martedì 10 febbraio 2009

Silenzio (lettera)

Non ho potuto fare a meno di piangere, come non mi capitava da tempo.
La ritrovata serenità a volte mi fa dimenticare cos'era quel nodo alla gola ed il peso sul petto.
Ho bagnato il cuscino centinaia di notti, con le lacrime che scendevano senza controllo, incredibilmente calde. Sentivo i capelli bagnati e non mi muovevo finchè non mi addormentavo.
Piangevo sempre per me, ovviamente, per i miei casini.
Ieri sera piangevo per Te, per Tuo padre.
Io che non prego quasi mai sentivo l'esigenza, anzi, l'urgenza, di pregare per Te.
Piangevo e pregavo.
Tutto il muro di fumo, le polemiche, lo strazio della Tua strumentalizzazione si sono dissolti: un pugno di nulla nel silenzio del tuo papà.
Non so perchè me la sono presa così tanto, eppure ho sentito lo stesso dolore e lo stesso vago, colpevole, sollievo di quando, dopo mesi di malattia devastante, se n'era andato mio nonno.
Oggi Ti offro il mio silenzio.
Con rispetto,
elisa

1 commento:

Veggie ha detto...

Il rispetto, sì.
A questo punto, è l'unica cosa che possiamo darle.
Le lacrime sono quelle della rabbia e del sollievo... quando non si sa quel è la cosa giusta... e allora si cerca semplicemente di scegliere quello che sembra essere il minore dei mali...

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