lunedì 31 maggio 2010

Insonnia

Quai 26 ore di veglia costante. I polpastrelli non scivolano sulla tastiera, ma inciampano in un flusso inceppato.
Sono oltre la stanchezza.
Oggi non esisto mondo, non cercarmi..

venerdì 28 maggio 2010

E' arrivato l'iPad. Da adesso gli italiani potrenno NON leggere libri e giornali anche in formato elettronico.

In un bell'articolo sull' inserto di oggi di repubblica, Michele Serra risponde ad un lettore in merito alla dilagante tendenza a reputare una stupida perdita di tempo informarsi e studiare contro il far soldi subito.
Viviamo un momento storico dove la figura dell'intellettuale è relegata ai margini della società (non so dire se per scelta delle masse o per inadeguatezza degli intellettuali stessi) e vista come inutile: ciò che conta davvero è essere più furbi, avere più successo e raggiungere maggiore popolarità degli "altri".
Il confronto non è più con sè stessi, coi propri limiti: si corre solo un'esasperata corsa al sole della ribalta. Studiare significa condannarsi all'insuccesso, significa immolare i migliori anni della propria vita per un futuro precario e frustrante.
Questa è l'Italia dei furbetti, delle barzellette che ci rappresentano tristemente all'Estero. L'Italia delle scorcatoie, del "fatta la legge, trovato l'inganno".
Siamo sempre stati un po' così, ma in modo positivo, creativo. Oggi stiamo diventando un popolo macchietta, egoista e triste, ossessioanto costantemente dall'acquisto del prossimo status symbol.
La cultura è sinonimo di libertà. Come diceva Gaber, ed io ne sono convinta, "libertà è partecipazione" e se io non so di cosa sto parlando come posso partecipare?  Posso solo restare agli angoli, subire la Storia senza capire, sorridendo beotamente davanti all'ennesimo giocattolino tecnologico.
Siamo meglio di così: io ancora ci credo...

giovedì 27 maggio 2010

ricordando

 Lei prendeva la verde ogni mattina. Abitava fuori Milano e ci metteva meno tempo di me, cittadina, ad arrivare in Università. In metropolitana distribuivano dei libricini, stampati su carta riciclata, racconti inediti di giovani esordienti, e lei ne prendeva due copie di ognuno, una copia anche per me.
Durante le ore buche, anzichè studiare, leggevamo avidamente i libricini, in una sorta di gara a chi faceva prima, per poi parlarne, per poi capire subito, con una sola occhiata, il parere reciproco.
Lasciavamo i racconti in giro per l'Ateneo, in una sorta di bookcrossing personale.
Condividevamo anche questo piccolo piacere.
Stamattina ho raccolto uno per uno i soliti libricini del juke-box letterario. Nell'era di internet si possono leggere anche sul sito di Subway, ma io preferisco ancora il cartaceo, preferisco ricordare i nostri momenti insieme, le nostre scoperte, i nostri libri prestati, discussi, vissuti.
Ci sono persone che non posso dimenticare, ma solo lei riesce a farmi ancora male: non un ragazzo, non una storia finita male, ma un'amicizia troncata senza una spiegazione.

Vi lascio una delle poesie trovate in questi piccoli scrigni...

Lungo il Naviglio
Stefano Pini

L’essenziale è senza voce
eppure chiede come ogni luogo
di te, la vita arresa che avanza:
attrae, si ritrae, grazia non data
si nasconde per pigrizia.
Il saluto e noi
già e ancora non più.

martedì 25 maggio 2010

gabbiani ipotetici

Rispolverando il Signor G...

"Come? Se ero comunista? Eh. Mi piacciono le domande dirette! Volete sapere se ero comunista? No, no finalmente perché adesso non ne parla più nessuno, tutti fanno finta di niente e invece è giusto chiarirle queste cose, una volta per tutte, ohhh!
Se ero comunista. Mah! In che senso? No, voglio dire…
Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà… la mamma no.
Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il Paradiso Terrestre.
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
Qualcuno era comunista perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era comunista perché “La Storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.
Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era comunista perché prima era fascista.
Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano ma lontano.
Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.
Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.
Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.
Qualcuno era comunista perché la borghesia il proletariato la lotta di classe. Facile no?
Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era comunista perché “Viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse-Tung”.
Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.
Qualcuno era comunista perché guardava sempre Rai Tre.
Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.
Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il “materialismo dialettico” per il “Vangelo secondo Lenin”.
Qualcuno era comunista perché era convinto d’avere dietro di sé la classe operaia.
Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.
Qualcuno era comunista perché c’era il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista nonostante ci fosse il grande Partito Comunista.
Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.
Qualcuno era comunista perché abbiamo il peggiore Partito Socialista d’Europa.
Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.
Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi viscidi e ruffiani.
Qualcuno era comunista perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, eccetera, eccetera, eccetera.
Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.
Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.
Qualcuno credeva di essere comunista e forse era qualcos’altro.
Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era comunista perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo."
Giorgio Gaber, 1991

lunedì 24 maggio 2010

In questi giorni seguo con crescente tensione la vicenda del ddl bavaglio.
Viviamo a mio avviso in un Paese dove l'informazione sta scomparendo.
Nei giorni scorsi, un volto storico del TG1 ha dichiarato quanto segue, dando le dimissioni dal suo posto come conduttrice: "(...) l'Italia che vive una drammatica crisi sociale è finita nel binario morto della nostra indifferenza. Schiacciata tra un'informazione di parte e l'infotainment quotidiano." 
Un messaggio forte, di chi ci mette la faccia togliendola dal video e lasciando il segno.
Stiamo scivolando pericolosamente lungo una china di indifferenza, rinunciando ai nostri diritti in cambio di una mente vuota, che si nutre di pubblicità e film d'azione, di immagini senza contenuto.
Questa deriva, denunciata dalla Busi, è strettamente connessa alla percezione del problema ddl. 
Proviamo a pensare un attimo a quanto sta accadendo: il Governo lavora da giorni alla limatura di un provvedimento che limiti la libertà di stampa, che prevede severe ammende per chiunque voglia pubblicare materiale giudicato lesivo della privacy. Ma non solo: il ddl prevede anche delle limitazioni notevoli nelle intercettazioni, mettendo a repentaglio lo svolgersi di determinate indagini.
Addirittura nel disegno c'era (c'è?) una "norma d'Addario" che prevedeva multe per chi realizza registrazioni o riprese in modo fraudolento, cioè senza il consenso delle parti interessate. Riflettiamo: "norma d'Addario", una vera norma ad hoc cucita su misura con tanto di nome della "capostipite" del problema.
La Busi denuncia anche questo in realtà: sono questi i problemi del Paese? Sono queste le priorità???!
Non solo si sta lavorando - con sedute notturne che raramente si vedono - ad un ddl di VERA CENSURA, ma si sprecano tempo e soldi per un problema che non esiste se non per il nostro beneamato Premier.
Perchè se una persona è innocente, che paura può avere nell'essere intercettata? Che bisogno c'è di questa massiccia difesa della privacy se non si ha nulla da nascondere? Che poi non parliamo di privacy, avanti!, ma di poter agire indisturbati nell'indifferenza generale.
Indifferenza, disinformazione...Il popolo ignorante si governa senza problemi.
Mia nonna, una gran donna, lo dice sempre: studiate più che potete, informatevi, leggete, perchè essere ignoranti significa che tutti ti possono manipolare e far pensare ciò che vogliono.
Io non so davvero com'è l'Italia reale. Non riesco ad immaginarmela quasi: intere famiglie che non parlano, che si anestetizzano davanti alla televisione in cerca di evasione.
Occhio non vede, cuore non duole.
E allora via con la censura preventiva, con le mani legate alla Giustizia. Togliamo dai TG la gente che perde il lavoro, la scuola che cade a pezzi, la gente che non arriva a fine mese.
La censura per il nostro bene, insomma, per farci dormire sonni tranquilli, senza pensieri.
L'incubo di Orwell era quello di avere delle relazioni a una sola via fra il governo e il popolo, infrangendo la regola della circolazione dell'informazione. Il governo comunica e la gente, come fogli bianchi, viene riempita da quei messaggi, anzi essa stessa diviene i messaggi.
Ma va tutto bene gente, non preoccupatevi.

venerdì 21 maggio 2010

Un post velocissimo prima di andare a trovare Luca in ospedale.
Oggi avrei voluto fare mezza giornata al lavoro, almeno per capire come vanno le cose, ma alla fine sentendolo ancora dolorante e un po' demotivato, ho deciso di correre dal mio ammmmore..
Sarà anche oggi una giornata intensa, ma lo immaginavo già in effetti.
L'ospedale sta a più di un'ora di mezzi da casa nostra, in una zona piuttosto decentrata e spero di arrivare senza troppi problemi o sbattimenti.
Vedere Luca a letto, dopo l'operazione è sempre un po' un colpo, ma mi auguro che anche questa volta si riprenda il prima possibile. Già domani dovrbbero dimetterlo e questo mi riempie di gioia. ^_^
Lo so, un post inutile, ma sono davvero un tantino esaurita!
Buon fine settimana a tutti!!

lunedì 17 maggio 2010

fotoracconto dei miei 28 anni

Sarà una settimana cosìddetta "di lacrime&sangue" per cui ecco un bel post pieno di foto e allegria per i posteri, qualora non dovessi sopravvivere.
Il tutto ha inizio un 11 Aprile del 2010 quando la sottoscritta decidere che è ora di compiere i suoi primi 28 anni. La torta c'è, la canzoncina pure, i parenti non mancano.
La compagnia è allegra e varipinta, i personaggi coinvolti sono di provato spessore intellettuale e mi festeggiano con composta allegria.
Il mio vulcanico compagno ha deciso che dovrò sudarmi il regalo ed ha organizzato una simpaticissima caccia al tesoro.
Si parte dal primo indizio/penitenza: una mela da utilizzare come segue:
mela in bocca e alcuni giri su me stessa in questa simpatica posa..ricordo molto qualcuno, nevvero?
Comunque mi guadagno il secondo indizio, che, in realtà, è il tezo! Luca ha sbagliato a posizionare i bigliettini!!
Si catapulta fuori casa e temo già il peggio: non si tratterà di una ricerca indoor quindi ed io, zavorrata dal pranzo pantagruelico, inizio a temere la reazione del mio stomaco.
In ogni caso, poco dopo, sono alle prese col secondo indizio. La mia espressione tradisce il buio completo in cui naviga il mio cervello...
Poi finalmente comprendo: i "timbri in movimento" di cui parla il bigliettino, sono i timbri sulla carta carburante di Luca..che, ovviamente, sta in macchina!
Eccomi gioiosa col mio terzo indizio in meno! Non dovrei aprirlo che giunta in casa, ma lo sbircio ugualmente e capisco subito che dovrò scendere in cantina. Potrei andare direttamente, ma niente, mi tocca salire di nuovo le scale e scendere accompagnata dal freghino... Ormai le lasagne gridano vendetta!
In cantina sposto mari e monti prima di accorgermi di aver spostato anche il mio regalo.
Luca porta in casa lo scatolone ed io, complice il primissimo indizio (lo ricordate?) inizio a pensare che abbia potuto fare una mezza pazzia...
Difatti, poco dopo, ecco che appare il mio gioiellino!
E l'happy ending? Eccolo qui:

Un'esplosione di affetto e gratitudine travolge il freghino!



Si ringrazia per il reportage il Riccio e con questo vi saluto...speriamo di rileggerci presto!

venerdì 14 maggio 2010

Senza vergogna

A dirla tutta non mi interessa poi molto fare il punto della situazione.
Passo indietro: a 15 anni scrissi il mio primo articolo sul giornalino di istituto. Avevo letto che i soliti professoroni ammmerigani stavano mettendo a punto la pillola contro la timidezza e, sentitami chiamata in causa in quanto appartenente alla categoria, avevo voluto dire la mia. Nell'articoletto spiegavo che, tutt'al più, era il caso di cercare una pillola contro l'arroganza e non certo contro la timidezza ed il pudore.
13 anni dopo mi sento di dire che ci avevo visto giusto.
E' uscito un libro di Belpoliti dal titolo inequivocabile: "Senza vergogna".
Non l'ho ancora letto, ma ho sentito la presentazione da Fazio, mi pare, qualche tempo fa e mi pareva interessante.
"La vergogna sembra un sentimento in via di scomparsa. Oggi non costituisce più, insieme al pudore, un freno all'esibizionismo, sia tra le classi dirigenti sia tra la gente comune. Ma cosa è la vergogna? Come e perché è differente dalla colpa e dal pudore? Attualmente la vergogna è un tabù, o meglio si è trasformata nella "vergogna di non aver successo", nel senso del fallimento della propria esibizione."
Se guardiamo a tutto ciò che accade ogni giorno direi che nulla è più attuale di un discorso del genere.
Ormai avezzi a qualsiasi nefandezza, digeriamo qualsiasi cosa, per quanto vergognosa sia, e con altrettanta mancanza totale di vergogna noi stessi.
L'ultimo scandalo della cosiddetta "cricca", con i nomi eccellenti della lista Anemone, verrà presto dimenticato perchè, hei!, "tanto fanno tutti così, tanto a noi che ci cambia?". E via così, felicemente tutti dimenticano perchè siamo nell'Era della velocità e di internet dove tutto esiste on line, ma nessuno se ne rammenta.
Verba volant, sul web.
Viviamo come tutto fosse normale.
Una preghiera che amo recita:
"Signore, dammi la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
il coraggio di accettare quelle che non posso cambiare
e la saggezza di comprenderne la differenza".
Capito l'antifona?

giovedì 13 maggio 2010

L'ombrello che vorrei

Della serie: idee geniali che attendevamo con ansia.
Una top 3 degli ombrelli che vorremmo (visti anche i nubifragi degli ultimi periodi)...
Cominciamo dal sole, passiamo attraverso la pioggia sino alla tempesta!

1: al primo posto perchè il nome è geniale
OMBRELLONE FATIGAMENGA
"Basta premere il tasto, e la punta filettata inizierà a girare vorticosamente, permettendoti così di conficcarlo nella sabbia in pochi secondi, e senza nessuna fatica"
LO VOGLIO

2: Ombrella Samurai per il mio freghino

Il sito recita: "ideale per samurai e nobili guerrieri"...No comment!

3: ombrella Stealth
Non lasciatevi ingannare e gustatevi QUESTO video che illustra le sue incredibili doti: praticamente impossibile che si ribalti!!

E voi? Quale bramate maggiormente??

mercoledì 12 maggio 2010

martedì 11 maggio 2010

Ok, parla una che non è manco riuscita a dare l'esame di Teologia da quanto le dava fastidio anche solo l'idea che fosse obbligatorio in Cattolica, ma che ora l'ora di religione contribuisca all'attribuzione di crediti mi pare proprio un'emerita cazzata.
E la Marystar che esulta per questo grande successo.
A scuola è già tanto se hai la carta igienica, ma dare i crediti per l'ora di religione in effetti era il traguardo più ambito!
Sempre più senza parole...

lunedì 10 maggio 2010

E dopo aver passato la giornata a normalizzare sildes di casi clinici di poveracci con tumori vari, finalmente mi ritaglio 30 secondi per aggiornare il blog!
Intanto parliamo del fotografo, o meglio, della coppia di fotografi vista venerdì: delusione massima.
Forse irritati dal nostro ritardo, ci siamo trovati davanti un uomo totalmente amorfo ed una fotografa assai poco loquace e tutt'altro che simpatica alla quale abbiamo estorto informazioni con fatica e poco successo.
Alla fine della fiera siamo rimasti lì meno di 20 minuti, ci hanno mostrato due album senza darci ulteriori informazioni sulle opzioni di formato e puntualizzando che per la consegna avremmo dovuto attendere almeno 5 mesi!!!
Insomma, bocciatissimi. Anche al mio tentativo di rompere un po' il ghiaccio con la classica battuta:
"Che macchine usate? Insomma, Canon o Nikon?"
Mi son vista rispondere a denti stretti "Canon. Ma tanto è uguale".
Qualunque fotografo, anche un semplice amatore, tipicamente è almeno un po' di parte, ed avrebbe spiegato come mai preferisce una marca rispetto all'altra, invece zero, anche in questo caso il GELO da parte loro.
Peccato davvero perchè lo stile non era male, ma anche all nostra richiesta di prevedere delle foto in posa almeno per accontentare i parenti più anziani, ci è stato risposto in malo modo che loro non le fanno e al massimo avremmo dovuto arrangiarci noi e prevedere un momento "foto in posa".
Ok: il prossimoooooo!!!
Sabato andremo a vedere l'ultimo fotografo prima dell'intervento di Luca e speriamo vada un pelo meglio.

Il resto del week end è andato bene, con giro fra le bancarelle di specilità regionali allestite su Corso Buenos Aires dove ho comprato un paradisiaco strudel pere/cioccolato ed una focaccia di Recco assolutamente perfetta!
Domani dalla dietologa saranno dolori, ma non mi importa poi molto: si vive una volta sola e non ho messo su un grammo, per cui sto bene così!!!
I prossimi giorni, o forse i prossimi mesi, saranno da infarto fra lavoro e operazione del mio ammmorr per cui probabilmente scriverò molto meno, ma anche i miei due lettori ormai son scomparsi per cui...

venerdì 7 maggio 2010

Quasi week end

Grande soddisfazione stamattina: sono entrata nei pantaloni che non potevo nemmeno più guardare da 3 anni.
E non solo: ho dovuto aggiungerci anche la cintura!
Insomma, la dieta finalmente dà risultati aprezzabili. ^_^
A parte questo motivo di sommo gaudio, oggi sono gioiosa anche perchè stasera andiamo a parlare coi primi fotografi per il matrimonio.
Sono un po' emozionata e mi sono preparata milioni di domande da porre loro.
Adoro la fotografia e voglio assolutamente trovare qualcuno di perfetto per il mio grande giorno.
Così ho spulciato vari siti alla ricerca di questioni da porgli e suggerimenti vari, almeno se mi parlano di file RAW saprò a cosa si riferiscono!
Ci sarà anche il momento pizza spero e domani invece cena dall'eritreo con una famiglia di nostri amici.
Insomma, nonostante il tempaccio infame, spero di passare un bel week end e lo auguro anche a tutti voi!

giovedì 6 maggio 2010

Ancora una settimana durissima al lavoro che mi impedisce di dedicarmi a qualsiasi altra cosa.
Leggo stamattina sul giornale che a fine mese è prevista una manifestazione degli SkinHammer qui a Milano.
Queste cose mi lasciano sempre basita. Come sia possibile, nel 2010, votarsi al credo razzista/fascista degli skinheads lo trovo impensabile.
In ogni caso, il 29 Maggio, a Milano arriveranno delegazioni di ‘Hammerskins’ da mezza Europa, da ogni paese dove il movimento è presente: Francia, Germania, Ungheria, Svezia, Svizzera, Spagna e Portogallo. La ‘European Hammmerfest’ sarà un concerto che inizierà al pomeriggio per terminare a sera inoltrata, durante il quale si alterneranno sul palco band italiane e straniere.
Chi sono gli Hammerskin?
"(...) la setta degli Hammer è una sorta di circuito internazionale neonazista, con sedi anche in Europa in Inghilterra, Spagna, Francia, Olanda, Svizzera e Italia, originata da una costola del Ku Klux Klan nella seconda metà degli anni Ottanta a Dallas nel Texas.
Gli Hammerskins sono da sempre uno dei più pericolosi e violenti gruppi dediti al perseguimento della “supremazia della razza bianca”, i cui militanti negli Stati Uniti sono stati più volte accusati e condannati non solo per aver assaltato sinagoghe ebraiche o per aver compiuto brutali pestaggi, ma anche per l’assassinio di alcuni ragazzi di colore
."(Fonte: Proletaria)
Insomma, nulla di rassicurante.
Il fatto che si concedano spazi per il dilagare di certe ideologie mi fa sempre presagire il peggio.
La libertà di pensiero ed opinione è un diritto sacrosanto l'apologia di certe idee NO.

lunedì 3 maggio 2010

Uno splendido week end!
Nonostante il tempo incerto ed uggioso sabato mi sono goduta un pomeriggio giringiro con mio fratello e la sua ragazza.
Siamo andati a Crema a passeggiare per le vie del centro (pienissime) e a gustarci un gelato veramente favoloso, più precisamente, per la sottoscritta, i gusti Sacher e Torta al Limone: un sogno!!
Ero già abbastanza provata dal pranzo a casa di mia nonna, ma non ho potuto rinunciare a gusti di tal sorta.
Crema non è nulla di che in realtà: il Duomo è tanto imponente all'esterno quanto buio e spoglio all'interno, ma fra le viuzze del centro ci siamo imbattuti in un palazzo davvero singolare, Palazzo Terni-Bondenti.
Visibilmente incompiuto e strana unione fra un gusto barocco ed un che di gotico, che gli conferisce un aspetto vagamente inquietante e sinistro.
Le statute poste sul muro esterno sono evidentemente di stampo classico, ma in pose tutto sommato, almeno per me, inedite, come ad esempio una giovinetta che stringe a sè l'agnello.
Il cortile interno e le finestre del secondo piano mantengono un'aurea più misteriosa. Il cielo che si intravede attraverso il piano incompiuto ed il piccolo giardino lussureggiante nascosto dietro il secondo cancello di ingresso conferiscono all'insieme un'atmosfera un po' decadente e romantica.
Girano anche strane leggende su questo palazzo, ho scoperto poi, che rafforzano ancor più queste sensazioni.
In ogni caso una bellissima passeggiata e finalmente qualche ora di fila insieme al mio fratellino che vedo sempre più di rado e mi manca moltissimo..
Ieri invece, con Luca, abbiamo tentato di metter giù un piano di battaglia per il matrimonio, o quanto meno, una tabella di marcia. Devo dire che a volte mi sento un po' frenata perchè mi sento davvero molto in anticipo sui tempi e perchè intorno a me sono più i commenti scettici che quelli sinceramente entusiasti. Nessuno mette in discussione il nostro matrimonio, ma le tempistiche un po' troppo anticipate nell'organizzazione ed i luoghi scelti per celebrare il rito sì.
Anche Luca era molto stanco e delle milioni di cose che avrei voluto fargli vedere sono riuscita a mostrargli ben poco. Devo ammettere però che anche io ero piuttosto di corsa ieri sera perchè, dopo milllenni, mi sono concessa una seratona solo donne con aperitivo annesso e connesso.
Serata piacevole, un sacco di chiacchiere e volti che non vedevo da quasi 10 anni!
Il Sex on the Beach che mi sono concessa dopo secoli però mi ha lasciato un vago senso di malessere e un latente mal di testa, per non parlare del persistente odore di fumo di cui si sono impregnati i miei capelli e che non ricordavo nemmeno più!
Insomma, in definitiva uno splendido week end, di quelli che mi ricaricano e mi fanno davvero staccare dal resto della settimana lavorativa: ci voleva!
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