mercoledì 7 ottobre 2009

Ucronìa

La Camera di Consiglio dei giudici costituzionali è ancora in seduta.
Il Lodo Alfano sotto giudizio, il fiato di chi, come me, si aspetta una dignitosa giustizia resta sospeso.
Orwell ci gravita intorno.
I fantasiosi avvocati di Berlusconi se ne escono con una dichiarazione gioiello: "la legge è uguale per tutti, ma non la sua applicazione".
Manipolazione pura, ardito gioco di parole quasi sublime se decontestualizzato.
Fosse letteratura la cosa non sarebbe spaventosa insomma.
Riprendo dal sito omonimo la definizione di "bispensiero":

George Orwell adoperò la parola “bispensiero” nel suo romanzo intitolato “1984”, dando questa definizione di tale neologismo:
Bispensiero sta a significare la capacità di condividere simultaneamente due opinioni palesemente contraddittorie e di accettarle entrambe: ad esempio, ‘credere che la democrazia è impossibile e che il Partito è il custode della democrazia. (…) mediante l’esercizio del bispensiero [un individuo] riesce nel contempo a persuadere sè stesso che la realtà non è violata. (…) Spacciare deliberate menzogne e credervi con purità di cuore”.

1984 è un romanzo che fa paura, che inquieta e sconvolge (mia madre non è mai riuscita a finirlo!), che parla di noi oltre ogni immaginazione.
Non so come finirà questa ennesima porcata (chiamiamola col suo nome), ma so che siamo già là, nella fantascienza ucronica di quella che credevamo solo una dimensione parallela.

1 commento:

Veggie ha detto...

1984 è una spietata e quantomai veritiera proiezione del futuro attuale... Leggerlo mi ha veramente toccata molto in profondità...
E pare che giocare con le parole e parlare il "politichese" sia oggi prassi comune... Ci sono altre orecchie che dovremmo usare per ascoltare...

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