In questi giorni sono molto stanca.
Il lavoro in primis, ma anche molte cose che si accavallano e che vanno messe in fila.
Ieri sera sono stata dalla dietologa. Ho perso quasi 7 chili, ma ho rallentato il ritmo ed il mio fisico non è certo da ginnasta: mi sentivo comunque orgogliosa dei progressi fatti. Eppure la dottoressa mi stronca dicendomi che dovrò mettermi sotto con la ginnastica perché non ho abbastanza muscoli, sono flaccida insomma.
Diciamo che non è esattamente l'incoraggiamento di cui avevo bisogno.
Poi sarà che già avevo un po' le palle girate e quindi mi sono trovata a tornare a casa mesta mesta rimuginando sull'inutilità dei miei sacrifici e su quanto sia ancora lunga la strada da percorrere.
Tutto per il mio matrimonio, per vedermi bella quel giorno, per prevenire le pippe mentali che so già prenderanno forma nella mia testa se non sarò all'altezza delle mie aspettative. C'è un che di malato in tutto ciò, lo so, ma quando ti conosci a fondo sai già come prevenire certi tuoi comportamenti, certe tue derive. A costo di metterti a dieta.
Però ieri no, ieri è stato duro il confronto con la realtà: non è mai abbastanza quello che si fa.
Per il resto la vita va avanti. Il mondo va avanti. Si discute se festeggiare o meno il 1 Maggio lasciando aperti i negozi. Alcuni esercizi gridano alla crisi e domandano una deroga per poter lavorare comunque.
In Inghilterra il 1° Maggio non esiste, esistono le Bank Holiday e, più precisamente, l' Early May Bank Holiday che si festeggia il primo lunedì di Maggio ed equivale, in un certo senso, alla nostra Festa del Lavoro, solo che cada sempre di Lunedì e TUTTI i negozi sono chiusi. Senza eccezioni.
Cosa si festeggia il primo maggio? L'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori, in particolare le famose otto ore lavorative.
Ora. Pensiamoci un attimo: forse hanno ragione, al giorno d'oggi non ha più senso festeggiare.
Le ore di lavoro salgono grazie allo sfruttamento del lavoro interinale e gli stage non retribuiti. I sindacati non hanno alcun peso ed a volte ci si trova addirittura a sbatterci contro e ad essere trattati anche da loro manco fossimo schiavi alle dipendenze di un padrone con piena facoltà di sfruttarci sino all'ultimo.
Conosco un sindacalista che, dinnanzi alle critiche di un suo iscritto, non ha fatto altro che incazzarsi ed inoltrare a quest'ultimo la lettera di dimissioni dal sindacato stesso.
E allora, dai, tutti al lavoro felici e contenti come i sette nani della Disney che io ancora mi domando ma che cazzarola hanno da fischiettare??!
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