martedì 15 gennaio 2013

Parigi - Giorno 2

Dopo una bella dormita corroborante, il 28 mattina siamo pronti per affrontare la giornata.
Il programma prevede un giretto nel cimitero di Montmartre, una passeggiata nell'omonimo quartiere sino in cima alla butte, per finire col primo museo del viaggio, l'Orsay.
Prendiamo la metro e ci incamminiamo verso l'ingresso del cimitero, ma prima una visitina al Moulin Rouge è d'obbligo!

Il cimitero di Montmartre non è molto grande, ma ci sono comunque alcune tombe che vorrei vedere. Anzitutto quella di Truffaut, il grande regista francese.
Una rosa piegata dalla pioggia ed un rullino sono poggiati sulla tomba, ad omaggio del padre della Nouvelle Vague.
Il cimitero è quasi vuoto, è abbastanza presto, l'hanno appena aperto e ci muoviamo in silenzio sotto una pioggerella nebbiosa sino alla tomba del ballerino Nijinsky.

Io amo molto i cimiteri, l'ho già scritto, ma quelli francesi devo dire mi hanno colpita per la varietà di tombe di diversa foggia che vi si incontrano. Poche croci, pochissime fotografie, alcune storie, culti diversi.


Al cactus c'è arrivato marito per puro caso, forse mentre cercavamo l'illustre tomba di Degas, ma ditemi se non è deliziosa con la sua iscrizione "Mourir? Plutôt rever!" ("Morire? Piuttosto sognare!")

Restiamo nel cimitero per più di un'ora e poi ci incamminiamo verso Rue Lepic, sempre seguendo un itinerario scaricato da internet, "sulle orme di Amelie", dal famoso film.
Mentre mi trovo nel quartiere più affascinante della città accade l'imprevisto che mi manda in palla: la mia fida macchina fotografica non ne vuol sapere di funzionare! Si accende, inquadra, ma non scatta ed il software appare parecchio rallentato. Sono disperata.
Per fortuna ho portato anche la mia Diana mini, ma, poverina, è una macchinetta analogica che per di più ho caricato con un rullino in bianco e nero e la giornata è parecchio uggiosa: so già che perderò tutti gli scatti della giornata. E non sono pochi: da ciò che rimane del Moulin de la Gallette, teatro del celebre quadro di Renoir, sino al  Bateau-Lavoir abitazione/studio di grandi artisti, dal caratteristico locale Au Lapin Agile sino al Café des deux Moulins di Amelie, appunto. Quest'ultimo, con molta pazienza, riesco finalmente a fotografarlo, ma il resto è perduto.


















La passeggiata comunque dura un'ora e mezza abbondante e ci porta alle vigne rimaste sul colle e sino al celebre Sacré-Coeur, che visitiamo in fretta, più che altro per riposare i piedi esausti, lo ammetto.
A pranzo scoviamo un ristorante d'ispirazione italiana, il Caratello, che avevo trovato su Tripadvisor e non delude: ambiente raccolto, servizio tranquillo, ma puntuale, pochi clienti e casino relativo: ottimo!
Finito il pranzo è ora di dirigerci verso l'ex Gare d'Orsay, trasformata nell'omonimo museo dedicato ad Impressionismo e Post Impressionismo principalmente.
Nonostante la nostra carta "salta fila", la Museum Card, ci troviamo fermi in coda per 45, interminabili minuti. Dopo aver passato ore ed ore a passeggiare al freddo la mattina, devo dire che la stanchezza si fa sentire ed ho un po' accusato l'attesa.
Appena entrati almeno possiamo accedere subito all'esposizione. Dal 2000, anno in cui l'avevo visitato l'ultima volta, il museo ha subito un bel restauro ed ora le opere, che purtroppo non si possono più fotografare come un tempo, sono collocate in stanze molto più buie che, devo dire, non mi esaltano per nulla. Preferivo la luminosità del vecchio allestimento. Inoltre, con mio disappunto, scopro che una delle mie opere preferite, I Piallatori di Parquet di Caillebotte, non è esposta. E' un quadro tutto sommato non molto conosciuto, ma di straordinaria resa della luce: peccato!
La stanchezza si fa sentire e inizio a seguire Luca con malcelata fatica. Riusciamo in ogni caso a visitare tutto il museo, compresa una notevole area dedicata all'Art Nouveau che ci lascia a bocca aperta.


Usciti dal museo, non senza un ulteriore sforzo da parte mia, raggiungiamo a piedi l'appartamento dove ci spegniamo lentamente subito dopo cena.
E anche il secondo giorno è andato.

CONTINUA...

Nessun commento:

Related Posts with Thumbnails