giovedì 26 febbraio 2009

C'è un fatto: se sai come si fa una cosa la vedi in modo diverso.
Più in generale, se SAI vedi le cose in modo diverso.
Ieri sera guardavo gli ultimi orecchini che ho comprato. 20 Euro, dei pendenti semplici, ma molto carini. Osservavo le chiusure, gli anellini, le monachelle e mentalmente li smontavo e li rimontavo, consapevole di tutti i materiali usati, di ogni mossa fatta per assemblarli.
Ho pensato, sorridendo, che avrei potuto benissimo farmeli da sola, anzi, che potevo già farlo usando magari esattamente la perlina che mi piace senza che nessun'altro la scegliesse per me.
Mia nonna dice sempre che l'ignoranza è una brutta bestia.
Ha 84 anni, ha fatto di tutto: la contadina, la sarta, la cuoca, ma soprattutto la nonna.
Legge tantissimo. Poi si scorda molte cose, ma divora ogni sera libri di storia.
Viene da noi nipoti a raccontarceli, con uno stupore genuino e una passione incredibile.
Anche mia nonna non vuole che qualcuno scelga per lei cosa sapere, in che direzione guardare.
Informarsi, cercare, curiosare. La consapevolezza è qualcosa che vorrei acquisire eppure ancora brancolo. Leggo, spulcio vari blog, cerco l'informazione alternativa, ma so che l'esperienza diretta è l'unica maestra, so che se mi fossi limitata a leggere un manuale avrei visto quegli orecchini sì in modo diverso, ma non completo: avrei riconosciuto i componenti, ma non ne avrei ricostruito il processo.
Per ora comunque è questo ciò che riesco a fare, ciò che ho sempre fatto: essere curiosa e cercare di capire e sapere. Riflettere, leggere, discutere.
Mera teoria, lo so, ma anche quella servirà pure a qualcosa.

Volevo parlare di un po' di cose, delle ronde di volontari, dell' "emergenza" stupri e di come vengono trattate queste notizie ad hoc nei telegiornali in un'interpretazione del reale che plasma la nostra percezione. Volevo parlarne e poi mi sono resa conto che questi argomenti erano collegati da qualcosa: il non conoscere. Non dico solo il "sapere" qualcosa, ma la conoscenza di questa cosa. E mi sono venuti in mente gli orecchini di cui sopra e tutto ciò che ne consegue.
Mi resta solo lo spazio per un piccolo spunto di riflessione sulle famose ronde con le parole di Pino Corrias:
"Dopo la rissa la vendetta. Dopo i feriti la spedizione puntiva: fa tutto parte delle normali reazioni a catena che insanguinano le strade di infinite città del mondo. Per questo da un paio di secoli, almeno nell’Occidente democratico, esistono forze di sicurezza pubblica. Privatizzarle – con forza di legge – è il crimine di strada di uno Stato fallito"
(Qui trovate l'articolo completo)

1 commento:

Veggie ha detto...

Hai assolutamente ragione: la consapevolezza ci regala occhi diversi per vedere le cose. Non sembra, eppure è così. Se penso a come vedevo certe cose anche solo qualche anno fa e a come le vedo adesso, mi viene da sorridere pensando a quante cose cambia l'esperienza... Credo che la teoria possa essere una buona base, un qualcosa su cui costruire... cosa che faremo col percorso della nostra vita...

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