lunedì 3 settembre 2012

The dark knight rises



Si conclude la trilogia di Nolan sull'uomo pipistrello con un film lungo più di 2 ore, piuttosto fracassone, ma indubbiamente di ottima fattura.
Partiamo da ciò che non ho amato: Marion Cotillard e la sua Miranda Tate, un personaggio che appare in poche inquadrature, non fa tempo a caratterizzarsi e diventa - forse per una vaga somiglianza con la compianta Rachel? - il nuovo grande amore di Bruce Wayne. Quando fra i due scoppia la passione si resta un pochino perplessi e la smania di Batman di salvare, prima di tutto e tutti, la damigella in pericolo, non è particolarmente giustificata se non, forse, dal bisogno di rivalsa sul passato doloroso e la perdita dell'amata, sacrificata in nome di un ideale alt(r)o.
Rimane un personaggio evanescente e scialbo, a mio parere, cui non si da il dovuto spazio affinchè il suo sviluppo nell'economia della trama sia coerente e credibile.
Ed è un peccato, visto il ruolo delle donne in quest'ultimo capitolo.
Già più convincente la catwoman della Hathaway, ladra in cerca di redenzione, convinta di doverla e poterla trovare prima all'esterno di sè, infine consapevole che il cambiamento è una questione molto più intima e profonda.
Ci sono già tutti i personaggi iconici, ma Nolan non affibbia etichette: Catwoman è la donna gatto, ma ancora non lo è, in un rimando sornione al nostro immaginario consolidato senza bisogno di inutili didascalie.
Il cattivo di turno, Bane, non poteva essere all'altezza dell'ormai mitico Jocker di Ledger, ma non delude nel corpo a corpo.
Non c'è molta logica nel suo agire a livello personale, ma solo nel momento in cui lo si ricollega al tema portante della trilogia, ossia la corruzione di Gotham, se ne intuisce il senso e la continuità.
Come già nei piani di Ra's al Ghul in Batman Begins, la città è condannata alla corruzione ed infine alla distruzione.
Ciò che mi ha fatta innamorare di Batman, da non estimatrice dei film sui supereroi, è proprio questa sua disperazione di fondo, una sorta di pessimismo cosmico che ha caratterizzato, in sostanza, anche il mondo della Marvel post 11 Settembre.
A livello tecnico nulla da dire: Nolan è un regista che adoro per la sua capacità di gestire trame contorte o di durata biblica (164 minuti quest'ultimo film), senza sbavature, padroneggiando magistralmente montaggio e sonoro. Plauso anche per la scelta di non utilizzare l'odiato 3D tanto di moda che io trovo inutile e fastidioso nella maggior parte dei casi.
Ho visto "The dark knight rises" in lingua originale perchè sono convinta che il doppiaggio crei una barriera nella fruizione soprattutto di questo genere di film che, in inglese, guadagnano credibilità e fluidità.
In definitiva un film che non delude nè stanca e riesce a non lasciare nulla in sospeso. Spesso i blockbuster di tal sorta si risolvono in grandi spacconate, botti e lotte, qualche spiegone o momento drammatico (spesso involontariamente comico) e, soprattutto, un finale raffazzonato su senza capo nè coda: Nolan non delude neanche in questo e si dimostra ancora una volta, un regista attento ed intelligente.
Per gli appassionati del genere un titolo immancabile, per gli altri un action movie con un po' d'anima e cervello.

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