Eccomi qui.
Vorrei dirvi che mi sbagliavo, ma tutto è andato come mi aspettavo.
Certo, probabilmente sono partita anch'io prevenuta, lo ammetto, però speravo in un'illuminazione nel momento fatidico.
Devo dire che l'atelier era minuscolo e c'erano tutto sommato pochi modelli, ma personalizzabili al massimo. Certo, indossare un abito e cercare di immaginarselo totalmente diverso non era semplicissimo!
Alla fine ho individuato un paio di modelli che mi stavano meno peggio, ma nessuno mi ha fatto esclamare "wow! ma allora sono carina!".
No: ero sudata, rossa come un peperone e tremendamente a disagio.
In quei vestiti facevo fatica quasi ad entrare e mi sentivo rigida e fuori luogo.
E alla fine risultano essere anche troppo costosi, per cui ho già cassato l'idea di farlo lì.
Sinceramente speravo di vedermi diversa, invece ero orrenda. I miei accompagnatori mi dicevano il contrario, ma niente, io guardavo quell'immagine riflessa nello specchio e mi rendevo conto che quel tipo d'abito e la mia faccia facevano a cazzotti.
E non era il solito pensiero "mamma mia quanto sono grassa!" che spesso mi impedisce di fare shopping, era un pensiero d'insieme, di rigetto per la mia intera figura!
Un disastro insomma.
Sabato ho un'altra prova, stavolta con la family: mamma, fratello e zia.
Mi auguro ardentemente che vada meglio sennò inizio a scoraggiarmi di brutto e, conoscendomi, sarebbe l'inizio della fine...
mercoledì 20 ottobre 2010
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2 commenti:
Forse non c'entra un cappero ma, non so perchè, leggendo questo tuo post l'ho associato ad una cosa che qualche anno fa scrissi sul mio diario... E qui te la voglio riportare... Dirai che non c'incastra, ma magari forse in fondo in nesso ce lo trovi... l'affinità...
" (...) È il mio corpo che non so portare. Continuo a guardarmi in quel riflesso, e continuo a pensare. Non è neanche tanto il fatto che le cose vadano male. Non vanno affatto, ecco quello che è. Non riesco a concretizzare, a dare un senso. E allora tutto se ne va allegramente a puttane. Un complimento, una gentilezza o una sigaretta che fanno sentire forte allo stesso modo. C’è evidentemente qualcosa che stride, qualcosa che stona. Io strido. Io sono stonata. Ho qualcosa che non va. Un giorno con i jeans a sigaretta, le Converse, e la felpa col cappuccio. Un giorno con le calze traforate, la gonna a fiorami, la camicetta bianca e le ballerine. E a chiedermi quale sono veramente io. Ma presumibilmente, nessuna delle due. Cosa vogliono gli altri, i ragazzi da me, in genere, sono capace di afferrarlo abbastanza al volo. Cosa vorrei io da me stessa, invece, non sono mai stata in grado di comprenderlo. E quindi adesso mi ritrovo ad essere una specie di sottoprodotto mischiato dei desideri – più o meno espliciti – di tutti coloro, di tutti gli amici che mi stanno intorno. Forse stupidamente pensando che se sono come loro mi vogliono, allora non se ne andranno. Non mi abbandoneranno. Qualcuno – almeno uno – mi vedrà e deciderà di stare con me, perché sono proprio come mi voleva lui. Ma è un’idea fallimentare, adesso lo so. Il fatto è che quando fai le cose per gli altri, non vengono mai bene fino in fondo. E gli altri se ne accorgono. Magari non saprebbero indicarla a dito, ma lo sentono che c’è qualcosa che non torna. E prendono le distanze. E quindi finisci per non piacere più agli altri, ma neanche a te stessa. Impasse. Ecco, questa parola calza alla perfezione, fotografa in maniera precisa il mio stato attuale. L’amica di tutti, l’amica che non trattiene nessuno. Non lo so se sono in stand-by o se sono proprio spenta. So per certo che questa non sono io. Che quel riflesso non è il mio, non mi appartiene. No, quella ragazza che mi guarda col mio stesso sguardo, proprio non sono io. Ma quale sono io, pure non lo so. (...)"
Grazie per aver condiviso con me i tuoi pensieri.
La percezione di noi stesse è in continuo mutamento. Io non mi sono mai vista davvero bella. Da piccola ero la classica "cicciabomba", poi crescendo le cose sono migliorate, ma non l'autostima.
Io non penso mi vedrò mai BELLA, ma cerco di accettarmi quasi ogni giorno.
E' già qualcosa.
Però quando devo uscire dai miei schemi..beh, è un disastro!
Però non ho mai cercato di piacere agli altri in modo esplicito, anzi. Sono più le volte che son stata additata come strana o pazza.
Però ero IO.
Vestita da sposa non lo sono.
O almeno..non ancora. ;-)
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