giovedì 7 maggio 2009

Ora faccio outing: sono membro di facebook.
Lo so: delusione massima.
A mia discolpa posso dire d'essermi iscritta ben prima che ci fosse il vero boom e solo per rimanere in contatto con gli amici migrati all'estero dove il fenomeno è nato nei campi universitari e quindi, con gli Erasmus, s'è diffuso a macchia d'olio.
Ricordo che per parecchio tempo avevo sì e no 4 o 5 amici infatti..ormai ne conto più di un centinaio.
Fa impressione trovare in un unico "luogo" le persone che hai incontrato nel corso della tua vita. Non pensavo nemmeno di conscerne così tante!!
Devo ammettere che ne faccio un uso assai parco: lo consulto la mattina per vedere se ci sono novità da parte di qualcuno, aggiorno il mio stato e la cosa finisce lì sino al giorno successivo.
Non ho aggiunto nessuno che non conoscessi già di persona (a parte un paio di amiche di blog) e non lo uso per fare incontri (anche perchè mi sfugge la modalità con cui farli..).
Eppure lo dico sempre un po' vergognandomi che sono anch'io nel trappolone.
Mi dico sempre che prima o poi mi cancellerò e mi sono salvata la macchinosa procedura per la cancellazione perchè, penso sia risaputo, il sito permette la sola disattivazione del profilo, ma non la cancellazione, con buona pace della privacy. C'è comunque modo di levar da lì tutti i propri contenuti, ma devi essere un mezzo ingegnere informatico. Nel caso, sono certa che ce la farò comunque.
Stamattina mi sono ricordata il cognome di un compagno di corso ed eccolo lì. Ci scriviamo due righe, scopro che si è trasferito e convive pure lui, constato che è ingrassato da morire e so già che la cosa finirà lì.
Perchè facebook è un po' questo: una piazza dove si passa, ci si può incrociare, scambiare 4 chiacchiere e stop.
Lo trovo utile invece per organizzare eventi e, ultimamente, essere aggiornata sulle gravidanze delle amiche/colleghi incinte........sto proprio invecchiando!

Postilla: apprendo dal Corriere che Napolitano ha invitato il 9 maggio al Quirinale anche la vedova dell'anarchico Giuseppe Pinelli in occasione della giornata dedicata alle vittime del
terrorismo. La signora Licia si troverà quindi insieme alla vedova Calabresi a commemorare il marito. Lo trovo un atto di grande coraggio che appoggio assolutamente.
Il dolore unisce a volte e la memoria dell'odio di quegli anni è comune a queste tragedie.

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