giovedì 4 dicembre 2008

Emotivamente instabile

Sono al lavoro da poco più di 20 minuti e ho la testa inceppata.
12 anni fa ho assistito al primo funerale della mia vita. Non era un parente, ma il papà dell'organista del nostro coro. Ricordo ancora com'ero vestita, ricordo le lacrime, il dolore, ricordo che eravamo seduti sui gradini dell'oratorio ed io parlavo a ruota libera di come mi sentivo ed i miei amici si erano stizziti per i miei discorsi, e per la prima volta il mio ragazzino di allora mi aveva lasciata lì, da sola, dicendomi che ero "troppo profonda"..come se fosse una colpa.
In qualche modo quel giorno mi ha fatta crescere.
Stamattina sono andata al funerale della mamma di quest'uomo.
Lui ha suonato per tutta la cerimonia, mentre sua moglie cantava nel coro..come hanno sempre fatto. Insieme a sua sorella ha letto le lettere dedicate alla loro mamma senza commuoversi, sereni.
Persone sorrette da una fede incrollabile che ho sempre rispettato molto e a tratti un po' invidiato, anche oggi hanno dimostrato l'abbandono nel credere all'Amore Eterno.
Mi sono commossa, ovviamente. Ho cantato un po' singhiozzando, un po' cercando di dare forma di preghiera alle note.
Alla fine della funzione sono andata da Michele per abbracciarlo. Sono andata da quell'uomo che mi ha vista crescere, che mi ha aiutata a vincere la mia timidezza, quando sono entrata nel coro, a 12 anni, che suonava qualsiasi strumento, che mi confessava sottovoce di amare particolarmente il timbro della mia voce.. C'ero ai funerali dei suoi genitori ed al suo matrimonio come al battesimo di sua figlia..
Oggi l'ho abbracciato forte, mentre mi sussurrava all'orecchio "grazie, sei una vera amica" e ho sentito calore in quell'abbraccio.
Io non sono una persona espansiva. Non sono portata a dimostrare tangibilmente la mia affettività con persone estranee alla famiglia..proprio non mi viene. Anche solo i bacini di rito che ora tanto si usano per salutarsi, mi creano disagio.
Mentre ero lì, sull'altare della nostra chiesa, a stringere Michele, mi sono resa conto che lui è parte della mia famiglia, che non mi è estraneo, non mi è semplicemente amico..fa parte di me, della mia storia. Per questo mi sono sempre commossa tanto, per questo quell'abbraccio mi ha riempito il cuore.
Ora siedo qui, alla mia scrivania e non so dire come mi sento.
Un po' emotivamente instabile, forse.

1 commento:

Veggie ha detto...

So quanto può essere triste un funerale... Quanto ti fa sentire instabile, rotta dentro...
Anche a me è capitato...
Una delle persone più meravigliose che ho conosciuto... Che mi ha letteralmente salvato la vita... Ancora non riesco a credere che non sia più qui...
Eppure, forse, queste persone che non ci sono più, continuano a vivere dentro di noi... E finché non le dimenticheremo, non saranno mai veramente morte...

Related Posts with Thumbnails