martedì 22 maggio 2012

Terremoto

Come ho già detto altre volte io sono profondamente milanese, ma le mie origini stanno in una terra godereccia chiamata Emilia. Non la Romagna frivola e un po' svaccata, ma l'entroterra fatto di contadini, vinello e gnocco fritto. Fra Parma e Modena si muove la geografia della mia famiglia ed ho quindi ancora parecchi parenti, da parte di padre, che abitano in quelle zone devastate dal terremoto.
Sabato notte alle 4, al 7° piano del palazzo dove abito, vi posso assicurare che la lunga scossa s'è sentita eccome. Io e Luca ci siamo alzati spaventati e per qualche secondo abbiamo seriamente pensato di scendere in strada. Ballava tutto ed è così anormale che quella torre di 8 piani si muova.
Poi è tornata la calma, ci siamo rimessi a letto, ma dopo una mezz'oretta ecco una seconda scossa, più breve e meno intensa. Ci addormentiamo a fatica, domandandoci se sarà l'ultima.
A Milano  i terremoti li percepiamo, ma per fortuna non li abbiamo mai vissuti. Dicono che non sia una zona particolarmente soggetta all'attività sismica, ma dicono anche che certi grafici andrebbero rivisti.


La mattina accendiamo la tv ed ecco le immagini della mia terra ferita.
Chiamo subito mio padre per sapere se ha sentito i parenti giù "al paese".
Moglia, Novi di Modena, Carpi...tutti paesini ad una manciata da Finale, epicentro del sisma.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Scrivo su Facebook alle cugine di mio papà per sapere come stanno. La casa dei miei prozii è piena di crepe, quella di una cugina idem: sono fuori, in attesa dell'ispezione dei vigili del fuoco per capire se potranno rincasare tranquilli o meno.
Sono spaventati, il bimbo di una di loro non voleva più rientrare in casa, terrorizzato.
Nel pomeriggio di Domenica, mentre guardo una delle migliori gare di MotoGP degli ultimi tempi, ecco un'altra scossa. Di nuovo paura, e siamo a centinai di chilometri di distanza.
Non ho mai guardato tanto SkyTg24...
Dal 7° piano, se mai dovesse esserci un terremoto qui a Milano, so che non avrei scampo, che non farei in tempo a correre in strada probabilmente. Ed è un pensiero che toglie il respiro.
Qui in Italia, in città, non siamo mai davvero in contatto con la natura e gli elementi. Il massimo che può capitare è che salti la luce durante un temporale. Si tende a dimenticare che la Natura non guarda dove abiti, che vita fai. Passa e distrugge. Una sensazione che avevo avuto in America, nel Grand Canyon e un pomeriggio sul Lake Powell. Spazi immensi dove l'uomo non è che una formica, dove pioggia, vento, fiumi...tutto è più grande, meno controllabile, meno prevedibile. Almeno per noi.
Anche nella notte fra Domenica e Sabato ci svegliamo spesso con la sensazione fugace e fallace di percepire ancora la casa tremare.
Oggi è tutto passato qui e abbiamo cancellato quella sensazione di instabilità fastidiosa.
Perchè abbiamo bisogno di non pensarci, di restare tranquilli. Abbiamo bisogno di credere che nulla di brutto potrà mai accaderci.

1 commento:

Signor Ponza ha detto...

Il terremoto in effetti è una delle cose che mi spaventano di più, proprio per la incredibile impotenza che ci viene sbattuta in faccia in quelle occasioni.

Related Posts with Thumbnails