Zouhir Louassini, El Paìs 16 agosto 2008
Stamattina mi ronzava in testa una domanda. Cosa resterà dell'Italia dopo Berlusconi?
Siamo ormai così avezzi ad una realtà distorta, ad una televisione spazzatura, ad un'informazione falsata.
Mi ha colpita, ovviamente, la sentenza del processo Mills-Berlusconi (che trovate qui per intero in formato pdf) e i soliti commenti del Premier e dell'opposizione in un meccanismo dialettico* ormai noto che oppone, alla luce di un fatto, un'accesa protesta della "sinistra", un'indignatissima smentita di "Mr B.", come lo chiamava Mills nella famosa lettera al suo commercialista e l'indifferenza generale del Paese che ormai par pensare che siano scaramucce dei piani alti dove ci si accusa a vicenda, come all'asilo.
E all'italiano medio importa solo che non gli rompano le palle, che il suo orticello sia ben difeso (da spaventosi immigrati ad esempio) e che per il resto se la vedano un po' loro.
L'idea diffusa ormai è quella che se un problema non mi tocca da vicino non è importante, non mi riguarda.
Si approvano leggi, come la Alfano, che fanno accapponare la pelle e salvano i ricchi, mentre per i poveracci ed i disperati si pensa solo ad alimentare la paura per poi rassicurare con false idee di sicurezza.
E come mai si parla sempre di sicurezza e poco o nulla di legalità?
E la legalità coinvolge TUTTI i ceti sociali.
La manipolazione del reale, l'anestetico dolce che ci permette di pensare solo alle prossime vacanze, ci illude che i traffici loschi, la corruzione, gli spaventosi giri di soldi siano solo un problema di un "altro" mondo, lontano, quasi irreale che, comunque, non ci tocca.
* A tale proposito vi propongo questo bellissimo stralcio tratto da "Abbagnano a Napoli: gli anni della formazione e le radici dell'esistenzialismo positivo" di Silvio Paolini Merlo:
"(...) Nel meccanismo dialettico moderno, come già in quello di Eraclito e Proclo, il conflitto è sempre situato fra una tesi ed un'antitesi dove non esiste più alcuna concreta distinzione nè alcuna concreta conflittualità. Tesi ed antitesi, propriamente, non si danno coessenzialmente e organicamente, ovvero non giungono a determinarsi nel medesimo momento, ma si snodano sovrapponendosi progressivamente in un meccanismo perpetuo fatale, che ignora ogni cosa della concreta realtà del tempo, del mondo e delle esistenze."
1 commento:
A leggere la prima parte del post, mi sono scompisciata... Poi ho ripensato che, purtroppo, è assolutamente vero... e questo fa decisamente un po' meno ridere...
Penso che la politica di Berlusconi sia la negazione della realtà per costruire un elitè di pochi, che sono gli unici di cui vengono fatti gli interessi...
Mi chiedo solo com'è che la maggior parte della gente non se ne renda conto (o, gli va davvero bene???), visto che Berlusconi tra una cosa e l'altra ha fatto diverse legislature...
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