mercoledì 13 marzo 2013

Ophelia

originale QUI

‎"Mi fa male la bocca, credo che la mascella si sia staccata. Con tutta quell’acqua che mi sono ingoiata, speravo di riempirmi di silenzio e invece sono gravida di fango. Ma quando si muore per annegamento la faccia scoppia, il grasso della carne diventa schiuma, la pelle si crepa e gli occhi cadono fuori, plof plof, come le uova dal culo di una gallina, l’acqua arriva al cervello e la pressione lo fa esplodere, allora tutto si mischia. Dura un attimo la morte, ti aggrappi al dolore, cerchi di prendere fiato ma non c’è più aria, allora cerchi di sputare fuori l’acqua ma c’è troppa acqua, un colpo secco e basso ti spegne da dentro e sembra che il cielo si sia fermato, tutto è buio, anche l’anima è buia, il cuore da un’ultima sgomitata, a mascellate d’asino cerca di pompare il sangue, ma invece che sangue pompa acqua e fango, la pelle è di vetro e adesso tutta questa acqua sta schiacciando le ossa. Ecco la prima frattura, alle caviglie, ai femori, come un campo di mine, a catena, a ripetizione, lo scheletro si spacca e dentro entra l’acqua. E se tutta quest’acqua fosse amore? Se tutta quest’acqua fosse il tuo amore? L’invasione sarebbe un respiro così dolce. Un altro colpo e la luce si accende, vedo tutto, dal mondo mi separano solo cinque centimetri di fiume, tendo le mani ma sono verdi, solo cinque centimetri di fiume mi separano dal mondo, se solo qualcuno capitasse per caso, anche un cane basterebbe, mi ci attaccherei come a un principe… Sono viva! Sono viva! Sono ancora viva! Aiuto!" 
Amleto2 - di Filippo Timi

1 commento:

Veggie ha detto...

Meraviglioso pezzo...

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