Ebbe sì, oggi sono proprio conciata come una cosazza inutile.
Tosse, raffreddore e gli occhi che lacrimano: uno spettacolo penoso. I colleghi mi evitano manco avessi la peste ed uno, gentilmente, mi ha invitata ad andare a casa per non appestare nessuno!
In effetti il week end mi ha un po' provata.
Sabato mattina siamo andati a vedere un nuovo appartamento, molto vicino ai miei, e moooolto conciato. Per quel prezzo non lo venderanno mai mi sa.
Comunque la ricerca continua.
Poi di corsa a cercare la carta ed il bigliettino per il regalo di mia cognata e per mia mamma.
Tra una cosa e l'altra mi son seduta sul divano a tirare il fiato all'una.
Pomeriggio dedicato ai festeggiamenti della sorella di Luca, appunto, ed i suoi 18 anni.
I commenti dei non più giovani invitati erano sempre gli stessi..."ah, cosa non darei per tornare indietro: beata te!". Lo sguardo torvo della festeggiata ci ricordava che l'adolescenza è un casino immane e potevamo anche stare zitti.
I miei 18 anni li ho festeggiati come sempre in famiglia, senza clamori, un compleanno come un altro insomma e devo dire che in effetti, a parte la patente, non è che fosse cambiato qualcosa nella mia vita. Sempre a mezzanotte dovevo rincasare e la regola "se esci sabato la domenica te ne stai in casa" non era certo passata di moda con la maggiore età!
L'unica cosa positiva, lo ammetto, era il potermi firmare le giustificazioni!! ;-)
Tra i festeggiamenti e la visita agli amici di Luca, siamo rincasati alle 23, piuttosto cotti.
Domenica mattina, con sprezzo del pericolo (e del freddo), sono andata all'Hobby Show, ma devo dire che son rimasta un po' delusa. Sono riuscita a comprare i materiali per il regalo a mia mamma (una collane stupenda a cui, mannaggia, non ho fatto la foto) e poco altro.
Tornata a casa ho creato la collana di cui sopra e sono crollata sul divano in evidente stato febbricitante e con un mal di testa da gara.
Dopo pranzo aspirina e stato vegetativo sino alle cinque e mezza.
La sera siamo andati a recuperare i miei in stazione. Dovevamo portarli in una trattoria piacentina a mangiare il gnocco fritto, ma la stordita di turno (la sottoscritta) ha pensato bene di prenotare nel ristorante sbagliato e così abbiamo trovato chiuso!
Non sono totalmente rinco eh, capiamoci: è una catena con due ristoranti a Milano ed io ho chiamato quello dall'altra parte della città...
Così solita pizza nel solito posto, ma i genitori hanno comunque apprezzato.
E che invidia sentire loro raccontare della trasferta romana e mio fratello dei suoi 10 giorni in Andalusia!! Io non mi muovo da Milano da un mese ormai...
Ed eccomi qui, lunedì mattina in ufficio con una voce baritonale, il raffreddore e gli occhi che mi bruciano a manetta.
Mi sa che a mezzodì me ne torno a casa davvero...
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1 commento:
Ecco, se stavamo più vicine venivo a farti il protomedico personale... ^^"
Scherzi a parte, tornare ai 18 anni? Guarda, per certe cose potrei anche dire di sì... in fin dei conti a 18 anni ho fatto una delle cose più belle della mia vita: prendere la patente... ma per il resto, per com'era tutta la situazione quando aVvevo 18 anni... no, non credo proprio che ci tornerei!
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