lunedì 12 dicembre 2011

Mercoledì e giovedì

MERCOLEDÌ 7
I cinque giorni "fuori dal mondo" non sono poi stati del tutto lontani dalle solite preoccupazioni lavorative purtroppo, ma almeno ci siamo goduti degli splendidi paesaggi e dei banchetti pantagruelici.
Luca ha malauguratamente deciso di controllare la sua mail prima di partire. Risultato? Ovviamente pc e scartoffie varie portate appresso con la promessa di non lavorare se non fra le 5 e le 9 del mattino.
Inutile dire che ero un tantino nera, ma ho cercato di non fare troppo la musona...tutto sommato non riuscendoci neanche troppo.

Comunque mercoledì mattina, verso mezzodì, siamo partiti in direzione Brennero.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Il traffico c'era, ma tutto sommato abbiamo viaggiato bene, fermandoci solo per pranzare e dopo circa 4 ore e mezza eravamo in vista di Bressanone, la nostra uscita. E qui, già col buio alle porte, ha cominciato a fioccare: neve!!
La nostra destinazione finale era Valles una frazione di Rio di Pusteria, a circa 1.300 mt. Se a Rio nevischiava, a Valles la neve iniziava ad attaccare e la temperatura è presto scesa a meno otto.
Scaricati i bagagli nel delizioso Sport Hotel Peintner, che mi sento assolutamente di consigliare, ci siamo rilassati un po' e dopo cena (favolosa!!) siamo crollati a nanna.
GIOVEDÌ 8
Il risveglio è favoloso...dalla nostra suite (sì, mi sono trattata bene), il panorama è bellissimo


Dopo un'abbondante colazione, su suggerimento della gentilissima Anita, proprietaria dell'hotel, decidiamo di andare a visitare la malga Fane: ci si prospetta una camminata di un'oretta e mezza, due ore in mezzo alla neve e partiamo baldanzosi.
Io ho dietro solo i miei scarponcini imbottiti di pelo, perché ero partita convintissima di non trovare nulla di vagamente simile ad un fiocco di neve, invece, ovviamente, la prendo in saccoccia e pagherò cara la mia decisione.
Il dislivello non è troppo impegnativo sulla carta: si parte da 1.300 e si arriva a 1.700 circa. Siamo in pochi ad intraprendere il cammino e facciamo buona parte della strada da soli, immersi in un silenzio maestoso.
Presto abbandoniamo la strada più agevole e cominciamo ad arrampicarci su ponticelli e sentieri canditi, ancora intatti. I miei scarponcini cominciano a rivelare la loro inadeguatezza e ringrazio il cielo di avere almeno seguito il consiglio di Luca ed avere indossato due paia di calze.






Quando incontriamo coppie di turisti dotati di comode ciaspole capisco d'aver sbagliato qualcosa. Abbiamo scelto il sentiero più impegnativo ovviamente, quello da fare con l'attrezzatura adatta, mentre io lo sto affrontando con scarponi da città ormai totalmente zuppi.
Per fortuna incontriamo la strada maestra ed abbandoniamo il sentierino bastardo, ma ormai siamo quasi in cima.
Subito dietro una curva ci appare la malga: si tratta di un agglomerato di baite, fienili, una piccola chiesa e tre rifugi. Il bianco della neve ferisce gli occhi, il cielo è di un azzurro pure che stordisce, la pace è totale.
Accanto alle costruzioni in legno scorre un torrente e piano piano ci avviciniamo al punto di ristoro.




Non abbiamo molta fame, così cominciamo a sorseggiare un bel birrozzo ed una limonata, ma presto cediamo alla tentazione di provare i famosi canederli e mentre luca li sceglie di fegato in brodo, io mi butto su quelli al formaggio.
Presa dall'entusiasmo mi pappo persino l'insalata di cavolo che li accompagna: per me un vero evento, non mangiando praticamente nulla di verdura!!

Nel frattempo sono costretta a togliermi le scarpe per tentare di rianimare i piedi totalmente bagnati e ghiacciati. missione impossibile.
Ci godiamo il sole finché c'è, ma appena quest'ultimo scende dietro la montagna siamo costretti a rientrare perché si gela letteralmente. Luca mi cede le sue comode e calde calzature da trekking (il bello di avere un 40 di piede intercambiabile con Marito) e finalmente posso ridiscendere sicura sino a valle. Cavoli: è tutto un altro camminare!! Non ho freddo e la suola aderisce bene al terreno..un altro vivere.
Scendiamo molto più velocemente, anche perché prendiamo subito la strada principale, ed in quattro e quattr'otto siamo in hotel, al calduccio.
Devo dire che, nonostante sia una pigra da competizione, questa passeggiata rimane la mia parte preferita della vacanza. Non sono tipa da montagna, da sempre, grazie alla casa in Liguria dei nonni, passo le mie ferie al mare, e in più non amo moltissimo il freddo, ma il silenzio e la pace di luoghi che paiono fermi nel tempo, incontaminati, puri ed essenziali, mi conquista sempre. E poi il piacere di una bella cena al termine di una giornata passata in cammino al freddo, è impagabile!
To be continued...

1 commento:

Signor Ponza ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di montagna. Ma soprattutto quanta neve! Siete stati fortunati direi

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