Come più volte confessato sono una maniaca di telefilm.
Principalmente mi intrippano quelli ammmmericani, ma ogni tanto ho visto anche un po' di fiction nostrana.
Divido i tf in 2 grandi categorie essenzialmente: quelli prevedibili e quelli imprevedibili.
I primi sono quelli dove sai perfettamente che il bene trionferà, il protagonista avrà tutto ciò che desidera e nessuno (o quasi) ci resterà secco.
Sono anche quelli dove ogni tanto, magari arrivati alle 5a serie, qualche "regular" (personaggi ricorrenti) ci lascia le penne in modo assolutamente drammatico e lacrimevole, ma ampiamente prevedibile.
Poi ci sono quelli che adoro, quelli dove non sai mai cosa capiterà ai tuoi beniamini e, senza preavviso alcuno, uno dei comprimari può essere fatto fuori.
Di questi ricordo ancora con nostalgia Buffy (la morte di Tara mi è rimasta davvero molto impressa) e il caro E.R. (notevoli gli addii di Lucy e Romano ), senza contare, fra i nuovi arrivi, Lost, ad esempio.
Insomma, non che sia una sadica che vuol far fuori tutti i regular del caso, ma diciamo che mi piace esser presa alla sprovvista in tal senso.
Ieri sera invece la mia televisione si è sintonizzata, dopo almeno 2 anni, su Rai Uno, più precisamente su Un medico in famiglia.
Dovete sapere che più o meno 10 anni fa ero una fan scatenata di questa fiction pre il solito, adolescenziale motivo:
Ebbene sì: mi piaceva Giulio Scarpati. Ammetto che ho sempre subito il fascino degli uomini maturi!
Comunque ho seguito il Medico per le prime 3 serie, appassionandomi in modo particolare alla terza stagione e ignorando quelle venute dopo.
Il motivo per cui mi sono intrippata per la terza stagione in particolare?
Beh, sono due in realtà: il primo è Pietro Sermonti quando ancora aveva i capelli..
Il secondo è che all'epoca anche io, come la protagonista, lottavo per un uomo più grande e quindi mi immedesimavo moltissimo tanto da seguire alcune puntate col cuore in gola.
Del resto i telefilm hanno una specie di funzione catartica: ci danno l'occasione di vedere "come potrebbero andare le cose se...", ci creano l'alternativa al reale, insomma, permettendoci di vivere, in parte, i nostri sogni.
Ad ogni modo ieri sera ho rivisto questo programma e la cosa che più ha colpita è che gli attori sono cresciuti troooooppo!!
Insomma, mi son sentita vecchia. Un po' come quando incontro i ragazzini del mio ex coro che ho conosciuto che avevano 6 anni ed oggi ne hanno 20...impressionante!
In ogni caso sono tornata a vedere il Medico e ho notato che non è cambiato proprio nulla, il che è quasi rassicurante.
Mi son guardata la puntata prevedendo praticamente ogni sviluppo narrativo se non ogni battuta, e me ne sono andata a letto contenta. Sarà la sindrome da Antoine Doinel, in ogni caso è stato come tornare a casa ed ogni tanto ci vuole!
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1 commento:
Io non vado pazza per i telefilm, anche se di tanto in tanto mi capita di seguirne qualcuno... Il mio preferito in assoluto, comunque (del quale ho comprato anche tutti i DVD... - sono scema. Sì. Infatti non era una domanda) è "Smallville"... Uno di quelli che tu classificheresti come "prevedibile"... ma forse è proprio per questo che mi piace, che mi attira tanto: perchè in questa mia vita dove non ho mai avuto risposte preconfezionate, dove ho messo in discussione tutto ribaltandolo e distorcendolo, dove l confine tra "bene" e "male" era talmente labile da non farmi capire neanche più da che parte stavo... questo telefilm, con la sua semplicità, con la sua linearità, ha dato forse una concretrzza alle mie speranza... Il bene che vince lì...allora, forse, posso ricercare anche il bene della mia vita, ed essere io quella che vince... Sciocco, lo so, eppure in parte il mio processo di risalita è iniziato anche così...
P.S.= Stai diventando la più popolare sul mio blog! ^__^ Risposte ai tuoi interventi sul penultimo mio post, citazioni delle tue parole sul mio ultimo post... spopoli, ragazza!!! ^__^"
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