giovedì 29 gennaio 2009

Politicando

"(...) Questa è “la modernizzazione tradizionale”, senza dubbio in linea con quella degli Italiani che vogliono cambiare tutto restando fedeli alle loro tradizioni, svilupparsi ma senza aprirsi troppo al mondo, produrre di più ma senza accogliere troppi immigrati, essere protetti ma senza risentire troppo del peso dello Stato… Nel suo nuovo partito di centro destra, il Popolo delle Libertà (PDL), Berlusconi riesce a riunire, ideologicamente e sul piano dell’organizzazione, diversi orientamenti: il suo stesso partito, Forza Italia, gli ex-fascisti più o meno redenti, i liberali, i conservatori, qualche ex-socialista, il Nord con la Lega Nord, il Sud perché il PDL è piuttosto meridionalizzato… Cristallizza sulla sua persona una forma di unità. Unità che quindi è fragile, perché non ha che Berlusconi come direttore dei lavori, come grande artigiano politico. (...)"
"(...) La destra è sul punto di imporre una nuova egemonia culturale, la sua, questa associazione di valori fra modernità a tradizione. E questa è una rottura: fino ad ora la sinistra, in Italia come in Francia, è stata politicamente minoritaria ma culturalmente dominante. Oggi, di fronte al vuoto della sinistra, Berlusconi sta per vincere la battaglia dei valori ed imporre uno stile, rompendo con il lato benpensante della vecchia classe politica. Parlare in modo crudo, diretto, spesso volgare, circondarsi di donne provocanti dalle sconvolgenti scollature… Berlusconi può dire che dorme tre ore per notte e passa tre ore a fare l’amore… Il berlusconismo rischia di sopravvivere a Berlusconi. (...)"
Intervista di Delphine Saubaber a Marc Lazar, professore a Science-Po (Istituto di Studi Politici di Parigi, NdT) e alla Luiss (Roma) pubblicata su L'Express

Ieri sera leggevo "Scritti corsari" di Pasolini, ed in particolare un articolo dei primi anni '70 dove analizzava come ormai l'Italia stesse mutando a livello antropologico appiattendosi e livellando ogni distinzione fra le classi sociali.
L'interclassismo povero di ideologie era divenuto trasversale e tutti, comunisti e neofascisti, tendevano molto semplicemente ad un nuovo "edonismo" consumistico.
La corruzione dunque di una certa cultura "di sinistra" è cominciata da più di 30 anni e ci ha portati al berlusconismo di cui parla Lazar.
Non dico non esistano più differenze tra un pensiero di sinistra ed uno di destra, ma è la pratica e l'estetica che sono le medesime.
Forse la sinistra ha perso la sua ragion d'essere con la scomparsa della Classe Operaia. Oggi esistono una miriade di lavoratori atipici che in qualche modo l'hanno sostituita, ma è una realtà talmente frammentaria ed eterogenea da essere difficile da rappresentare.
Non so quale nuovo Potere si sia sostituito ai vecchi equilibri, alla dicotomia esistente, fatto sta che è qualcosa che esiste e sta fagocitando tutto.
E fa paura.

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