martedì 13 ottobre 2009

Valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finche' dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e' risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varra' piu' niente e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che .

Considero valore sapere in una stanza dov'e' il nord, qual'e' il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore.

Molti di questi valori non ho conosciuto.

Erri de Luca
Da Opera sull'acqua e altre poesie, Einaudi, 2002

Sul City di oggi la domanda rivolta ai lettori mi lascia perplessa:
"Dopo la storia di Saana, ora un italiano tenta di sgozzare la figlia perché la ragazza ha una storia con un albanese. Ma allora il problema sono i padri o l’Islam?"
Ovviamente spero ardentemente in un intento provocatorio e nulla più, perchè mi pare palese che sia un problema di ignoranza.
Perchè queste cose sono possibili in contesti dove nulla ha valore, dove le persone sono considerate alla stregua di oggetti, dove manca la capacità di dialogo ed ascolto. E tutto ciò è figlio dell'ignoranza, e non ha un volto, e non ha una connotazione religiosa o etnica.
Bisognerebbe reimparare il valore delle cose, come scrive De Luca, bisognerebbe combattere il razzismo in ogni forma, soprattutto in quelle quotidiane, subdole e socialmente tollerate.

1 commento:

Veggie ha detto...

Provo a rispondere alla domanda di City (che, ovviamente, mi sembra evidentemente ampiamente provocatoria...).
Il problema è che non si può fare di tutta l'erba un fascio. Il problema non è nè lIslam nè i padri in generale.
Il problema sono alcuni singoli individui che, per quello che è il loro carattere e il loro background, finiscono per avere determinati comportamenti assolutamente inaccettabili. Ma questo va ben al di là delle convinzioni religiose.
Vuoi che sia ignoranza, come giustamente dici tu, vuoi che siano devianze, vuoi che siano pregiudizi e paranoie... ma tutto si configura nell'incapacità del singolo di accettare qualcosa che è altresì assolutamente ordinario...
Certo, bisognerebbe reimparare il valore delle cose... e bisognerebbe imparare a guardare alla vita con occhi nuovi, privi di preconcetti... e, soprattutto, facendo lavorare il cervello, ragionando sulle cose senza lasciarsi trasportare dall'emotività e dai pregiudizi...

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