giovedì 26 novembre 2009

Io parto da un concetto: se una mela è marcia non significa che la sua vicina lo sia altrettanto.
E non importa che tipo di mela sia.

Una PERSONA che ha, persegue ed attua intenti criminali è da condannare sempre.
Ma trovereste giusto l'assioma
UNA persona è un criminale ergo TUTTE le persone sono dei criminali?
Non credo.
E allora perchè in tanti trovano corretto pensare
UN rumeno/albanese/marocchino etc.. è un criminale ergo TUTTI i rumeni/albanese/marocchini etc... sono criminali ????
Non sto facendo di tutta l'erba un fascio, ma prendo spunto da discussioni avute con diverse persone, alcune dichiaratamente razziste, altre simpatizzanti, altre ancora "neutre".
Chi mi viene a dire che capisce che non è vero che sono tutti criminali, ma farebbero meglio a tornarsene a casa loro, mi spiace, ma significa solo che condivide l'assurdità scritta poco sopra.
E sono gli stessi che mentre i nostri beneamati politici fanno le peggio cose, ma in un ambito più "pulito", dove il crimine non si fa con offese al corpo e nessuno si sporca direttamente le mani, se ne fregano perchè tanto non li tocca da vicino, perchè in Italia si può fare di tutto, basta non dirlo.
Mi sono letta il Dossier di Caritas, Migrantes e Redattore Sociale sui legami fra immigrazione e criminalità ed ho trovato abbastanza interessanti le conclusioni:

"Le conclusioni di questa ricerca portano a continuare a ritenere serio il problema della
criminalità e, nel contempo, a ridimensionare i giudizi correnti sull’apporto degli stranieri.
Riprendendo gli interrogativi riportati in apertura, è evidente che se la criminalità dovesse crescere di pari passo con l’immigrazione, questa sarebbe a ragione una fonte di allarme sociale; in realtà, molto spesso gli stranieri sono diventati un capro espiatorio per lenire l’insicurezza degli italiani in una fase di forti cambiamenti culturali e di crisi economica.
La questione merita, pertanto, di essere inquadrata in maniera più corretta, tenendo presente che il livello di criminalità degli stranieri non è una realtà a sé stante rispetto alle caratteristiche
della normativa vigente e che le statistiche disponibili, accortamente correlate, portano a superare l’idea di un più elevato tasso di criminalità rispetto agli italiani, smontando così il pregiudizio che li accredita come delinquenti.
Il problema che si pone, dunque, consiste nell’individuare le strategie più adatte a favorire una fruttuosa convivenza interetnica. Una società a rischio zero criminalità costituisce un obiettivo praticamente irraggiungibile e, senz’altro, molto costoso in termini finanziari e di libertà personali.
La teoria della tolleranza zero, mutuata dagli Stati Uniti, è basata sulla convinzione che le grandi trasgressioni nascano da quelle piccole qualora non vengano punite adeguatamente. In questo modo si è portati a ritenere che la devianza tendenzialmente si potrà azzerare, se si concentrerà l’attenzione sulla microcriminalità, in particolare su quella degli immigrati, mentre bisogna rendersi conto che questo è solo uno degli aspetti della questione.
Senza trascurare il contrasto delle azioni criminose, sembra necessario un impegno rinnovato per promuovere la cultura della legalità, che non si esaurisce nella normativa penale, nei tribunali, nelle carceri o negli interventi delle forze dell’ordine e neppure nelle carceri, che sono oltretutto molto costose (57.000 euro la permanenza di un anno secondo le stime correnti).
È anche necessaria (anzi, lo è principalmente), l’attuazione di politiche sociali più inclusive, sollecitando l’apporto delle stesse collettività immigrate, senza le quali il preteso rigore penale, seppure dispendioso, è votato all’insuccesso. La criminalità deve essere duramente contrastata perché offusca le valenze positive dell’immigrazione, sulle quali a più riprese è ritornato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e la parola d’ordine deve essere “integrazione”.

Lo so: l'ho ribadito spesso su questo blog, ma nessuno mai mi convincerà che la strategia del rifiuto aprioristico, della paura e del razzismo sia quella migliore per vivere BENE.
C'è molto su cui lavorare e si sta facendo di tutto per aumentare la frattura sociale e per puntare i riflettori sui crimini minori per passare sotto silenzio quelli maggiori, quelli meno visibili, quelli che profumano di soldi, accordi fra potenti, privilegi per pochi mentre la gente normale non arriva a fine mese, mentre i disabili non hanno risorse e non possono muoversi in città da soli, mentre le famiglie di persone con problemi psichici o psicologici sono abbandonate a loro stesse.
E' un puzzle gigantesco e complicatissimo e l'equilibrio è utopia pura, ma sono tanto stanca dell'odio...ma proprio tanto stanca.

2 commenti:

Nicole ha detto...

Sono belle parole, certo, ma continuo a non capire perchè dovrei dare io il buon esempio, ben sapendo che dall'altra parte non vi è la minima intenzione di fare lo stesso. Sarà sbagliato pensare che sia meglio rispedirli tutti a casa, ma è sbagliato anche pensare che l'odio di cui parli sia a senso unico. E io ho imparato a voler male a chi mi vuole male, non il contrario, mi dispiace. :) Non sarò mai d'accordo, anche a costo di essere chiamata ignorante e razzista.

Veggie ha detto...

Io penso che il problema stia fondamentalmente nel voler fare "di tutta l'erba un fasci". E' ovvio che immigrato non è sinonimo di criminale... l'essere criminale o mneo dipende dalla singola persona... Ci sono immigrati criminali e immigrati che sono persone oneste (e lo dico per esperienza personale, perchè una mia cara amica è immigrata russa, ed è una delle persone più oneste e schiette che io conosca..., così come, esattamente nello stesso modo, ci sono italiani criminali e italiani onesti... Non è la nazionalità che pregiudica niente, è la singola persona e la sua esperienza che si riflette sull'esterno e fa di lui un ciminale o meno... Secondo me non si dovrebbe giudicare una persona a priori dalla sua origine, ma da quello che effettivamente fa... E poi, si rimandano a casa quelli che effettivamente fanno qualcosa di male, mentre gli altri sono persone assolutamente oneste e non vedo il motivo per cui n0on possano stare in Italia se c'è rispetto reciproco...
Io credo che la criminalità è sempre esistita, solo ce l'immigrazione in Italia è un fenomeno relativamente recente, quindi per tamponare il senso d'insicurezza generale si scarica il tutto sugli immigrati... Perchè quando c'è un "diverso", è sempre molto più facile puntargli il dito contro... è rassicurante... e sono anche i media che contribuiscono a falsare la prospettiva... Perchè si sentono tantissimo notizie di extracomunitari che fan qualcosa di male, e pochissimo di quando lo fanno gli italiani... evidentemente c'è una selezione decisionale sul materiale da far vedere il TV o leggere sui giornali... e questo per contribuire a mantenere il clima di razzismo e d'intoleranza e di paura del diverso nei confronti degli immigrati... Se solo si riuscisse a guardare un po' più alle persone e un po' meno alle etichette che le TV appiccica...

P.S.= Sappi che sto lavorando per te... Tra qualche giorno capirai...!! Aspettati una mail... ^__^"

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