madre,
ai tuoi occhi di fede,
fissi nel mio petto.
Ho un’identità girovaga
che mi visita
quando ti presenti alla mia porta
e ti omaggia di sorrisi e bugie.
Madre,
ho un cuore nero vagabondo
che colora queste notti
e mi tiene compagnia
se tu mi cerchi.
Ho pensieri cacofonici
aggrappati ad espressioni
che non mi apppartengono
e silenzi forzati
per non dire l’odio.
No,
non odio PER te,
odio vano per rabbia atteggiata.
Madre,
ho molto da nascondere
e tutto si rivela
a te che guardi, giudichi e vivi
fissandomi occhi di fede nel petto.
(19/12/2004)
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