lunedì 4 maggio 2009

UP!

Ovviamente era solo una nuvola passeggera. Il nuvolone forse lo provo già più qui, seduta alla mia scrivania da lunedì lavorativo.
Ma sono rossa come un semaforo, testimonianza del mio primo tentativo d'abbronzatura, e mi ritengo soddisfatta.
In realtà sono riuscita a stare in spiaggia solo ieri. Venerdì mi sono rintanata a casa a ronfare tutto il pomeriggio dato che i miei -pazzi!- son voluti partire alle 5 e quindi mi son svegliata alle 4.30..ero cotta! Sabato è toccato a Luca, dopo il viaggio ed il giro mattutino coi miei alla ricerca di un letto nuovo, poltrire tutto il pome, lasciandomi sola con Sky ad imbottirmi di telefilm.
Avrei anche potuto mettermi in terrazza ad abbrustolirmi, d'accordo, ma purtroppo non ho resistenza sotto il sole se non sono motivata da Laura che, letteralmente, mi placca sull'asciugamano. Senza di lei resisto mediamente 20 minuti!
Ad ogni modo davvero 3 splendidi giorni!
I momenti migliori li abbiamo vissuti sabato sera, festeggiando il quasi-compleanno della Silvia.
Nonostante sia ormai praticamente astemia, mi sono buttata fiduciosa su svariate forme alcoliche tra cui, in ordine: vinello bianco, vinello del papà di Laura, cuba, birra, assenzio, rum, rum, rum, assenzio, rum..... e basta.
Ero un po' allegra.
Per fortuna non ero l'unica.
Il freghino, in evidente alterazione alcolica, ha tirato fuori la sua vena bergamasca da "spacco-su-tutto" ed ha cominciato a pogare, saltare e abbracciare i miei amici. Non necessariamente in quest'ordine.
Io ho urlato la madley di Moulin Rouge con Silvia, ho fatto il trenino ed ho persino ballato. Oltre ad aver fatto le treccine a Teo.
Vabbeh, mi sono divertita, come mi capita sempre quando esco con loro. E non ci uscivo da tanto.
La compagnia del mare è assai eterogenea, fuori di zucca e casinara, e mi ricorda quand'ero più piccola e fra loro mi sentivo libera di essere ciò che volevo. Libera di urlare, di fare cazzate, di infrangere le mie regole. Libera di vivere la notte, i suoi colori, il suo freddo umido, la sua gente.
Persone incontrate nei bar della stazione, o in paesini sperduti. Sagre di paese col vinello sciapo della casa bevuto a fiumi, balli lisci improvvisati, balli di gruppo che tragicamente sbagliavo, attese, speranze, sguardi.
Estati. Sì, ecco, semplicemente estati-che estati che mi hanno insegnato molto su ciò che sono e ciò che posso essere.

Milano oggi ha il suo solito colorito spento, ma porto nel fondo degli occhi la mia Liguria di ieri sera senza più turisti, la spiaggia deserta, il mare calmo e quel senso di armonia e pace che mi coglie sempre, insieme all'amore smisurato per quel paesino dove vado ormai da 27 anni e dove mi sento sempre a casa.

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