mercoledì 22 dicembre 2010

Buon..tutto!

Avrei voluto ritagliarmi un po' di tempo per scrivere qualcosa di carino e natalizio, ma la verità è che non c'è proprio il tempo.
La sfiga si è anche accanita togliendoci l'automobile da sotto il sedere ed ora stiamo incrociando anche le dita dei piedi sperando ce la ridiano in tempo per partire per la Slovenia il 28.
Se tutto va per il meglio ci aspetta un Natale con la famiglia allargata (miei + mamma di Luca) e il 28 partenza con prima tappa a Trieste e poi 3 giorni in Slovenia, in quel di Lubiana, con puntatine a Bled e alle Grotte di Postumia.

Ecco, solo a Trieste spero di non finire così:
Ma speriamo soprattutto di partire, insomma!!
I regali di Natale invece son già sotto l'albero e qualcuno, ai colleghi, l'ho anche già elargito.
E poi, sinceramente, non vedo l'ora che il 2010 finisca, per poter dire, finalmente, "QUEST'ANNO MI SPOSO!!!" ^_^
Sì perchè al 31 Dicembre di quest'anno non penso che metterò in cantiere grandi propositi. Io al 2011 voglio in realtà chiedere qualcosa, ossia un po' di serena gioia e un matrimonio col sole.
Tutto qui. Ok, è una richiestona, visti i tempi, ma voglio sperarci con tutto il cuore.
Non so bene se ripasserò di qui, per cui vi lascio i miei migliori auguri per uno splendido Natale ed un inizio Anno Nuovo sfavillante!

lunedì 20 dicembre 2010

Sabato&Domenica

Sabato mattina, i resti di una cena deliziosa in compagnia di una delle persone speciali della mia vita...
Domenica pomeriggio, dopo un minimo lavoro in cucina, "sforno" i mie pupazzi di neve natalizi a base di pandoro:
In teoria sarebbero dovuti uscire MOLTO più bianco neve/cocco, ma non c'è stato verso. Non somigliano alla foto stampata sul libro di ricette e devo aggiustarli un po' di zucchero, ma per il pranzo di Natale spero faranno la loro figura.
Domenica sera preparo, sempre per il nostro pranzone natalizio, i segnaposti ad hoc. By Martha Stewart, ok, ma la realizzazione passa solo attraverso le mie pazienti manine e un po' di photoshop sulle stelline.
E per finire vorrei dir due parole sul nostro sabato sera a teatro, a vedere "Provando in nome della madre".
Lo spettacolo è tratto da un testo di Erri De Luca che non ho letto e che parla di Miriàm, la nostra Madonna per intenderci, e della sua umanissima storia. Io adoro De Luca: lo amo come narratore e come persona poichè mi pare - ovviamente non lo conosco direttamente - sia di una modestia ed umiltà disarmanti. E ne ho la riprova quando, a fine recita, giustamente, lascia subito il palco e fa godere degli applausi solo gli attori, tra cui una straordinaria Sara Cianfriglia nel ruolo di Miriàm.
Erri, nell'introduzione al libro, spiega l'intento: porre sotto la lente d'ingrandimento alcuni passaggi dati per scontati magari, a chi legge i Testi Sacri, restituendo figure cariche di umanità e profonda fede.
Ci parla dunque del rapporto fra Miriàm e Josef, di questa storia straordinaria a loro capitata, del modo in cui l'affrontano e soprattutto, di come una donna diventa madre. E non madre qualunque, anche se lo vorrebbe tanto.
E allora scopro che non imamginavo Maria a partorire sola, nella stalla, perchè la Legge impediva agli uomini di assistere al parto e intorno di levatrici non ce n'erano. Assistiamo a quest'atto d'amore e forza e ricordiamo quanto sia vicino a tutte noi, donne.
De Luca puntualizza come la traduzione delle Sacre scritture sia fuorviante, poichè il termine usato, in ebraico, nel versetto che ci condanna a partorine con "dolore", in realtà è con "sforzo/fatica". Ci spiega come, in altri 5 punti dei Testi, la stessa parola venga correttamente tradotta in questo modo, mentre per la donna, "colpevole", si sia tradotta con un'accezione negativa di colpa e castigo.
Ciò che amo nell'autore è il suo approccio di incondizionato amore a Bibbia e Vangeli, pur da dichiarato non credente. Ne risulta così una lettura piena di pietas, eppure precisa e rigorosa.
Uno spettacolo veramente bello, un'occasione per riscoprire una storia "natalizia" ricca di umanità.

lunedì 13 dicembre 2010

Report degli ultimi week end

Lo so, non ho scritto per un po', ma a mia discolpa posso dire che il ponte milanese mi ha tenuta un po' lontana dal computer.
Nel mentre quindi son successe un po' di cose. Intanto ieri mattina me ne sono andata a Bergamo con l'uomo, in giro per bancarelle, è stato proprio bello. E poi Città Alta è splendida, soprattutto sotto Natale.
A proposito di Natale: è giunto anche nella nostra nuova casa, come ad ogni Sant'Ambrogio.
Ecco qui qualche scorcio della magione addobbata a festa:
 Il nostro ingresso
L'alberello coi regali. A fianco il mobileto con le stelle della zia all'uncinetto!
Il presepe cicciottoso ^_^
Le nostre iniziali addobbate..
Il nuovo colore del corridoio con l'addobbo natalizio!
Che ne dite? Abbastanza d'atmosfera il tutto? Ovviamente c'è molto di più, ma avrei esagerato con le foto!! Sono molto soddisfatta. ^_^
Prima di tutto ciò siamo riusciti anche a ritagliarci un giorno di sole al mare. Una toccata e fuga, ma che ci ha regalato splendidi momenti.
Baia del Silenzio
Il mare di Sestri
Insomma, tutto sommato ho passato dei bellissimi fine settimana. Anche se dopo quel bel sole, la scorsa domenica, al rientro, ci siamo trovati questo paesaggio, ad attenderci:
BRRRRRR!!!!
Ora  spero tutto fili liscio nei prossimi 9 giorni di lavoro e, soprattutto, spero di trovare i regali di Natale che mi mancano perchè sono messa malissimo!!!

venerdì 3 dicembre 2010

Nei giorni scorsi ho letto "XY", l'ultimo romanzo di Veronesi.
L'operazione di lancio del libro è interessante. Anzitutto un sito interattivo che permette di entrare subito nel racconto, eplorarne i personaggi, i luoghi. E poi addirittura una serie di video su youtube a sottolineare, ancora di più, una matrice filmica che sta alla base di XY.
Il libro in sè non mi ha convinta del tutto. Non sono fra quelle persone che hanno bisogno di avere la spiegazione per ogni cosa, non mi disturbano i finali aperti, anzi, li trovo stimolanti. Questo a volte, però, diventa un limite, è innegabile.
Veronesi apre con un inizio veramente folgorante, un X File in piena regola che non può non catturare un'ex x-phile come me. Un cavallo ritorna trainando ansimante e spaventato una slitta vuota. Un gruppo di cadaveri fatti a pezzi e uccisi nei modi più disparati,collezione d'orrore e morte. Una bambina scomparsa nel nulla.
Protagonisti, voci che si alternano di capitolo in capitolo, un uomo ed una donna, un prete ed una dottoressa.
E qui il paragone col Mulder e Scully si fa sempre più calzante: fede VS ragione.
Veronesi però non indaga sul fatto che rimane la molla, ma non l'ossessione del libro.
Il lettore vorrebbe capire, ma l'autore ci porta invece ad indagare altri misteri, forse più oscuri e intellegibili, quali possono essere la mente umana e le sue deviazioni dalla norma.
Quest'operazione però non risulta affatto risolutiva nè pacificatoria. Si ha l'impressione che i protagonisti attraversino la storia senza in realtà risolvere nulla, senza sciogliere il mistero di tali morti, ma, al contempo, senza risolvere nemmeno i loro di conflitti.
Penso che l'intento di Veronesi fosse quello di mostrarci come l'orrore possa innescare determinati meccanismi e sia un cancro che tutto divora, ma anche che a questo siamo ormai abituati.
Un clichè, tutto sommato, anche se proposto in una veste abbastanza nuova e, talvolta, convincente al punto giusto.
Insomma, un libro riucito a metà, interessante, ma non abbastanza incisivo.


In tre giorni ho invece divorato "A voce alta", libro di Bernhard Schlink da cui è stato tratto anche un film che non ho visto. In questo caso l'incontro fra un ragazzino di 15 anni ed una donna matura, e la loro relazione, è la molla - come lo era la strage di Veronesi - che innesca il cambiamento ed il tormento del protagonista.
Lo scrittore tedesco maneggia a sua volta un orrore conosciuto, l'Olocausto, ma lo lascia correre su un binario parallelo, presente, ma non preponderante. Gli argomenti trattati in questo romanzo sono molteplici e profondi. Anzittuto di natura morale: il ragazzino, adulto, non sa se aiutare l'antica amante che è evidentemente decisa a condannarsi piuttosto che ammettere la colpa del suo analfabetismo. La vergogna della donna per la sua condizione viaggia di pari passo alla vergogna di un popolo che ha da poco superato il nazismo eppure ci fa quotidianamente i conti. Tutto ciò ha effetti sul protagonista: egli non riesce a dimenticare Hanna ed anche quando la ritrova il loro rapporto rimane inquieto ed assoluto, incatenandolo ad un torpore che non gli permette di vivere sino in fondo i suoi sentimenti.
A differenza di XY però, in A voce alta quest'angoscia, questa ricerca, non è vana, ma porta invece ad un processo, certo non risolutivo, ma comunque costruttivo. C'è una sorte di crescita che nei personaggi di Veronesi manca rendendo il libro in qualche modo sterile. 

Ad ogni modo due titoli che vi consiglio e che si leggono in fretta. ^_^


Bene: mi assento per qualche giorno per dedicarmi un po' agli amici (trasferta a Genova), al fidanzato (almeno sino al 6) e al Natale (Fiera dell'Artigianato e, soprattutto, addobbo natalizio della casa).
Buon ponte a tutti!

martedì 30 novembre 2010

Parole coerenti


Nel 2006 a Viva radio 2 disse "solo gli stronzi muoiono".
E lui non è morto infatti, lui HA SCELTO di andarsene, s'è fatto prender vivo da una morte che lo stava prosciugando.
La dignità di Monicelli è la dignità di chi se ne va per sua scelta, consapevolmente, assumendosi le proprie responsabilità.
Lucidissimo, indomito, GRANDE.
La notizia del suo suicidio non mi sorprende. Gettarsi dal 5° piano a 95 anni non è cosa da tutti. Non voglio certo dire che togliersi la vita sia un atto grandioso - soprattutto oggi, che son 5 anni che Alessandro se n'è andato - ma solo che questa scelta è coerente col modo di vivere di Mario Monicelli. E questa coerenza, questa forza trovata nell'ultimo gesto, mi commuove.

Ieri sera pensavo a come poco scriva ultimamente sul blog. A come mi sia allontanata dalla riflessione per pigrizia e per il poco tempo da dedicarvi. In realtà i viaggi in tram mattina e sera mi portano ad un vortice di pensieri che però non si traducono più in parola scritta.
E mentre ieri sera guardavo l'ultima puntata di Vieni via con me, ho capito quanto questo sia, a suo modo, riprovevole e criminale.
In una televisione fatta di vuoti, di urla isteriche a riempire un silenzio di senso ormai imperante, la trasmissione di Fazio, coi suoi elenchi lenti, ipnotici, asciutti e diretti, dava invece peso ad ogni singola parola. Finalmente tutto era importante, ogni pausa, come ogni intervento.
Volti noti e gente comune sullo stesso piano, umilmente esponendo idee senza protagonismo. E allora vengono fuori le storie, le persone, i fatti.
E io nel mio piccolo dovrei fare altrettanto, mi dico. Dovrei trovare il tempo di mettermi davanti alla tastiera per formare pensieri coerenti, per dar voce alle idee. Che non siano quelle matrimoniose. ;-)
Ci proverò, mi impegnerò di più.
Perché a questo mondo a volte penso ci voglia in realtà solo un po' d'attenzione in più, un po' di gentilezza e di ascolto vero. E subito le cose migliorerebbero.

mercoledì 24 novembre 2010

Buoni propositi natalizi

Questi sono i miei piedi il 9 Marzo di quest'anno. La prossima settimana - pare - saranno di nuovo in questa situazione. No, dico, va bene che siamo ormai quasi a Dicembre, ma pensare alla neve che incombe è sempre un bello shock.
Intanto Milano inizia ad illuminarsi a festa. Compaiono le prime lucine, i negozi si riempiono di alberi di Natale, renne, pinguini e pupazzi di neve in ogni forma.
Questo mi piace ovviamente, in barba al pensiero che inizino ad agghindarsi così solo per fomentare la nostra foga per gli acquisti. Del resto hanno ragione: se non si parte in tempo ci si trova stritolati al 24 Dicembre in quelche centro commerciale serviti da commessi ormai esauriti che avrebbero tanto voluto passare la vigilia a casa.
Un incubo insomma.
Ad ogni modo a me il Natale piace da impazzire ovviamente e non vedo l'ora di tirar fuori l'albero, le luci e tutto il resto.
Visto il raddoppiarsi dello spazio casalingo penso che cercherò anche qualcos'altro da aggiungere a quanto preso gli anni scorsi. Anzittutto comparirà un presepe o sotto l'albero o sul mobile dell'ingresso, ancora non ho deciso. Però il presepe l'ho comprato: è cicciottosso e paciarotto..trooooppo bello!
E poi ci vorrà qualcosa da attaccare alla porta e magari il nostro balconcino piccino piccò potrebbe ospitare qualche lucina..anche se non so bene come nè DOVE attaccarle alla corrente...
In Piazza del Duomo è già apparso il mega abete di Tiffany.
Ora: la base dell'albero fa veramente pena.
Ma l'effetto Duomo+albero di Natale è semrpe magico.. ^_^
Di regali invece ancora non ne ho comprati, a parte quelli per l'uomo che come al solito acquisto con un certo anticipo. La family invece è ancora un enorme punto di domanda. Ma mi sento ancora tranquilla, in fondo mancano ancora un mese e un giorno.

Intanto il principino William, saputo che persino laEli si sposa, ha deciso di convolare a giuste nozze con Kate tre mesi prima di noi. L'invidia è una brutta bestia ^_^

lunedì 22 novembre 2010

Un vestito per me

No, non ho i brividi lungo la schiena e non mi sto emozionando.
Guardo la mia immagine riflessa nello specchio del camerino: sono bella. Ho la faccia stravolta di chi ha passato una settimana difficile, di chi dorme poco, ma in quella nuvola d'abito sono bella.
No, non mi sento principessa, non mi immagino un principe azzurro al galoppo che mi porterà all'altare. Che poi, ci sposiamo in comune per cui...
Ho indosso un abito da sposa che, come tutti gli appartenenti alla categoria, è, per definizione, splendido e principesco. Difficile vederci dentro laEli, un fagotto in jeans e maglioni più o meno vetusti e sformati.
Indubbiamente mi sta bene, ma non mi sta "parlando",  non mi dice "sono io, ecco! Sono il TUO abito da sposa!!".
Il punto è che ho capito che a me non capiterà mai questa cosa e in più sono stanca di cercare.
Mi muovo ancora un po', osservo le rifiniture del tessuto. Sono carina, mia mamma mi sorride, Chiara mi guarda felice.
Poi un piccolo trambusto appena fuori la porta del camerino ed ecco che entra la mia ex collega che doveva passare "ma-non-so-se-ce-la-faccio". Appena mi vede si illumina in un ampio sorriso. Non ha i lucciconi, ma poco ci manca. E' un misto di sorpresa, stupore e commozione.
E allora, sì, lì con lei, mi SENTO bella.
Quel giorno non avrò davanti uno specchio, ma gli occhi delle persone a me care e se questo è l'effetto: beh, l'abito è aggiudicato!
Così sono una promessa sposa col suo abito. O meglio, LUI ancora non esiste, me lo faranno su misura e lo potrò vedere a fine Aprile.

Ho capito che per me il matrimonio non corrisponde ad un sogno o ad un ideale. Nella mia testa non è partito nessun filmino, non ho ancora immaginato nulla.
So che quel giorno ciò che mi farà sentire sposa sarà il momento in cui Luca mi prenderà la mano sinistra e mi metterà la fede al dito. O forse poco prima, quando mio padre mi vedrà così vestita e (SPERO!!) si emozionerà un po'.
Quel vestito è solo ciò che la gente si aspetta da una sposa, ma io, Elisa, io quel giorno mi sarei potuta vestire in qualunque modo perchè per me il matrimonio non è la cerimonia in chiesa, non è l'abito bianco ed il lancio del bouquet. No, per me il matrimonio saranno gli occhi di Luca, le nostre mani strette, le nostre fedi gemelle all'anulare sinistro.
Saranno le parole che ci diremo, i nostri sorrisi ed i sorrisi dei nostri cari.
Ora mi rendo conto che tutto il contorno non mi importa.
Tutto sarà perfetto perchè io e lui saremo lì insieme. Il mio matrimonio sarà un sogno perchè ho scelto l'uomo che ho scelto. E' lui la mia emozione più grande, solo lui...e non certo un po' di stoffa bianca ben cucita e troppo cara.
Sarò bellissima quel giorno. Ora lo so.
E poi voglio preoccuparmi per i miei ospiti, non per me, non per ciò che avrò addosso o in testa, per i fiori che porterò in mano probabilmente senza nemmeno sapere quali siano.
Per cui il mio vestito è stato scelto. E' bello ed è costato..beh, il meno possibile! ;-)
Il 29 Luglio 2011 riconosceranno la sposa non solo per il vestito che indosserà, ma, spero, per la luce che emanerà, per la gioia che le si leggerà in volto.

lunedì 15 novembre 2010

Fine settimana

Che bel week end!
Sabato abbiamo trovato il fiorista! Un minuscolo negozietto fuori milano che senza il preziosissimo forum che ormai frequento quotidianamente non avrei mai scovato.
Sono veramente molto soddisfatta!!
Ieri poi abbiamo finalmente mostrato la casa alla mamma di Luca ed è stato un pranzo splendido, eravamo tutti felici e la famiglia dell'uomo ha apprezzato moltissimo la nostra scelta. ^_^
Infine alle primarie per cui non ho votato, ha vinto il candidato che preferivo.
Insomma, un week end davvero splendido.
E poi vedere la famiglia allargata, o meglio, quella che diverrà la mia famiglia, al di là di quella di nascita, in giro per casa, mi ha fatto venire una gran voglia di cenone di Natale-all-together-now, con tutti gli addobbi, le canzoncine natalizie di sottofondo etc etc...
Non so se ce la faremo quest'anno, però mi piacerebbe proprio iniziare a riunire i nostri mondi, le nostre radici, tutte insieme per una delle mie festività preferite, quella più magica.
Vedremo, è ancora presto.
Per intanto abbiamo prenotato il nostro capodanno: un giorno a Trieste e poi via, a Ljubljana!
Sarà una discreta vasca in auto e speriamo non nevichi (troppo).
oggi è lunedì ed il tempo fa schifo, ma mi sento ancora rigenerata e felice: è una gran bella sensazione!

venerdì 12 novembre 2010

Ieri sera su alcuni taxi vedo comparire degli stracci neri che sventolano attaccati alle antenne della radio.
Non ho ancora letto nulla, ma capisco. Luca, il tassista picchiato selvaggiamente più di un mese fa, non ce l'ha fatta.
Nelle immagini alla televisione scorrono il composto, immenso e straziato dolore dei familiari. Il padre, con voce svuotata sentenzia "non conosco quelle persone, non mi interessa cosa gli daranno: ergastolo o nulla. Noi abbiamo comunque perso un figlio".
Una morte assurda, come altre avvenute ultimamente, come l'infermiera Maricica cui un pugno in pieno volto ha spezzato la vita poco tempo fa.
Sono corpi che si scontrano, che non hanno nulla a che vedere con l'idea cartoonistica del "cazzotto" che tutti noi abbiamo, fomentata dai troppi film che assuefano alla violenza senza spiegarla, rendendola metaforica quasi.
Così un uomo viene trascinato per terra e massacrato a calci, pugni e ginocchiate.
Un uomo che involontariamente aveva investito un cane e si era fermato per soccorrerlo.
Si era fermato per soccorrerlo.

Cos'è questa società in cui viviamo? Quest'umanità che ci circonda e ci spaventa a volte?
Le notizie che colpiscono sono sempre le stesse: ai piani alti un puttanaio tutt'altro che metaforico, ai piani bassi fango, alluvioni, violenza insensata.
Homo homini lupus*
Siamo al vecchio concetto dello stato di natura, quindi: "(...)uno stato in cui non esista alcuna legge, infatti, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno vede nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo bellum omnium contra omnes (letteralmente "guerra di tutti contro tutti"), nel quale non esiste torto o ragione (che solo la legge può distinguere), ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa (anche sulla vita altrui)." (Wikipedia)
Questa condizione, diciamo, naturale, è scongiurata dalla legge e dell'ordine che impone una Società organizzata e sana.
Stanno venendo a mancare i cardini di queste condizioni: la morale, l'etica e l'altruismo.
E la cultura, ovviamente. Qualcosa che non sia pop-olare giubilo davanti alla televisione, ma presa di coscienza, sete di sapere e condividere.
Quello cui stiamo assistendo in Italia è ben più grave delle beghe "politiche" che ammorbano i telegiornali.
Se chi guida questo Paese riuscisse a farlo veramente solo per amore della Res Publica, o quanto meno facesse uno sforzo in tal senso partendo dal basso però, dallo scompenso culturale, ideologico delle persone, forse riusciremmo a risalire questa china. Che è, ovviamente, fatta di problemi materiali, ma che non possono essere sanati senza che si lavori anche ad un livello più ampio e meno concreto.
La forza di un uomo si vede da come reagisce alle avversità, non da come calpesta un suo simile.

* "l'uomo è un lupo per l'uomo"

giovedì 11 novembre 2010

lunedì 8 novembre 2010

Aggiornamenti

Finalmente un po' di cosucce in sospeso iniziano a prender forma.
Sabato mattina ho fermato la parrucchiera! Una ragazza di Voghera con cui mi sono subito trovata in sintonia..speriamo di averci visto giusto!
Poi ho un paio di contatti con dei Dj che dovrò incontrare, ma devo dire che fissare appuntamenti diventa sempre più difficile: il tempo è veramente tiranno.
Purtroppo invece la faccenda abito non si smuove.
Ne ho provato uno l'altro ieri, l'unico decente nell'atelier che ho visitato, ma il prezzo era un'assoluta follia:
2.900 euro!!!!!!!

Bisogna essere pazzi per pagare tanto un abito che indossi un solo giorno della tua vita.
Così sono ancora in altissimo mare. Speravo fosse un po' più semplice la faccenda. Quasi tutte le spose che conosco hanno trovato quasi subito l'abito...
Mah, ce la faremo.. Ho ancora un solo altro appuntamento: devo muovermi a fissarne altri!
Oggi è anche il primo giorno senza la collega che ha cambiato lavoro. In pratica nel giro di una settimana ha fatto il colloquio e se n'è andata. Mi spiace sempre tantissimo perdere i colleghi, anche perchè ho la fortuna di lavorare in un bell'ambiente, senza troppe tensioni.
Beh, speriamo sia felice nel nuovo ufficio!! E soprattutto, spero che riesca ancora darmi una mano per stamapre le mie partecipazioni visto che mi ero rivolta a lei per avere un aiuto!! ^_^
Tra 15 minuti mi tocca andare dal dentista per la pulizia..che palle!!
Intanto buon lunedì a tutti!

mercoledì 3 novembre 2010

Un uomo è steso a terra, sotto un camion, spuntano fuori i suoi capelli grigi, ricci.
Sta bloccando un camion pieno di rifiuti e con voce sul punto di rompersi scandisce: "meglio morire così, rendendomene conto, che morire a poco a poco, senza saperlo...".
Non sta per essere schiacciato ovviamente, ma sarebbe anche pronto a farla finita in questo modo, per i suoi figli, per i suoi cari che si ammalano in una terra intrisa di veleno.
Ogni mattina, mentre aspetto il tram nella corsia centrale della via, circondata a destra e a sinistra da mezzi pubblici, auto e moto, respiro con la consapevolezza di inalare morte, nè più nè meno.
Siamo nel 2010 e ci sono città in emergenza sanitaria per i rifiuti che invadono le strade.
Eppure riusciamo a parlare solo di certi puttanai dei piani alti.
Questo Paese è davvero conciato per le feste...

martedì 2 novembre 2010

Lei

Ciò che resta originario nell'operaio è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere. 
(da Saggi sulla politica e sulla società)

35 anni sono trascorsi e non sono qui a dire, ancora una volta, quanto questa voce ci manchi.
Manchi a me in quanto lettrice pensante e manchi a questo Paese.
Pasolini è stato ucciso nella notte fra l'1 ed il 2 novembre, fra i Santi ed i Morti, ironia della sorte.
Il corpo, terra ancora non colonizzata dal potere.
Parlava del corpo dell'operaio, certo, di un'umanità ben precisa e fisica, ma oggi possiamo vedere quanto il corpo in generale, questo confine che ci definisce e ci appartiene, sia ormai totalmente corrotto dal potere.
Parlo della faccenda di Ruby, ma è solo la punta dell'iceberg, ovviamente.
Perchè questa ragazzina, da poco maggiorenne, dalle foto che ho visto aveva piena coscienza del potere del suo corpo e lo utilizzava, anche in modo meccanico a volte, a mio avviso, per ottenere ciò che voleva.
Qui però non si tratta solo di esercitare potere offrendosi - una forma effimera e fragile di potere -  ma di subirlo sulla propria pelle, di lasciarsi, appunto, colonizzare da esso.
Le ragazzine di oggi percepiscono quindi il corpo come mezzo per ottenere ciò che vogliono. Lo esibiscono senza remore, si espongono agli sguardi, eppure sono a loro volta vittime del gioco che attuano.
Nemmeno si rendono conto di ciò che perdono e forse è questa la vera tragedia (umana).
Restano involucri vuoti, bellissimi, osceni e provocanti. E quel potere che bramano e dominano, essendone sottomesse.
Il gioco non vale la candela, ma poco importa quando ciò che conta è l'attimo, è il presente e la soddisfazione personale, fugace, materiale.
I giovani non hanno più futuro, non lo inseguono, non gli interessa. Gli hanno detto che non esiste per loro. Non esiste il lavoro, non esiste la pensione, non esiste, o meglio, non ha quasi più ragione d'esistere, la famiglia in quanto istituzione.
E allora ecco questi piccoli mostri, queste bamboline furbe ed ingenue al contempo, usate da uomini altrettanto vuoti.
Corpo e potere, potere e corpo: una dialettica antica, ma abusata.

Sì, vorrei dire quanto questa faccenda mi faccia schifo a livello politico, ma forse quel che più sconvolge è proprio lei, questa "lei" generica ed attuale con cui magari tanti genitori si confrontano e non riconoscono.
Una lei dei giorni nostri, figlia di questi tempi.
Una lei che mi fa paura, quasi più del vecchio satiro.

lunedì 25 ottobre 2010

Finalmente ho avuto la mia prova abiti da principessa!!!
Sabato sono andata in un altro atelier e questa volta gli abiti erano pronti da indossare, non dovevo immaginarmeli diversi o cose simili.
Il primo provato mi stava abbastanza bene, soprattutto lo scollo all'americana, ma non mi piaceva granchè.
Poi mi hanno portato abiti che da sola non avrei mai scelto e, incredibilmente, le cose hanno inizato ad ingranare!
Il secondo provato non era decisamente il mio genere in fatto di ricami etc etc, ma la linea mi scivolava perfettamente lungo il corpo. Ero decisamente carina! Coi capelli raccolti e un'espressione felice poi facevo una discreta figura.
Il terzo provato manco me lo ricordo, ma il top è arrivato al quarto tentativo. Questo nemmeno volevo provarmelo, mi pareva fasciasse troppo. Invece appena indossato: WOW!
Una favola insomma.
Certo..mmmm..una favola anche i prezzi! Decisamente quest'ultimo parecchio fuori budget purtroppo.
Devo dire però che mi sento assai rinfrancata e fiduciosa ora: anche io posso vedermi bella vestita da sposa!!

giovedì 21 ottobre 2010

Il segreto dei suoi occhi

Io amo il noir. Non lo cerco, ma quando lo incontro mi piace smodatamente.
Adoro "L.A. Confidential" (film), ho molto amato "Dalia Nera" (libro) e ho apprezzato "Minority Report" (di nuovo film) non per gli effetti speciali, ma per la sua trama più pura: noir.
Tempo fa, dopo aver letto il romanzo di Ellroy di cui sopra, avevo tentato anche "I miei luoghi oscuri", ma non ce l'avevo fatta: l'autore parlava dell'omicidio della madre con un distacco agghiacciante. Catartico per lui, ma troppo crudele per me come lettrice.
La trama del film che abbiamo visto ieri sera non è tanto diversa e rientra nel filone del noir, mescolando, ovviamente, un po' di melodramma e un pizzico di denuncia sociale.
"Il segreto dei suoi occhi" è un film argentino che, guarda caso, ha vinto anche l'Oscar. Non che questo dica granchè in merito all'opera: si sa che gli Academy Awards sono più premi "di facciata" che altro.
Ma questo è un BEL film.
Parla di molte cose, amore, ossessione, giustizia, e ne parla BENE, con una scrittura solida, una regia classica che talvolta vira ad un virtuosismo appena accenanto (la scena iniziale), assolutamente non compiuciuto o compiacente.

Un omicidio con un colpevole reo confesso rimesso in libertà.
Un marito in cerca di Giustizia. E no, non si parla di un relitto umano distrutto dal dolore ed armato di tutto punto che fa strage di cattivi a destra e a manca. Si parla di un uomo che cerca un equilibrio attraverso l'applicazione della giustizia, ma una giustizia umana, "giusta", appunto.
Non la pena di morte, ma il pagare il prezzo delle proprie colpe.
Questa la ricerca del marito cui hanno stuprato ed ucciso la moglie.
Poi c'è la ricerca del protagonista, un funzionario del tribunale che insegue lo stesso assassino, ne è ossessionato, ma non sino a dimenticare sè stesso come nel romanzo di Ellroy.
Perchè la ricerca di SENSO che intraprende passa attraverso questo omicidio solo per utilizzarlo come MEZZO per ammettere altri tormenti: un amore inespresso ad esempio, una vita, suo malgrado, in esilio.
E allora si passa anche qui attraverso la scrittura, attraverso la stesura di un romanzo.
Ma narrare non basta: dopo 25 anni bisogna mettere la parola Fine alla vicenda.

Un film insolito nel senso che non ci sorprende con colpi di scena, ma racconta delle vite, ce le mostra, muovendosi fra flashback continui, e ci accompagna sino al finale, aperto e risolituvo insieme.
E con la fine arriva l'inizio.
Attori credibili e di grande spessore, intensi ed umanissimi e scene di semplice, insostenibile, tensione. Come la rabbia repressa che non può esplodere, ma cova tizzoni ardenti sotto la superficie.
Un film che consiglio, insomma, di recuperare in videoteca!

mercoledì 20 ottobre 2010

Post di autocommiserazione

Eccomi qui.
Vorrei dirvi che mi sbagliavo, ma tutto è andato come mi aspettavo.
Certo, probabilmente sono partita anch'io prevenuta, lo ammetto, però speravo in un'illuminazione nel momento fatidico.
Devo dire che l'atelier era minuscolo e c'erano tutto sommato pochi modelli, ma personalizzabili al massimo. Certo, indossare un abito e cercare di immaginarselo totalmente diverso non era semplicissimo!
Alla fine ho individuato un paio di modelli che mi stavano meno peggio, ma nessuno mi ha fatto esclamare "wow! ma allora sono carina!".
No: ero sudata, rossa come un peperone e tremendamente a disagio.
In quei vestiti facevo fatica quasi ad entrare e mi sentivo rigida e fuori luogo.
E alla fine risultano essere anche troppo costosi, per cui ho già cassato l'idea di farlo lì.
Sinceramente speravo di vedermi diversa, invece ero orrenda. I miei accompagnatori mi dicevano il contrario, ma niente, io guardavo quell'immagine riflessa nello specchio e mi rendevo conto che quel tipo d'abito e la mia faccia facevano a cazzotti.
E non era il solito pensiero "mamma mia quanto sono grassa!" che spesso mi impedisce di fare shopping, era un pensiero d'insieme, di rigetto per la mia intera figura!
Un disastro insomma.
Sabato ho un'altra prova, stavolta con la family: mamma, fratello e zia.
Mi auguro ardentemente che vada meglio sennò inizio a scoraggiarmi di brutto e, conoscendomi, sarebbe l'inizio della fine...

martedì 19 ottobre 2010

La Sposa


Bene, oggi prima visita in un atelier.

Vorrei potervi dire che mi sento elettrizzata o emozionata, ma non è così.
Oggi spero solamente di cambiare idea, di sentirmi come mi hanno detto si sentono tutte le future sposine: bellissime, principesche, favolose.
Mi rendo conto che sto vivendo (e percependo) questo matrimonio non come la "protagonista", ma come l'organizzatrice, ossia, in fin dei conti, quella che sta dietro le quinte. Forse perchè è lì che mi sento a mio agio e non certo in prima linea.
Che poi, guardate cos'ho scritto anche ora: "...questo matrimonio", non "il mio matrimonio"!
No, non ci siamo. Non saprei però nemmeno come invertire questa tendenza.
Un po' è il fatto di voler fare tante cose da soli e quindi percepire solo l'ansia organizzativa, un po' è la mia predisposizione naturale. Sta di fatto che la prima volta che ho, fugacemente, realizzato che la sposa sono IO è stato solo sabato sera.
La cascina dove faremo il ricevimento ha organizzato un wedding cocktail e, al culmine della serata, hanno simulato il taglio della torta con due finti sposi.
Ecco, solo allora, in quel posto, ho capito che ci sarò io, lì, a tagliare la torta, che la sposa, mannaggia la miseria è LaEli!
Poi il momento è passato e stamattina siamo punto e a capo.
Probabilmente mi sentirò davvero La Sposa, solo il 29 luglio 2011. Sino ad allora, sarò l'organizzatrice folle, la wedding planner di me stessa.
Però la sensazione non mi piace e mi dispiace non sentirmi l'euforica sposina che mi immaginavo di diventare.
Saranno anche i problemi di salute che non passano, chi lo sa...
Oppure è solo una fase. Ma temo possa solo peggiorare con l'esaurirsi del tempo a  disposizione...
Comunque domani vi racconterò tutto nei particolari ^_^

giovedì 14 ottobre 2010

I'm feeling blue

Oggi è una giornata un po' difficile.
Non sto benissimo e, per vari motivi, è da ieri mattina che non vedo Luca. Anche solo parlarsi via mail pare impossibile e così ci accontentiamo di un sms di poche parole. Non bastano.
Mi auguro solo che stasera riesca a rientrare ad un orario decente e che, almeno a cena, si riescano a scambiare due parole.
Ma mi sento un po' tanto stanca..
Però..però, dai non posso lamentarmi del tutto!
Intanto ieri sera finalmente è arrivato il mio primo numero di Casa Facile! Lo attendevo da giovedì scorso e trovarlo nella cassetta della posta mi ha un po' risollevato la giornata. Sì, mi basta poco.
A casa di mia madre, dov'ero ospite ieri sera in assenza del freghino, ho fregato l'attrezzo per bucare le cinture ed ho scoperto che è perfetto per bucare i sottobicchieri del guestbook! Temevo di dover comprare il Crop-a-dile apposta, ma per fortuna ho risolto: una spesa in meno.
Ho persino risolto un dubbio che mi attanagliava riguardo il fotografo scelto.
Ma, soprattutto, ho fatto l'ordine per le partecipazioni, o meglio, per le pocket folder:
In meno di due ore l'ordine era stato preso in carico, processato e..spedito!!! Inoltre mi hanno speditovia email dei tamplate gratuiti per stampare gli inviti interni. Quasi da non crederci.
Insomma, mi sento bella produttiva quanto meno.
Senza contare che ho fissato il primo incontro in atelier per martedì prossimo. L'abito che vorrò assolutamente provare è questo:
Lo so: non è un "vero" abito da sposa, ma mi piace da morire!!! E poi è perfettamente coordinato con le partecipazioni..no?! ^_^

mercoledì 13 ottobre 2010

Ecco dove siamo arrivati... E la gente non ci pensa, alcuni sono anche rassegnati "tanto io la pensione non la vedrò mai". Così non ci si incazza, non si fa nulla.
Perchè i veri problemi sono case a Montecarlo o giudici di sinistra...

"l presidente dell'INPS Antonio Mastrapasqua ha finalmente risposto a chi gli chiedeva perché l'INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: "Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale".
I precari, i lavoratori parasubordinati come si chiamano per l'INPS gli "imprenditori di loro stessi" creati dalle politiche neoliberiste, non avranno la pensione. Pagano contributi inutilmente o meglio: li pagano perché L'INPS possa pagare la pensione a chi la maturerà. Per i parasubordinati la pensione non arriverà alla minima, nemmeno se il parasubordinato riuscirà, nella sua carriera lavorativa, a non perdere neppure un anno di contribuzione.
L'unico sistema che l'INPS ha trovato per affrontare l'amara verità, è stato quello di nascondere ai lavoratori che nel loro futuro la pensione non ci sarà, sperando che se ne accorgano il più tardi possibile e che facciano meno casino possibile.
Non si può non notare come anche la politica taccia su questo scandalo, ma non ci si potrebbe attendere altrimenti, perché a determinare questo scandalo hanno contribuito tutti i partiti attualmente rappresentati in parlamento, nessuno escluso.
I precari, tenuti all'oscuro o troppo occupati a sopravvivere, difficilmente noteranno la dichiarazione di Mastropasqua al Corriere della Sera e i media sembrano proprio intenzionati a non rovinare loro la sorpresa. Proprio una bella sorpresa."

martedì 12 ottobre 2010

Fotografo confermato. Ebbene sì, ho scelto razionalmente più che col cuore. Ora non voglio più pensarci!
In questi giorni ho un sacco di lavoro e poco tempo per pensare ad altro, ma almeno ho prenotato la prima visita in atelier.
Non ho idea di cosa aspettarmi, non ho la benchè minima idea di cosa dire/chiedere nel momento fatidico e non ho nemmeno idea di chi mi accompagnerà.
Insomma, come si suol dire "poche idee, ma confuse"!
L'entusiasmo però è alle stelle. Più o meno.
Ho paura di vivere male la scelta dell'abito avendo io un'avversione naturale nei confronti dello shopping in genere e dei vestiti femminili nello specifico. Mi sento sempre fuori luogo, non a mio agio..ed è una brutta sensazione.
Speriamo non mi succeda anche in questo caso, ma il mio sano egocentrismo abbia il sopravvento.
Perdonate la latitanza, ma faccio davvero fatica ad organizzare la mia vita ultimamente...

mercoledì 6 ottobre 2010

Il Dilemma rappresenta l'equilibrio delle forze in campo

Non so cosa scegliere.
Ebbene sì, primo dilemma matrimoniale (primo? Ehm ehm..): il fotografo.
Sono indecisa fra due bravissimi professionisti e non ne vengo a capo da un mese, solo che adesso uno dei due mi ha dato un ultimatum e si tratta di decidere.
C'è chi fa belle foto, ha gusto estetico e calibra bene l'inquadratura, oltre a fare un'ottima post produzione...
 

E chi sa cogliere certi attimi, magari più defilati, sa "leggere" meglio le persone e raccontare una storia..

E quindi sono qui, confusa più che mai. La ragione mi spingerebbe verso uno, il cuore, verso l'altro.
Però una decisione va presa, e anche in fretta.
Più ci penso più non trovo soluzione, per cui, alla fine, penso arriverò ad una conclusione solo all'ultimo secondo..sperando sia quella giusta.

lunedì 4 ottobre 2010

Quando è troppo è troppo

Riporto da QUI, ma la notizia gira un po' ovunque..

“Allenati per la vita” è il suo nome. Addestramento paramilitare in età scolare è ciò che è. 
Il progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione e dal Ministero della Difesa, si pone come scopo principe quello di far vivere ai giovani delle Scuole superiori esperienze di sport e giochi di squadra, ma anche (leggendo il piano d’offerta formativa verrebbe da dire soprattutto) introdurre corsi specifici e prove tecnico/pratiche, per avvicinare la realtà scolastica alle Forze Armate, ai Corpi dello Stato, alla Protezione Civile e Gruppi Volontari di Soccorso.
Incontri Esercito-Scuola, così vengono definiti nella presentazione ufficiale della Regione Lombardia: il protocollo, firmato il 5 ottobre 2009 dal Dirigente Scolastico Regionale Lombardia, Giuseppe Colosio, e dal Comandante Militare Esercito Lombardia, il generale Camillo de Milano, coinvolge circa 800 studenti lombardi, 140 istruttori militari in congedo, 27 docenti e 38 scuole superiori.
Il progetto prevede un corso di formazione, costituito da sei incontri specifici, e da una competizione provinciale tra i più meritevoli. I sei incontri prevedono cultura militare, armi e tiro (con pistole e fucili ad aria compressa e tiro con l’arco), difesa nucleare, batteriologica e chimica, trasmissioni, sopravvivenza in ambienti ostili, insomma un vero e proprio addestramento paramilitare.
Alla fine del corso è prevista una competizione a livello provinciale, tra “pattuglie di cadetti” (ovvero le squadre composte da studenti). Paragonarlo ad altre attività, come ad esempio l’orienteering, è un errore: i ragazzi ricevono un vero e proprio addestramento militare da ex militari in congedo.
Secondo gli ideatori dell’iniziativa, tale “progetto formativo” risponde anche all’esigenza di combattere il fenomeno del bullismo, grazie al lavoro di squadra che aumenta l’autostima e il senso di appartenenza al gruppo (difatti negli ambienti militari il bullismo si chiama “nonnismo”).
Più che “una scelta che sa di antico”, come ha definito il progetto il settimanale Famiglia Cristiana, tale protocollo potrebbe essere interpretato come carenza del personale nell’Esercito (da qui la necessità di fare recruiting), ma anche e soprattutto come scarsità dell’offerta formativa che il Ministero dell’Istruzione dovrebbe garantire.
Fino a pochi anni fa i reduci (più e meno giovani) venivano accolti nelle scuole ed ascoltati con rispetto, soprattutto quando urlavano agli studenti di quanto la guerra faccia orrore, e di quanto questo orrore non si riesca facilmente a cancellare. Oggi accade che i militari piombino nelle scuole per reclutare cadetti da avviare alla carriera, esattamente come avviene negli Stati Uniti, dove i recruiters dell’US Force battono i marciapiedi davanti alle scuole dei quartieri più disagiati, vendendo la guerra come opportunità."

No, dico, ma stiamo scherzando?????!!!
Mi domando sempre più dove ci porterà questa accelerata verso la violenza che stiamo vivendo.
Ogni ambito del sociale è competizione - ovviamente scorretta perchè le scorciatoie e le prevaricazioni sono quasi d'obbligo - in una corsa ad ostacoli dove non importa molto chi tu sia o quanto tu valga, ma solo che, come un buldozzer, tu abbatta più nemici possibili.
Via allora con 'sti corsi militari che ricordano un certo ventennio: diamo gli strumenti, ma non contestualizziamoli. Come a dire, come scrive il buon Furio Colombo, che "impari i gesti ma non il senso, come insegnare a qualcuno ad usare il bisturi, col pretesto che non si sa mai, ma senza la scuola di Medicina."

Da un po' non mi occupavo di politica e società qui sul blog, ma anche perchè, come sempre, mi ritrovo spesso senza parole. come il nostro solito Silvio che sbraita contro i giudici, la Costituzione e, dai, diciamocelo, contro la cultura della legalità in generale. E la gente in estasi a gridare "Silvio Silvio", mentre sciorina i suoi successi come la scomparsa della spazzatura da Napoli (ma quando mai? Vedere anche l'articolo del Times, notissima testata comunista,  QUI) o l'efficienza del termovalorizzatore di Acerra (su tre linee ne funziona una sola, neanche benissimo) e così via.
Ma possibile che l'Italia non riesca a svegliarsi?!

Sabato sera ero a cena con amici, fra cui una ragazza dell'Ecuador. Le ho chiesto se sapeva qualcosa delle sommosse degli ultimi giorni e mi ha spiegato che da loro la polizia è sempre stata una sicurezza, come i nostri poliziotti di quartiere per dire. Il tasso di criminalità è infatti molto alto e per uscire in discreta tranquillità la sera era indispensabile ci fossero queste pattuglie. Il presidente Correa ha tentato di dare maggiori poteri all'esercito togliendo fondi alla polizia che quindi è insorta, con l'appoggio della popolazione.
Mi ha fatto riflettere la semplicità con cui questa ragazza raccontava del suo Paese, della forza con cui si reagiva, con la risposta violenta vista come una via naturale: "quando è troppo è troppo!".
E il popolo alza la testa.
Io non dico ASSOLUTAMENTE che la violenza sia la risposta giusta, nè la auguro, ci mancherebbe.
Ma un rigurgito di dignità, di interesse vivo e presente, nel popolo italiano  mi piacerebbe.
Andare al di là dell'accettazione di ogni cosa, finchè non ci punge sul vivo, ovviamente.

giovedì 30 settembre 2010

mercoledì 29 settembre 2010

Wedding Tree

Finalmente inizio a fare qualcosina di concreto!
Il mio collega, Mister Wonder, mi ha portato i sottobicchieri di cui avevo parlato qui e ho iniziato ad impostare la grafica stampando anche la prima "pagina" del guest: bellissima!
Ora devo fare qualche conto di quante pagine "scrivibili" e quante con foto devo fare e poi posso cominciare a farne qualcuno. Sono molto contenta!
Ecco un piccolo assaggio della grafica:
     
Piano piano le farà tutte ^_^

Poi ho avuto un'altra folgorazione: il Wedding Tree!!
Eccolo qui, bello spoglio, pronto per essere riempito...
....con le impronte digitali dei nostri inviati!!
Si potrebbe piazzare sul tavolo delle bomboniere (insieme a delle salviettine per pulirsi poi dall'inchiostro), così a fine serata lasci il segno del tuo passaggio e il tutto si può incorniciare ed appendere in casa.
Sì, lo so, è un "di più" e magari c'è anche chi pastrocchia o si prende male a sporcarsi il ditino, però non mi va di scartarlo a priori...

Per il resto il mio tesoro in questi giorni sta lentamente appassendo e stasera non so nemmeno se torna a casa per cena. Speriamo che con Ottobre le cose migliorino!!

lunedì 27 settembre 2010

FineSettimana

Week end quasi di tutto riposo e direi piuttosto piacevole.
Sabato mattina un po' di spesa sotto l'acqua e giornata passata a riordinare la casa, fare lavatrici, pulire a fondo cucina e bagno. Uno spasso.

Nel pomeriggio invece ho termianto il montaggio delle foto del matirmonio dei miei amici e devo dire che è venuto proprio bene, sono molto soddisfatta. Speriamo lo siano anche loro.
La sera Luca mi ha portata al cinema, ma prima sono stata letteralmente rapita dal nuovo spazio de La Rinascente: la sagra dell'inutile costosissimo, ma pieno di cazzate delizione. So già che tornerò sul luogo del misfatto a prendere qualcosina...tipo le graffette a forma di animale...

Il film scelto invece è Inception. Premessa: adoro Nolan, il regista, e il suo Memento è per me uno dei più riusciti film degli ultimi anni. Le grandi qualità di quest'uomo sono di riuscire ad ottenere il meglio dagli attori e di avvalersi di montatori eccellenti. Il montaggio anche in questo caso fa la differenza. Un film altrimenti fracassone e un po' senz'anima (il tutto parte da una premessa assai poco poetica e misera: l'uomo d'affari di turno vuole far uscire dal mercato un potente concorrente) regge comunque bene i suoi 148 minuti a volte pure un po' cervellotici. Tutti gli attori sono in parte e la storia, un po' Matrix, un po' 007, funziona.
Insomma, un film godibile, da vedere assolutamente sul grande schermo e, possibilmente, in lingua originale: credo che col doppiaggio possa perdere un po' di credibilità..
Ieri invece gran riposo con abbuffata a casa della nonna. ^_^
Siamo agli sgoccioli di settembre e finalmente anche l'uomo vede la luce alla fine del tunnel.
Speriamo che questa settimana passi abbastanza in fretta!!

venerdì 24 settembre 2010

Lara's Work

Beh, non posso non pubblicare le immagini del tableau realizzato dalla mia collega per i suoi amici che si sposano sabato. Grafica e colori sono gli stessi delle partecipazioni e tutto è realizzato a mano.

 
 
 
Ditemi voi se non è un piccolo capolavoro!!
Sarebbe piaciuto molto anche a me assoldarla per l'immagine coordinata del mio matrimonio, lo ammetto, ma poi un po' perchè vorrei cimentarmi in prima persona col fai da me, un po' perchè mi scoccia sempre disturbare gli amici o i colleghi per le mie cose, ho desistito.
Ma un tributo era d'obbligo!!

Finalmente è venerdì. Ieri ho rinnovato la patente e mi son sentita un po' vecchia, lo ammetto.
Nel week end ancora non so cosa farò. Ho in ballo anch'io un progettino per gli amici che si son sposati a inizio mese, ma ho qualche problema col software che sto usando perchè non lo conosco. Speriamo di arrivare alla fine del lavoro!
Ci sarebbero anche le giornate della cultura, con la possibilità di una bella visita alle ex acciaierie di Alzano Lombardo, per fare un po' di foto di archeologia industriale, ma so già che non ci andrò..
Intanto auguro comunque a tutti un buon week end e vi ricordo che esce Inception, da andare a avdere a scatola chiusa!!

giovedì 23 settembre 2010

Nuove idee per il tableau

Eh, oggi si parla, caso strano di...idee matrimoniose!
In questi giorni sto iniziando ad elaborare la grafica del tableau. Lo so, è presto, ma ridendo e scherzando mancano "solo" 10 mesi alla fatidica data e voglio portarmi avanti!
Dunque, il nostro tableau avrà come tema i viaggi che abbiamo fatto visto che praticamente ovunque abbiamo fotografato i nostri piedini sullo sfondo dei luoghi che visitavamo. Quindi, a partire da quelle foto, ho pensato di realizzare delle cartoline su cui segnare il nome della città, che poi corrisponderà a quello del tavolo,e, nella parte solitamente usata per l'indirizzo, il nome degli ospiti.
Così insomma:












Il tutto attaccato su un pannello di sughero tramite puntine colorate, come si farebbe in casa, per appendere le cartoline ricevute.
Ogni francobollo riporterà i nostri simpatici piedini e un posto diverso visitato da quando stiamo insieme e poi, al tavolo, ci sarà l'immagine della città col nome, più o meno in questo modo:














La cartolina sul tavolo potrebbe essere retta da un simpaticissimo reggi foto a spirale con un ben maialino in fimo come questo:











o qualcosa di più "semplice", magari con la base con le nostre iniziale o simili:

















Tra l'altro, al posto del classico pannello di sughero potremmo provare a creare una cosa simile:

















moooooolto carina se ci venisse! E poi Luca è un discreto consumatore di vino per cui non dovremmo avere problemi a recuperare i tappi!! ^_^

Infine ho cominciato a guardare anche gli addobbi floreali per la macchina (che sarà molto probabilmente una New Beatle nera):


























Ma anche qui è ancora tutto molto fumoso....
In ogni caso le idee continuano a fioccare, come vedete: speriamo di cominciare a metterle in pratica!!
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