarmi. Ci vuole un po' di leggerezza nella vita!
Ieri sera sono uscita con uno dei miei migliori amici e la serata è stata come sempre splendida. Lui ed il freghino vanno molto d'accordo e vederli interagire è un vero piacere per me.
Molte volte mi sono resa conto di come, quando univo gruppi di miei amici che non si conoscevano, questi ultimi si trovassero quasi più bene fra loro che con me. Mi son sempre sentita un po' un anello di congiunzione fra le persone che amo e forse anche per questo ho sempre cercato di unire i vari gruppi che frequentavo.
Del resto se mi trovo bene con loro, pur per vari e diversi motivi, è perchè qualcosa li unisce e tipicamente il denominatore comune è la sensibilità.
Così persone molto diverse si ritrovano comunque e sempre a loro agio e per me è una vera festa!
E così anche ieri sera hanno quasi parlato più loro due insieme che io e Sè, ma ne sono contenta.
Il week end non sarà dei migliori temo, ma dovrei riuscire a visitare la mostra sul futurismo e magari andare al cinema a vedere "The Wall" dei Pink Floyd..sperèm!
Buon week end a tutti!

giovedì 14 maggio 2009

Il mostruoso sonno della ragione

Mi sono letta articoli a destra e a manca e li volevo citare tutti, ma mi pareva un po' esagerato.
Parlo del Decreto Sicurezza che verrà approvato - già si sa - oggi.
Non dirò nulla sul ricorso alla fiducia, ma vi invito a leggere questo bell'articolo e trarre le vostre conclusioni.
Trovo invece assai più incisivo postare quanto segue:
Da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912:
“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina.
Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
FONTE: RAINEWS 24

Tratto dal sito Osservatorio sulla legalità che vi invito a visitare.
I migranti sono ovviamente tutti diversi poichè diverse sono non solo le culture, ma anche le persone in sè. Eppure l'idea che si ha di loro e della loro vita pare comune.
E non perchè loro SCELGANO questo tipo di vita, ma perchè ogni società ne ha paura e li relega in questo cliché. L'integrazione, equamente, umanamente e giustamente regolamentata è assolutamante necessaria e non deve spaventare.
Non voglio passare per la solita buonista, ma solo sottolineare come alimentare la paura del divreso sia sempre la scelta sbagliata.

mercoledì 13 maggio 2009

Ieri sera ho guardato la fine di "Otto e Mezzo Gruber Version" ed ho scoperto che la Serracchiani è candidata alle Europee. La cosa ammetto mi faccia piacere.
C'è anche un'altra donna, che mi pare in gamba, in lizza, Laura Puppato e vi consiglio di informarvi anche su di lei.
Questo per dare qualche spunto oltre che criticare e basta.

Come sempre veniamo alla mia ultima produzione!
Domenica mi son comprata una bella magliettina senza spalline un po' modello pre-maman che per fortuna piace anche molto all'uomo ed ho pensato di abbinarci una bella collana:

Considerando che raramento "abbino" qualcosa a qualcos'altro direi che è un grande risultato!


Questi qui non sono proprio un'idea originale, anche se li ho adattati al mio gusto


Le roselline sono molto luminose e il lilla tenue crea un bel contrasto col ramato.


Fatti su commissione e già pre-approvati in foto: vedremo se conquisteranno anche dal vivo!


belli caramellosi!!!!!!

Anche questi su commissione e in attesa di ok definitivo..sperèm!

That's all folks!

martedì 12 maggio 2009

Stamattina volevo parlare solo di Star Trek, ma poi son capitata sul sito di Travaglio, come ogni mattina, e mi son letta tutti i commenti e le informazioni sui candidati alle elezioni europee.
Non dovevo farlo.
Non posso certo riportare qui tutto l'elenco di personaggi più o meno criminali che popolano le liste di tutti i partiti, ma vi invito a fare un salto sul suo sito (link a lato) e leggervi sino in fondo l'articolo.

Veniamo ad argomenti più leggeri.
J.J. Abrams è da tempo uno dei miei registi preferiti. Felicity era già un ottimo prodotto, poi è arrivato Alias e mi ha conquistata del tutto. Una serie spionistica di alto livello, di quelle che ti prendono e non ti mollano più, dove tutto può essere ribaltato da un momento all'altro e se ti perdi una sola puntata sei finito.
Una goduria insomma.
Orfani di Syd, ecco che il buon J.J. ci sforna un altro gioiellino: Lost.
Sin dalla prima serie un altro telefilm innovativo, complesso, geniale.
Queste sono le premesse, nonchè la giustificazione della mia ultima visione cinematografica: Star Trek.
Luca è una specie di trekkiano in incognito, nel senso che non mi aveva mai manifestato una passione per la serie ed invece s'è abbastanza esaltato durante la proiezione. Io, che non ho mai visto più di 5 minuti di puntata credo, ero assai scettica invece. Temevo un risultato stile prequels di Star Wars (una delusione immane) e sono andata al cinema piena di dubbi.
Beh, ho passato tutto il tempo producendomi in svariate smorfie di stupore e qualche mezz'ora a bocca aperta (viziaccio che ho fin da piccola quando guardo qualcosa che mi acchiappa).
Ben conscio di misurarsi con milioni di fan maniacali, Abrams ha giocato con i personaggi storici riscrivendone la storia, inventandosi balzi temporali a lui tanto cari (vedi ultime serie di Lost) che gli hanno permesso di rendere il suo Star Trek una sua creatura, conosciuta eppure nuova, familiare, ma sorprendente.
Così anche i neofiti riescono a seguire l'intreccio e i seguaci non rimangono delusi.
Film spettacolare, fracassone, ma serrato, dalla sceneggiatura quasi sempre all'altezza (qualche ingenuità ci sta) e sicuramente svariate spanne sopra i vari Star Wars degli ultimi anni.
Non è la fantascienza alla Blade Runner, ok, ma comunque un film veramente ben fatto, divertente e che consiglio caldamente.
Non vedo l'ora di scoprire i prossimi progetti del buon J.J.!!!

venerdì 8 maggio 2009

Stamattina mi son svegliata con una strana parola in testa (capita ogni tanto): tempura.
Stranamente, apro la mail di Esterni e ci trovo il menù di domani alla Trattoria:
Fiori in tempura e insalata di soncino.
Che strano.
Domani vi parlerò di Star Trek, ma oggi ci occupiamo d'altro.

Casco dal pero: c'è un referendum il 21 Giugno. Ho sentito molto parlare delle elezioni europee (ma non conosco i candidati se non quelli illustri che non potranno poi accettare la nomina), ma del referendum elettorale non ne sapevo nulla.
Armata di santa pazienza inizio a girare su internet alla bramosa ricerca di lumi.
Allora, io sono una di quelle persone che "il voto è un diritto-dovere, unico strumento nelle nostre mani cui non voglio rimunciare", ma purtroppo molte volte l'istinto alla diserzione è stato forte.
Ormai da anni la maggioranza delle persone che conosco votano tappandosi il naso sperando solo di rimaner nella padella a rosolare e non esser subito buttati nella brace.
Ad ogni modo, a vostro beneficio, vi lascio qualche link dove potervi a vostra volta informare:
QUI trovate i quesiti e QUI un parere di parte (immagino sappiate ormai bene o male da che parte pendo).
Confesso che mi son stampata un po' di cosucce che conto di leggere con calma a casa, ma vorrei ugualmente lasciarvi anche queste considerazioni, tratte da Micromega:


Pare che molti nel centrosinistra siano orientati a votare Sì nel referendum Guzzetta.
Spero che cambino idea.
Non c’è una sola ragione al mondo per votare in quel senso. Il quesito del referendum è stato rappresentato come un tentativo di eliminare gli effetti negativi della legge Calderoli. Non è affatto vero. Se accolto produrrebbe un secco peggioramento della legge: il passaggio automatico da un bipolarismo coatto a un bipartitismo coatto. E non solo: la lista di partito che prende più voti ottiene la maggioranza assoluta dei seggi.
C’è chi ripete che una riforma non deve essere giudicata in base alla contingenza ma per i suoi effetti di sistema. L’assunto può avere senso in una democrazia normale, ma in Italia non c’è una democrazia normale. Non si capisce perché si dovrebbe giudicare la soluzione Guzzetta trascurando le sue conseguenze nei prossimi dieci o venti anni. Dopo ciò che accadrà in questo periodo gli effetti di sistema della legge uscita dal referendum avrebbero l’efficacia di una medicina sul corpo del morto. Perché?
Perché nelle condizioni date oggi in Italia, il successo del Sì ha un solo significato: la vittoria definitiva di Berlusconi. Se passa il Sì potrà sostenere che si deve andare a elezioni anticipate con la nuova legge elettorale. Il PdL vincerà e otterrà una maggioranza schiacciante che gli permetterà di fare ciò che vuole. D’Alema e molti altri sostengono che se vince il Sì sarà necessario scrivere una nuova legge elettorale. L’ipotesi è già stata smentita dal PdL: la legge cambiata dal Sì sarà immediatamente applicabile e applicata.
La Lega ha capito benissimo che così perderà ogni potere di condizionamento sul centrodestra e che il PdL potrà governare da solo. Perciò si oppone con decisione. E se davvero Berlusconi fosse intenzionato a far votare Sì, la Lega non avrebbe forse altra scelta che far cadere il governo prima del referendum. Che lo faccia o no dipenderà dalla sua volontà. Ma in ogni caso nelle sue file l’allarme è suonato.
Non si capisce invece perché i partiti del centrosinistra dovrebbero scegliere un voto che li avvia a un sereno suicidio. Il PD può accampare il motivo di aver da tempo sostenuto la validità di una soluzione molto bipolare. Ma a questo punto dovrebbe essersi reso conto che la scelta “coraggiosa” di andare da solo lo fa passare solo da una sconfitta all’altra. Da parte sua IdV può giustificare la scelta del Sì solo perché aveva raccolto le firme per il referendum. Ma oggi è assai più chiaro di allora che la soluzione Guzzetta è un netto peggioramento della legge Calderoli. Dunque perché insistere? E poi la coerenza verso una scelta infelice e ormai superata vale molto di meno della coerenza dovuta alla propria vocazione: sì alla democrazia pluralistica, no al potere unico.
In ogni caso PD e IdV devono confrontarsi con un futuro già segnato. Se vincerà il Sì, dopo elezioni anticipate Berlusconi avrà da solo il pieno possesso del Parlamento. Cambierà la Costituzione e la Corte Costituzionale. Diventerà presidente della repubblica con accresciuti poteri. Le assemblee elettive, che già oggi contano ben poco, diventeranno l’arredo di contorno del presidenzialismo. La democrazia italiana sarà sfigurata per sempre.
Di fronte a questa prospettiva non si può nemmeno propagandare il No. Lo schieramento a favore del Sì, anche senza l’inclinazione al suicidio del centrosinistra, è già abbastanza temibile. Si deve sperare che il 21 giugno sia una data che di per sé scoraggi la partecipazione popolare e occorre mobilitarsi con tutte le nostre forze per far mancare il quorum. Non si tratta di dire: andate al mare. Si deve spiegare con cura estrema: la soluzione Guzzetta dà tutto il potere in mano a chi ha già il pieno dominio sui mezzi di comunicazione. Questa non è democrazia. E’ instaurazione di un potere plebiscitario assoluto.
Far mancare il quorum non è manifestazione di indifferenza. E’ difesa attiva della democrazia.
Pancho Pardi

A voi le vostre personali riflessioni su tutta sta carne messa al fuoco.

La cimice

Ciò che amo del teatro è che fa riflettere.
Anche quando uno spettacolo non mi è piaciuto, mi trovo a domandarmi come mai, cosa non abbia funzionato, ed inevitabilmente faccio un'analisi di quanto ho appena visto.
Ieri sera siamo andati a vedere "La Cimice" di Majakovskij. Premetto che non conosco l'opera dell'autore russo e non avevo che una vaga memoria di alcune sue poesie lette alle medie, per cui ho affrontato la visione dello spettacolo in modo assai incosciente.
Da quel che ho letto in merito, la regista, Serena Sinigaglia, ha adattato il testo in modo abbastanza didascalico affinchè fosse fruibile e comprensibile da tutti.
Quest'intento, senz'altro apprezzabile, non ha fatto altro però che appesantire uno spettacolo già in sè chiassoso e caotico, con dialoghi ora vuoti, scarni e poco incisivi, ora pomposi, retorici e politicizzati in un intreccio di parole senza legami, gettate quasi un po' lì a caso.
Paolo Rossi è tutt'altro che "straordinario" come annunciano sul sito del Piccolo: è il solito Paolo Rossi, senz'infamia nè gloria e dalla parlata un po'strascicata.
Majakovskij voleva dare un messaggio preciso: non c'è scampo. L'ideale comunista è destinato a fallire, l'ideale borghese fa schifo ed ha fallito. Incapace di realizzare gli assoluti cui tendeva, il poeta si è sparato un colpo al cuore, come uno dei pochi personaggi femminili de La Cimice che, sia nel passato che nel futuro, non trova altra via d'uscita.
Soluzione non c'è, "la barca dell'amore/si è spezzata contro il quotidiano" e qualcuno deve pagare. Le ultime battute del parassita proletario/borghese rivolte agli spettatori, opportunamente illuminati dalle luci di sala, risultano prive della forza necessaria per scuotere le coscienze: ci siamo tutti arresi al quieto vivere, al consumismo, ma non ci sentiamo in colpa.
Qui sta il vero fallimento di questo spettacolo: dove avrebbe dovuto colpire con forza, risulta inefficacie e debole.

giovedì 7 maggio 2009

Ora faccio outing: sono membro di facebook.
Lo so: delusione massima.
A mia discolpa posso dire d'essermi iscritta ben prima che ci fosse il vero boom e solo per rimanere in contatto con gli amici migrati all'estero dove il fenomeno è nato nei campi universitari e quindi, con gli Erasmus, s'è diffuso a macchia d'olio.
Ricordo che per parecchio tempo avevo sì e no 4 o 5 amici infatti..ormai ne conto più di un centinaio.
Fa impressione trovare in un unico "luogo" le persone che hai incontrato nel corso della tua vita. Non pensavo nemmeno di conscerne così tante!!
Devo ammettere che ne faccio un uso assai parco: lo consulto la mattina per vedere se ci sono novità da parte di qualcuno, aggiorno il mio stato e la cosa finisce lì sino al giorno successivo.
Non ho aggiunto nessuno che non conoscessi già di persona (a parte un paio di amiche di blog) e non lo uso per fare incontri (anche perchè mi sfugge la modalità con cui farli..).
Eppure lo dico sempre un po' vergognandomi che sono anch'io nel trappolone.
Mi dico sempre che prima o poi mi cancellerò e mi sono salvata la macchinosa procedura per la cancellazione perchè, penso sia risaputo, il sito permette la sola disattivazione del profilo, ma non la cancellazione, con buona pace della privacy. C'è comunque modo di levar da lì tutti i propri contenuti, ma devi essere un mezzo ingegnere informatico. Nel caso, sono certa che ce la farò comunque.
Stamattina mi sono ricordata il cognome di un compagno di corso ed eccolo lì. Ci scriviamo due righe, scopro che si è trasferito e convive pure lui, constato che è ingrassato da morire e so già che la cosa finirà lì.
Perchè facebook è un po' questo: una piazza dove si passa, ci si può incrociare, scambiare 4 chiacchiere e stop.
Lo trovo utile invece per organizzare eventi e, ultimamente, essere aggiornata sulle gravidanze delle amiche/colleghi incinte........sto proprio invecchiando!

Postilla: apprendo dal Corriere che Napolitano ha invitato il 9 maggio al Quirinale anche la vedova dell'anarchico Giuseppe Pinelli in occasione della giornata dedicata alle vittime del
terrorismo. La signora Licia si troverà quindi insieme alla vedova Calabresi a commemorare il marito. Lo trovo un atto di grande coraggio che appoggio assolutamente.
Il dolore unisce a volte e la memoria dell'odio di quegli anni è comune a queste tragedie.

mercoledì 6 maggio 2009

Di tutto un po'

POLITICA
Il mio Travaglio si è gettato a pesce sul divorzio Lario-Berlusconi.
Leggo cu City che il Premier ieri sera ha tenuto banco a Porta a Porta per spiegare, indignato, le sue ragioni, rigirar la frittata e pretendere le scuse dell'esasperata consorte.
A parte che da tempo mi domandavo quanto avrebbe retto, la Veronica, e a parte il delirio da persecuzione della sinistra che ormai attanaglia il Silvio, mi è sorta spontanea la domanda: ma a noi..che ce frega?!
Negli USA i problemi privati o di coppia degli uomini politici sono in grado di sgretolare la loro carriera, di gettarli nella polvere senza tanti complimenti, abbandonati da tutti.
In Italia mi aspetterei più o meno il medesimo risultato dato che la Chiesa e la sua morale monopolizza la nostra vita.
Avvenire ci ha provato anche, ad avanzare qualche critica:
"(...) È tenere sempre bene a mente ciò che è giu­sto e ciò che è sbagliato nel «fare». Sappiamo che un uomo di governo va giudicato per ciò che realizza, per i suoi programmi e la qua­lità delle leggi che contribuisce a varare. Ma la stof­fa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono in­differenti. Non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presi­dente che con sobrietà sappia essere specchio – il meno deforme – all’anima del Paese.
(Rossana Sisti)
Ecco, io credo che qui stia il punto - ed è sempre stato qui -, ossia riflettere sul fatto che quest'uomo, che per altro ha fatto della sua famiglia (e dei valori della famiglia) parte della sua bandiera, ci rappresenta, è il nostro biglietto da visita nei confronti del Mondo, lo "specchio all'anima del paese".
In questo senso il suo divorzio, il suo contegno e la sua condotta ci riguardano. E ci riguarda capire e sapere se le accuse della moglie del Premier, che dovrebbe ben conoscerlo, siano fondate o meno. Non per un interesse morboso da gossip dei piani alti, ma per capire i valori di chi ci governa, il suo punto di vista, i suoi principi.
Non chiedo un santo, per carità, ma una persona in grado di mantenere un contegno.
E anche in questo frangente, così delicato e personale, mi pare che Berlusconi ne esca perdente.

BIJOUX
Passiamo a cose più leggere: la mia ennesima produzione di ieri sera:
un bel ciondolo wire

Orecchini, sempre wire

Ispirazione marittima

Last but not least questa collana così lontana dal mio stile che però non mi spiace affatto.
Ancora non so se riuscirò a metterla, ma la trovo comunque un esperimento riuscito.

Non sempre è facile realizzare cose che non ci piacciono molto, lontane dal nostro stile. Quando ci riesco ne vado veramente orgogliosa perchè mi allontano un po' dal mio ego.
Di solito riesco a realizzarle solo pensando alla persona cui vorrei regalarla. Questa invece è nata per caso, assemblanso piano piano tutti i pezzi delle catene, senza uno schema prestabilito.

LaEli
E' difficile realizzare che non tutti ragionano come noi, che i nostri sogni possono essere diversi da quelli di chi amiamo.
Ho un'idea in testa, perchè sono una Sognatrice, e tendo verso quest'idea ovviamente, ma a volte rimango schiacciata dal confronto con la realtà.
Oggi sono triste. Ci sono meccanismi nella mia testa che non posso cambiare, ci sono cose che ritengo importanti e che, se sminuite, mi fanno soffrire.
Ho un modo di amare che conosco, che ho marchiato a fuoco nella pelle e che mi scorre nelle vene. Un modo di amare che mi definisce e per il quale ho lottato e sofferto. E non voglio, nè posso tradirlo.
Lo so, sono criptica, ma il fatto è che sono confusa, le parole non mi aiutano.
Vorrei riuscire a spiegare certe differenze, riuscire a razionalizzare un mio sentire. Ma non ci riesco, e non vengo compresa.
Mio limite, certo, ma a volte fa male.

martedì 5 maggio 2009

Fotos

Giusto per rendere l'idea del festino di questo ponte ecco il buon Monty che tenta di distruggere la seconda bottiglia di Pampero, per fortuna stavolta senza riuscirci!


La nostra splendida tavolata stile jap!

Ovviamente mi son portata dietro anche i miei attrezzi così da poter passare un po' il tempo venerdì senza il freghino:
Un etnico "ibrido" strano, ma che mi piace.

Un cuoricino per Laura simile al mio...

Orecchini per Sara. Devo dire che mi sono costati un po' di fatica, ma sono davvero belli
Orecchini per Elena nella variante gialla, come promesso.
Ed eccoli indossati:


Cavoli: ho già una voglia pazzesca di tornare al mare!!!! Non vedo l'ora che arrivi il prossimo ponte!!!

lunedì 4 maggio 2009

UP!

Ovviamente era solo una nuvola passeggera. Il nuvolone forse lo provo già più qui, seduta alla mia scrivania da lunedì lavorativo.
Ma sono rossa come un semaforo, testimonianza del mio primo tentativo d'abbronzatura, e mi ritengo soddisfatta.
In realtà sono riuscita a stare in spiaggia solo ieri. Venerdì mi sono rintanata a casa a ronfare tutto il pomeriggio dato che i miei -pazzi!- son voluti partire alle 5 e quindi mi son svegliata alle 4.30..ero cotta! Sabato è toccato a Luca, dopo il viaggio ed il giro mattutino coi miei alla ricerca di un letto nuovo, poltrire tutto il pome, lasciandomi sola con Sky ad imbottirmi di telefilm.
Avrei anche potuto mettermi in terrazza ad abbrustolirmi, d'accordo, ma purtroppo non ho resistenza sotto il sole se non sono motivata da Laura che, letteralmente, mi placca sull'asciugamano. Senza di lei resisto mediamente 20 minuti!
Ad ogni modo davvero 3 splendidi giorni!
I momenti migliori li abbiamo vissuti sabato sera, festeggiando il quasi-compleanno della Silvia.
Nonostante sia ormai praticamente astemia, mi sono buttata fiduciosa su svariate forme alcoliche tra cui, in ordine: vinello bianco, vinello del papà di Laura, cuba, birra, assenzio, rum, rum, rum, assenzio, rum..... e basta.
Ero un po' allegra.
Per fortuna non ero l'unica.
Il freghino, in evidente alterazione alcolica, ha tirato fuori la sua vena bergamasca da "spacco-su-tutto" ed ha cominciato a pogare, saltare e abbracciare i miei amici. Non necessariamente in quest'ordine.
Io ho urlato la madley di Moulin Rouge con Silvia, ho fatto il trenino ed ho persino ballato. Oltre ad aver fatto le treccine a Teo.
Vabbeh, mi sono divertita, come mi capita sempre quando esco con loro. E non ci uscivo da tanto.
La compagnia del mare è assai eterogenea, fuori di zucca e casinara, e mi ricorda quand'ero più piccola e fra loro mi sentivo libera di essere ciò che volevo. Libera di urlare, di fare cazzate, di infrangere le mie regole. Libera di vivere la notte, i suoi colori, il suo freddo umido, la sua gente.
Persone incontrate nei bar della stazione, o in paesini sperduti. Sagre di paese col vinello sciapo della casa bevuto a fiumi, balli lisci improvvisati, balli di gruppo che tragicamente sbagliavo, attese, speranze, sguardi.
Estati. Sì, ecco, semplicemente estati-che estati che mi hanno insegnato molto su ciò che sono e ciò che posso essere.

Milano oggi ha il suo solito colorito spento, ma porto nel fondo degli occhi la mia Liguria di ieri sera senza più turisti, la spiaggia deserta, il mare calmo e quel senso di armonia e pace che mi coglie sempre, insieme all'amore smisurato per quel paesino dove vado ormai da 27 anni e dove mi sento sempre a casa.
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