giovedì 9 settembre 2010

Acciaio

In questi giorni, col fatto che ormai ci metto circa due ore fra andata e ritorno per arrivare in ufficio, mi sono divorata letteralmente il libro di Silvia Avallone, "Acciaio".
Stamattina, le ultime pagine sono scivolate a ritmo serrato, sino ad un finale forse un po' prevedibile ma che comunque esplode e non lascia fiato.
Quando ho chiuso il libro ho capito di colpo chi mi aveva ricordato: Ammaniti, uno dei miei autori preferiti.
Le atmosfere sono le sue, l'Italia "media", un po' allo sbando, un po' cialtrona e fiera d'esserlo. Un'identità forte e vera, personaggi che affondano le loro radici nella terra dove sono nati, nell'humus che li ha nutriti e resi ciò che sono.
La Avallone è molto giovane, ha 2 anni giusti giusti meno di me, ed è al suo romanzo d'esordio.
Ci sono, come qualcuno ha detto, alcune imprecisioni, un impeto che forse a volte tracima la descrizione della realtà piombinese, deformandola.
Eppure i personaggi arrivano al cuore, anche se magari legati a piccoli cliché. Lo spaccato di vita, e della società, che ne deriva è, a mio parere, sincero. Questo non significa debba per forza essere autentico e veritiero, ovviamente.
Leggendo questo tipo di romanzo mi fermo spesso a chiedermi in cosa IO sia italiana. In quale di questi volti, un po' marci, spesso purissimi, potrei riconoscere parte di me stessa, del mio essere italiana media.
La catarsi della scrittura, e della lettura poi, passa anche attraverso riflessioni di tal sorta (o almeno dovrebbe) e penso che qualsiasi autore capace di portare a riflettere, oltre che emozionare, sia un autore valido.
Insomma, un libro che mi sento di consigliare e che annovero fra uno dei migliori letti ultimamente.

Che altro dirvi di me? Ultimamente latito, immersa nei mille pensieri di casa e matrimonio. Nelgi ultimi tre giorni abbiamo fatto una full immersion coi fotografi. Un paio in particolare mi hanno colpita, ma sono ancora molto indecisa.
Ci penseremo melgio il mese prossimo magari, quando anche Luca tornerà a dei ritmi normali.
Per adesso sogno e compro riviste...sì, in questo sono motlo italiana! ^_^

1 commento:

Veggie ha detto...

L'ho letto anch'io, mi è piaciuto veramente molto... forse, appunto, anche per il fatto che l'ha scritto una ragazza che ha pressoché la mia età, e quindi me la sono sentita "vicina"... Io non credo che un libro debba essere per forza estremamente realistico e dettagliato per trasmettere qualcosa... Il qualcosa viene tramesso dal modo in cui è scritto, dai sentimenti che trasudano dalle parole, non è una mera questione di aderneza alla realtà... La bellezza di un libro la si stima sulla base di quello che fa provare quando lo si legge, nella consapevolezza che è stato scritto da una persona e quindi per forza è permeato del filtro soggettivo che chi lo scrive ha sulla realtà dei fatti...

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