lunedì 14 aprile 2008

Arresa a me stessa.
Possibile?
Non c'è baratro accanto al piede incerto, ma la vertigine è la stessa, solo più solida.
A vivere ci dimentichiamo che esistiamo: il momento passa e tutto è azione.
E' così..poco doloroso, capite? Il bisturi non serve più, l'anatomia dell'ego non trova più una ragione d'essere.
Sono.
Un punto potrebbe bastare, ma non c'è soddisfazione nell'Altro, si vorrebbe di più.
Definendomi in uno spazio futuro mi vedo come non mi immaginavo, mi scopro e quasi inorridisco. Un pensiero basta per confondere le mie carte ancora una volta.
L'ordine non resiste al vento e sento il temporale farsi avanti.

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