mercoledì 28 luglio 2010

"Crediamo che la trasparenza nelle attività di governo abbia come conseguenze la riduzione della corruzione, il miglioramento del governo e il rafforzamento della democrazia."

Questo è uno dei principi cardine di Wikileaks, il sito che nei giorni scorsi ha pubblicato pagine e pagine di documenti secretati in merito alla guerra in Afghanistan.
Probabilmente come ha poi detto Obama, non ha aggiunto nulla di nuovo a quanto già si sapeva circa la situazione REALE nel Paese e, soprattutto alla politica del Presidente in materia, eppure è interessante capire la portata di un blog simile, in giorni come questi in cui si parla così spesso della legge bavaglio qui in Italia.
Negli ultimi giorni si è spesso dibattuto circa la regolamentazione dei blog e l'imposizione di rettifica entro 48 ore, pena una multa sino a 12.000 euro; come si può ben capire una spada di Damocle assai pesante posta sulle teste dei molti blogger amatoriali.
Qual'è dunque l'importanza della libertà della rete, della libera circolazione delle informazioni?
La questione è sicuramente compleassa, e non è mia intenzione addentrarmi troppo nel merito, ma qualche osservazione può comunque essere fatta.
Portare esempi di regimi repressivi dove internet è l'unica risorsa è forse esagerato o comunque suona esagerato in Europa.
Nonostante ciò è anche vero che al momento, anche solo riferendoci al nostro Paese, la piaga del giornalismo è l'autocensura. In una società capitalistica è difficile ottenere una vera libertà in questo senso poichè i flussi di denaro (e di potere) si legano indissolubilmente ai flussi informativi.
I blogger e la free press sono dunque un'alternativa irrinunciabile per chiunque voglia mantenersi informato.
L'Era moderna è satura di imput ed il vero problema è decifrare quanto, quotidianamente, apprendiamo.
Le risorse della rete permettono di ottenere notizie non filtrate - quindi potenzialmente tendenziose - ma libere - teoricamente - da determinati vincoli.
VERIFICARE ogni informazione diventa quindi l'unico problema.
Wikileaks ha il pregio di portare numerosi documenti originali a sostegno di quanto viene pubblicato sul sito, sebbene raramente vengono citate le fonti, per ovvi motivi.
Credo che oggi più che mai sia necessario non imbavagliare la rete, per sua natura libera e dalle potenzialità di espansione imprevedibili.
Regolamentarla secondo schemi rigidi sarebbe impossibile senza incorrere nella censura preventiva.
Quindi arrendersi ad un flusso informativo parziale e fazioso come sono la maggior parte dei telegiornali italiani ormai? O scegliere la strada più faticosa della ricerca delle notizie? Della ricerca dei collegamenti fra gli avvenimenti? Quest'ultimo sforzo suona un po' come un'utopica ricerca della verità, o di quanto più si avvicini a tale concetto.
Per questo non credo ai filtri, ma spero che la gente possa essere risorsa inesauribile e filtro autonomo per l'informazione in ogni sua forma.
Probabilmente è un sogno, ma questa è la strada che scelgo, questi i valori che vorrei difendere.
Domani è un giorno importante: occhi aperti.

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