lunedì 6 settembre 2010

Di questo week end splendido mi resteranno molte cose.

Sono stata al matrimonio di due amici che conosco da tempo, con cui ho condiviso risate, serate, pizze e partite di pallavolo in acqua. Persone che si sono incontrate davanti ai miei occhi, che ho visto amarsi ogni giorno di più.
Sara e Luca si sono conosciuti così, nel sole estivo, nelle giornate calde e le notti lunghe, con gli amici di sempre, con noi milanesi in trasferta accanto, testimoni del loro amore.
La sera prima del Grande Giorno, la sposa è rimasta a dormire con le amiche in campeggio. Eravamo lì, tutti insieme, chi provava il balletto che si sarebbe improvvisato l'indomani, chi, come me, morto dal sonno dopo il viaggio dalla grigia città, osservava i sorrisi e sentiva il calore che circondava gli sposi.
Amici, di ogni età, di città diverse, di tempi differenti, parti della vita di questa coppia che si uniscono e ballano, che vogliono si senta il loro affetto.

Il giorno dopo la chiesa è quella che da sempre immagino luogo anche delle mie di nozze.
Tanti anni fa, quando ancora andavo alle medie, ci ero capitata davanti in un altro Grande Giorno, di sposi a me sconosciuti; c'erano i limoni all'ingresso, il giallo del sole, il bianco della sposa. Un luogo magico, semplice, puro.
Luca attende la sua Sara ed è emozionato: Stringe il bouquet fra le mani. Non vedo arrivare lei, ma lo sguardo di lui si illumina, il sorriso si espande: eccola.
Entrano, una dopo l'altro e lei trattiene a stento le lacrime. Sara è una persona forte, ma anche molto dolce e si vede che il cuore è in gola, che è felice oltre ogni misura.
Accanto a loro gli amici di sempre ed un coro d'eccezione.
All'uscita ci affrettiamo a preparare i conetti col riso e i coriandoli: siamo pronti ad accoglierli mentre escono dal luogo che li consacra famiglia.

Prima di sederci a tavola parte la musica, il balletto che coinvolge gli amici e gli sposi stessi, inaspettato per molti invitati.
E poi siamo lì, ci conosciamo quasi tutti, non si creano gruppetti, non c'è distanza fra tutti noi: pura gioia.
Parte il karaoke, seguono i balli.
Sara è radiosa, Luca dolcissimo, mi pare che ancora non ci creda.
Marito e moglie.

Ecco: ho visto ciò che vorrei fosse anche il mio matrimonio. Ho visto un affetto sincero e coinvolgente che scorreva in ogni singolo invitato. Ho capito che ciascuna delle persone presenti era lì perchè lo voleva, perchè ci teneva. Non eravamo solo "invitati", eravamo parte del loro sì, testimoni del loro impegno.
E ancora mi emoziona raccontarlo, ripensarci.

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