Quello che non avremmo mai saputo:
Erika e Omar: I due baby killer scoperti grazie a un’intercettazione ambientale in caserma, la notte dopo l’omicidio della madre e del fratellino di lei;
La strage di Erba: Olindo e Rosa vengono ascoltati grazie a cimici in casa loro. Il loro silenzio sulla strage e la frase (“Ora finalmente c’è silenzio”) fanno allarmare chi indaga;
Crack Parmalat: Ne saremmo venuti a conoscenza un anno e mezzo dopo, quando il patron Calisto Tanzi fu
rinviato a giudizio;
La casa di Scajola: E tutto il giro della “cricca” di Anemone per gli appalti del G8. Compresa la telefonata
in cui due imprenditori ridono dopo il terremoto dell’Aquila;
Clinica Santa Rita di Milano: Le intercettazioni fanno scoprire che molti pazienti sono operati inutilmente solo per gonfiare i rimborsi
Calciopoli: Del sistema Moggi avremmo saputo solo dopo 2,5 anni, durata delle indagini;
Stupro della Caffarella: A Roma furono arrestati due romeni innocenti. Solo intercettando il cellulare rubato alla vittima (non si potrà più fare) si trovarono i veri autori della violenza;
Lirio Abbate: Il giornalista siciliano avrebbe potuto subire un attentato: le intercettazioni svelano che la mafia lo vuole uccidere;
Violenze al G8: A Genova nel 2001. Solo intercettando l’ex capo della polizia De Gennaro si viene a sapere che la polizia voleva coprire quanto fatto alla scuola Diaz.
(Fonte: City)
Tutte le nuove norme previste dal ddl le trovate riportate QUI.
Di seguito uno stralcio dall'articolo di Bruno Tinti pubblicato oggi sul Fatto Quotidiano:
"1) Si può intercettare solo per 75 giorni; poi si smette. Però magari gli intercettati parlano di questa o quella operazione, di questa o quella banca dove far arrivare i soldi, di questo o quell’appalto su cui ci si deve mettere d’accordo: discorsi promettenti ma ancora vaghi. Allora si può continuare; ma solo per tre giorni, previa autorizzazione di tre giudici del Tribunale del capoluogo di Provincia a cui bisogna mandare tutto il fascicolo e la richiesta di prorogare l’intercettazione. Mettiamo che i giudici autorizzino e l’intercettazione continui; dopo tre giorni ci risiamo, i soldi sono arrivati ma se ne debbono mandare un po’anche a un altro amico, l’appalto s’è bloccato, si deve sentire cosa ne pensa l’assessore, quello che tu sai... Che si fa? Niente paura, l’intercettazione continua; per altri tre giorni; previo, si capisce, invio del fascicolo ai tre giudici del Tribunale capoluogo di Provincia (che magari non sono più quelli di prima e debbono ristudiarsi tutto daccapo).
E via così magari per un anno o due. Non c’è che dire, una cosa agile ed efficiente.
2) Non si può intercettare se il motivo per intercettare è costituito solo dal contenuto di un’altra intercettazione. Cioè esattamente quello che capita nel 99 per cento dei casi. I nostri intercettati chiacchierano e fanno riferimento a “lui”, a quello che deve dare il via. Ne fanno anche il nome e il cognome. In un paese normale si corre a intercettare “lui”; e, poco dopo, li si arresta tutti perché “lui” ha chiacchierato per bene al telefono. Ma il nostro non è un paese normale, è il paese di B&C; qui serve garantirsi l’impunità. E così il telefono di “lui” non si intercetta. “Lui” spiegherà ai suoi servi, sgherri, sicari, associati (fate voi) quello che vuole che facciano, dalla corruzione al falso in bilancio, passando per la frode fiscale e il contrabbando; loro eseguiranno e i magistrati non ne sapranno mai nulla.
3) Nel caso di reati commessi da ignoti non si può intercettare senza consenso della parte offesa. Che non c’è mai in tutti i casi di estorsione perché gli estorti hanno paura. Per anni i sequestri di persona non sono stati denunciati dai parenti che avevano paura che i sequestratori facessero del male all’ostaggio; e per anni i riscatti sono stati pagati all’insaputa di forze dell’ordine e magistratura, nella speranza di veder tornare il loro caro. Che invece restava in prigionia finanziata proprio con questi soldi. Nelle regioni a controllo mafioso del territorio (lo sanno B&C che sono almeno quattro?) l’economia sarà progressivamente strangolata da un’estorsione sempre più organizzata e aggressiva. Ma non è vero!, dicono indignati (per finta) questi ipocriti: per mafia e terrorismo si intercetta senza dire niente a nessuno, senza limiti di tempo e senza autorizzazioni della parte offesa! E già, perché lo sanno tutti che un omicidio, un incendio, un pestaggio sono sempre e solo reati di mafia: hanno l’etichetta appiccicata sul colletto delle vittime: made in Mafia. Capisco che cultura giuridica ed esperienza giudiziaria in questa gente latitano. Ma un po’ di cinefilia? Qualcuno si ricorda Indagine
su un cittadino al di sopra di ogni sospetto? Tutti convinti che si tratta di mafia o politica; invece si tratta di assassinio passionale. Può capitare il contrario, anzi in genere è proprio così che vanno le cose: chi ci dice che il nostro morto ammazzato non lo hanno fatto fuori moglie e amante? Come si motiva al gip la asserita certezza che si tratta di assassinio di mafia e che servono le intercettazioni no limits?
4) Come ho detto, furbastri sono. Così, finito con i paletti giuridici, siccome non si sa mai cosa ti combinano questi pm comunisti, hanno previsto gli ostacoli pratici. Vuoi intercettare? Allora prendi i tuoi 23 faldoni, caricali sulla macchina (che la Procura non ha oppure è rotta oppure non c’è la benzina) e portali al Tribunale del capoluogo del distretto (per dire, da Aosta a Torino). Lì, consegna tutto a un cancelliere (che non c’è perché il personale amministrativo è inferiore del 40% rispetto a quello che servirebbe) che deve annotare
su apposito registro la consegna. Poi aspetta che 3 giudici (che non ci sono perché sono tutti impegnati a fare
processi che si prescriveranno tra un anno e bisogna spicciarsi se no fanno la fine dei processi di B, “assolto” perchè colpevole prescritto) decidano che sì, si può intercettare; a questo punto corri a riprenderti i tuoi faldoni e attacca i telefoni. Per 15 giorni, attenzione, perché poi devi chiedere le proroghe (ogni 3 giorni!) e tutto il va e vieni dei faldoni ricomincia daccapo. Se manca la benzina, la macchina o il cancelliere, sei fregato. Dura lex sed lex."
E uno sguardo alla stampa estera QUI
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