venerdì 12 ottobre 2007

Stamattina ho due pensieri che mi frullano nella testa, e si scontrano e si ribellano l'uno all'altro.
Al mio risveglio pensavo come un gesto così lieve e semplice, una carezza, fosse anche così potente, capace di calmare ed addolcire. Pensavo a come, attraverso le mani che passano distrattamente sul mio viso, riuscissi a sentire passare anche tutto l'amore del mio uomo per me.

Mani.

Poi leggo sul giornale una notizia assurda: un cameriere di 29 anni che ha ottenuto una riduzione di pena dopo avere recluso e torturato ripetutamente l'ex fidanzata. L'attenuante? E' sardo.
Rimango senza parole per una delle sentenze più agghiaccianti e razziste che abbia mai sentito.
Poi penso alle sue mani, incapaci di carezze, costrette ad una violenza inaudita, a parlare un linguaggio diverso, brutale.

Mani....la semplicità disarmante di una carezza e la violenza della tortura.
C'è sempre una scelta, non ci sono alibi, sta a noi decidere cosa fare di ciò che ci viene dato, di ciò che abbiamo.

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