lunedì 19 aprile 2010

del week end ed altre cose

E' bello, di lunedì mattina, entrare in un ufficio che profuma di glicine. Un'esplosione viola incornicia il nostro ingresso, lo sovrasta e lo abbraccia. Il profumo è tanto intenso da entrare nelle stanze chiuse, da riempire ogni angolo.
E' il saluto più bello al rientro dal week end.
















Il fine settimana è stato tranquillo, ma pieno di vita. Sabato sera siamo andati a cena dalla mia maestra delle elementari, una delle donne che più ammiro e con cui ho mantenuto i contatti in tutti questi anni con affetto ed immutata stima. Lei ed il marito hanno circa 70 anni o giù di lì ed io temevo silenzi imbarazzati o una conversazione magari un po' unilaterale volta al ricordo di vecchi compagni ed anedotti della mia infanzia. Niente di tutto ciò. Abbiamo parlato per ore di tutto, dalla politica, agli amarcord dei nostri ospiti, dalle storie di quartiere (dove siamo prossimi tornare), alla nascita di certi vini. Sino al calcio ovviamente: mica poteva mancare.
Alle undici e mezza Ivana e Gigi, così si chiamano, avevano ancora parecchia energia e voglia di ciàcolare mentre io e Luca a stento tenevamo gli occhi ancora aperti! E' stata una gran bella serata insomma e non vedo l'ora di poterli invitare nella nostra nuova casetta.
Domenica siamo rimasti in casa, chi a lavorare, chi a litigare col Mac nuovo con cui ancora non sono entrata un perfetta sintonia. Ma almeno ora riesco a visualizzare i mie documenti di word: son soddisfazioni.

Nel mondo son successe un po' di cose. Anzitutto sono felice di apprendere che i volontari di Emergency sono stati rilasciati e ritenuti non colpevoli.
C'è poi stata la brutta uscita, con relativo botta&risposta in questo caso fra primogenita del Premier e diretto interessato, di Berlusconi contro Saviano e gli autori de La Piovra, colpevoli di aver pubblicizzato male l'Italia all'estero. Affermazione quanto più grave se uscita dalla bocca del Presidente del Consiglio, lo stesso uomo che si vanta di aver fatto più di chiunque altro nella lotta contro al Mafia.
Ciò che la stessa Marina Berlusconi chiama "critica", che è sempre legittima, è in realtà una pericolosa (ed omertosa, in un certo senso) presa di posizione che incita al silenzio. "Crit­ica  - giustamente obietta Saviano - sig­nifica entrare nel mer­ito di una val­u­tazione, di un dato, di una rif­les­sione. Nelle sue parole c’era una con­danna non ad una anal­isi o a un dato ma allo stesso atto di scri­vere sulla mafia. Il ris­chio di quelle parole, rib­adisco, è che ci sia un gener­ico e pre­oc­cu­pante ten­ta­tivo di far pas­sare l’idea che chi­unque scriva di mafia fiancheggi la mafia." (Da Repubblica del 18/04/10)


Mi aspetta una settimana dura, ma almeno ho una bella cena col mio migliore amico che non vedo da mesi e, fianlmente, Domenica la prima visita alla nostra location preferita per il ricevimento di nozze.
Non vedo l'ora!

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