La mattina vogliamo visitare l'interno di 'sta benedetta cattedrale di Burgos, poi potremo partire in direzione di Huesca.
Ci aspettano quasi 400 Km di marcia, ma decidiamo ugualmente di concederci prima la visita alla chiesa. Quando arriviamo davanti è ancora troppo presto, ma tempo 5 minuti e si è già creata una discreta coda.
Finalmente entriamo.
Delusione. Come fai a riempire di pesantissimi elementi barocchi una chiesa gotica???!
C'è oro un po' ovunque, statue di santi e madonne coloratissime che contrastano col candore delle volte.
L'unica cosa davvero bella è la cupola, ma per il resto giro distratta fra le colonne facendo due o tre foto svogliate alle poche cose degne di nota.
Per fortuna si recupera un po' col chiostro, ordinato e pulito, ma deturpato da alcune statue moderne in pose strane. Ce n'è una, ad esempio, appoggiata al pozzo medievale, intenta a parlare con un invisibile interlocutore che Luca si appresta subito ad incarnare facendosi immortalare al suo fianco. Guadagnamo in fretta l'uscita e torniamo in hotel per prepararci.
Luca mi fa notare la gomma posteriore: è praticamente quadrata! Il peso notevole sul retro (eli + bagali) e la strada quasi tutta dritta, l'hanno complematemente lisciata.
Siccome sono paranoica inizio a temere che il pneumatico non regga e mi faccio il viaggio un po' sulle spine.
La strada è drittissima e mano a mano che ci avviciniamo a Huesca i centri abitati si fanno più rari. Il territorio è brullo e il vento tira forte: luca deve tenere Tia quasi sempre un po' piegata per non sbandare. L'unico neo di questa strada (come di quasi tutte quelle percorse in Spagna) sono proprio le forti raffiche di vento: io stessa, nonostante il lungo rettilineo, devo rimanere appoggiata al serbatoio per stabilizzare un po' la moto.
Senza troppe difficoltà raggiungiamo il nostro hotel un po' sul tardi. Il posto sembra carino e scopriamo che ci sono fiumi di bancarelle a pochi passi da noi: è la festa di San Lorenzo e per una settimana la città si dà ai festeggiamenti.
Siamo soddisfatti e non troppo stanchi, così decidiamo di riposare un po' e poi fare quattro passi fra le bancarelle.
Ma qualcosa ci blocca: la malefica chiave elettronica non funziona!
Luca si incaponisce per 20 minuti buoni prima di riuscire a far sbloccare la porta! Eravamo un tantinello irritati.
A parte questo la camera è luminosa e abbastanza grande, ha persino un balconcino.
Dopo il giusto riposo decidiamo di fare una passeggiata e di cercare anche un posto dove cenare. Impresa, come sempre, assai ardua. Tutti gli abitanti di Huesca indossano qualcosa di verde, il colore tradizionale della festa, e prendono il solito aperitivo..nessuno mangia..inizio ad odiarli!!
I pochi ristoranti offrono menù principalmente a base di pesce/verdure o carne alta, tutte cose che sua Grazia la Eli non mangia. Mi rendo conto d'essere una discreta stracciamaroni, ma alla fine ci accontentiamo di una crepes salata..e io anche di quella dolce, avevo troppa fame!
Stanchi, ma felici (e dopo aver litigato 10 minuti con la porta) ce ne andiamo a letto.
- TO BE CONTINUED -
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