venerdì 12 novembre 2010

Ieri sera su alcuni taxi vedo comparire degli stracci neri che sventolano attaccati alle antenne della radio.
Non ho ancora letto nulla, ma capisco. Luca, il tassista picchiato selvaggiamente più di un mese fa, non ce l'ha fatta.
Nelle immagini alla televisione scorrono il composto, immenso e straziato dolore dei familiari. Il padre, con voce svuotata sentenzia "non conosco quelle persone, non mi interessa cosa gli daranno: ergastolo o nulla. Noi abbiamo comunque perso un figlio".
Una morte assurda, come altre avvenute ultimamente, come l'infermiera Maricica cui un pugno in pieno volto ha spezzato la vita poco tempo fa.
Sono corpi che si scontrano, che non hanno nulla a che vedere con l'idea cartoonistica del "cazzotto" che tutti noi abbiamo, fomentata dai troppi film che assuefano alla violenza senza spiegarla, rendendola metaforica quasi.
Così un uomo viene trascinato per terra e massacrato a calci, pugni e ginocchiate.
Un uomo che involontariamente aveva investito un cane e si era fermato per soccorrerlo.
Si era fermato per soccorrerlo.

Cos'è questa società in cui viviamo? Quest'umanità che ci circonda e ci spaventa a volte?
Le notizie che colpiscono sono sempre le stesse: ai piani alti un puttanaio tutt'altro che metaforico, ai piani bassi fango, alluvioni, violenza insensata.
Homo homini lupus*
Siamo al vecchio concetto dello stato di natura, quindi: "(...)uno stato in cui non esista alcuna legge, infatti, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cerca di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno vede nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo bellum omnium contra omnes (letteralmente "guerra di tutti contro tutti"), nel quale non esiste torto o ragione (che solo la legge può distinguere), ma solo il diritto di ciascuno su ogni cosa (anche sulla vita altrui)." (Wikipedia)
Questa condizione, diciamo, naturale, è scongiurata dalla legge e dell'ordine che impone una Società organizzata e sana.
Stanno venendo a mancare i cardini di queste condizioni: la morale, l'etica e l'altruismo.
E la cultura, ovviamente. Qualcosa che non sia pop-olare giubilo davanti alla televisione, ma presa di coscienza, sete di sapere e condividere.
Quello cui stiamo assistendo in Italia è ben più grave delle beghe "politiche" che ammorbano i telegiornali.
Se chi guida questo Paese riuscisse a farlo veramente solo per amore della Res Publica, o quanto meno facesse uno sforzo in tal senso partendo dal basso però, dallo scompenso culturale, ideologico delle persone, forse riusciremmo a risalire questa china. Che è, ovviamente, fatta di problemi materiali, ma che non possono essere sanati senza che si lavori anche ad un livello più ampio e meno concreto.
La forza di un uomo si vede da come reagisce alle avversità, non da come calpesta un suo simile.

* "l'uomo è un lupo per l'uomo"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi hanno fatto leggere questo articolo:
http://ziczac.it/a/leggi/a602ab0be8463580d4b9c26f65a0e727/
ho pensato che potesse interessarti.

l'uomo è lupo per l'uomo... è triste sapere che non era una semplice lezione di filosofia del liceo.

ciao ely!

Veggie ha detto...

La violenza è l'indole naturale umana, è questo il problema... La società ce la siamo poi costruita sopra, ma di base rimaniamo sempre animali... e le pulsioni che nascondiamo nella vita quotidiana finiscono inevitabilmente sempre prima o poi per riemergere...

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