martedì 1 giugno 2010

Io non ho parole....

A parte tutto oggi sto finalmente bene. Ieri mi sono arresa e sono tornata a casa a recuperare un po' di ore di sonno. E' incredibile come il nostro corpo, più che la mente stessa, abbia assoluto bisogno di dormire: le braccia non mi si alzavano, le gambe erano due appendici quasi inutilizzabili e gli occhi mi parevano di vetro, messi lì per pura bellezza.
Dopo 9 ore di sonno stanotte ed altre 4 ieri pomeriggio finalmente ho ripreso possesso del mio organismo stravolto.
Credo che il colpo di grazia me l'abbia dato lo spettacolo di sabato, una partecipazione dell'ultimo secondo all'ultima performance del mio vecchio coro nel teatro dell'oratorio che verrà presto chiuso per inagibilità.
Così, per l'ennesima volta ero su quel palco, sotto i riflettori, con le gambe che tremano, lo stomaco chiuso a riccio e quel senso di vuoto stile montagne russe che ogni volta mi porta a domandarmi se non cadrò a terra, lì, su due piedi, sopraffatta dall'emozione.
Poco prima di iniziare ci riuniamo sulle scale sul retro che danno sul cortile del convento. Il cielo, dopo un acquazzone intempestivo, è terso, l'aria fresca e pulita. Intorno a me i bambini più piccoli pigolano emozionatissimi e provano ancora ed anocra i gesti dei balletti. Le bimbe sono felicissime perchè sono state truccate e si sentono grandi e un po' civettuole. Io ho il cuore che batte a mille e non pensavo sarebbe stato così perchè alla fine è uno spettacolo "casalingo" che pochi ricorderanno, eppure l'emozione non riesco mai a vincerla. Sono lì, comunque, come sempre. Perchè il coro per me era questo: anzittutto una sfida contro la mia innata timidezza, una sfida contro quel tremito alle ginocchia, la salivazione azzerata ed il cuore che pare diventare un martello pneumatico. E poi era un servizio alla comunità, un modo per sentirmi utile, per dare il mio contributo. La direttrice del coro non è cambiata affatto e nemmeno i suoi rimproveri nel vano tentativo di riportare all'ordine i ragazzi: "guardate che ora vi dò una sberla..ma fisica, mica morale!!".
Quando sono entrata avevo 12 anni e insieme alle mie coetanee eravamo il "GruppoVacanzePiemonteAlpitour", come a dire "quelle che fanno solo un gran casino". Sabato ero l'unica della mia età e questo un po' mi è spiaciuto, ma dal coro spesso non si usciva col sorriso. Molte hanno abbandonato da adolescenti, in piena contestazione contro qualsiasi forma di autorità. Perchè accettare le regole, sacrificare sabati e domeniche per le prove e la messa non era sempre facile.
Io ho lasciato a 22 anni passati perchè ormai il lavoro non mi permetteva più di partecipare con costanza alle prove e in più ammetto che la Chiesa e l'Oratorio mi iniziavano a stare un po' stretti.
Non sono una contestatrice nata ed avevo profondo rispetto per ciò che il coro rappresentava, semplicemente non rappresentava me e la mia sensibilità, e l'ho abbandonato.
Sei anni più tardi eccomi di nuovo sul palcoscenico. Prima di entrare recitiamo il Padre Nostro tenendoci per mano e lo faccio con tutto il cuore: in quel momento sono anche io parte della comunità.
Canto due pezzettini da solista, dico una battuta. Riesco persino a cantare due canzoni dello spettacolo cui non ho preso parte, l'ultimo. Sono felice davvero, nonostante le 5 ore e più passate in piedi, ferma, e la stanchezza allucinante che mi prende e che ho scontato ieri.
Mentre cantiamo una vecchia canzone, di quando io avevo 12 anni, accanto a me c'è una bimba che ho letteralmente visto nascere e che ora è alta quanto me; è fuori posto perchè dovrà recuperare il microfono al termine e quando dovrebbe partire la seconda voce sul ritornello si guarda attorno un po' spaesata, fa un passo indietro per cercare le sue note mentre glia ltri soprano, dalla parte opposta cantano sicuri. La mia voce non è più così alta, ma 16 anni fa cantavo quella parte: faccio un passo indietro, la guardo e insieme intoniamo il controcanto trovando sicurezza l'una nell'altra.
Forse è stato il momento più bello per me.
Insomma: tante emozioni..e poi perdo il sonno!
Meno male che domani siamo a casa.. ^_^

1 commento:

Veggie ha detto...

Ciao Ely!
Ormai lo stage lavorativo è agli sgoccioli, e tra pochi giorni sarò a casa... Intanto passo di qua per lasciarti un abbraccio forte forte... recupererò presto tempo post perduti!
^__^

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