mercoledì 17 settembre 2008

12° giorno

Ci lasciamo Huesca alle spalle con la nostra gomma sempre più quadrata e ci mettiamo
in marcia verso Barcellona.Sono preoccupata per il pneumatico, ma non riesco a non pensare che sto tornando nella mia città estera preferita.

Flashback Capodanno 2003:
Io, 'Gnuccia, il Gregario, il Baluba Capo e Rolly approdiamo a Barcellona. Seguono 4 giorni di delirio, sempre con un tasso alcolico spaventoso nel sangue, sempre in giro la notte, persi nel porto, a vagare sulla spiaggia, nei vicoli. Ci cacciano da una discoteca, ci ubriachiamo sulla Barceloneta, mi ritrovo sdraiata per terra, la notte dell'Ultimo, a ballare non ricordo cosa. Disperati tentativi di riconquistare Teo, leggero skazzo con la Ste, città meravigliosa da visitare.. Parc Guell, la Sagrada, Montjuic, il Parco della Ciutadella..Ricordo tutto. Ricordo che avevo 21 anni e mi sentivo VIVA.Allo scoccare della mezzanotte correvo verso Plaça Catalunya senza paure nè buoni propositi, senza zavorre di alcun tipo: correvo verso un futuro incerto, da sola.
Felice. Questa era stata Barcellona per me.

Arriviamo all'Hotel Travessera relativamente presto nel pomeriggio. Ho già parlato di questo ORRENDO albergo e non aggiungerò altro. Luca mi lascia in stanza e parte alla ricerca di un gommista aperto o che possa aprire l'indomani, dato che è Ferragosto. Io boccheggio un po' sul letto, infastidita dalla camera, ma felice d'essere lì.
Quando rientra ci riassettiamo e partiamo verso del Parc Guell che dista circa un quarto d'ora a piedi dall'hotel.A differenza di 5 anni prima, visitiamo anche le due villette poste di fronte alla
famosa scalinata col lucertolone simbolo del parco.
E' tutto familiare per me, gironzolo cercando le parti che potrei aver saltato durante la mia prima visita e cerco di evitare i ricordi dolorosi di un'amicizia persa.
Luca è abbastanza stanco ed io non voglio stare troppo tempo in giro dato che abbiamo anche tutto il giorno seguente, per cui ci limitiamo ad una passeggiata sulla rambla sino ad arrivare al mare, nei pressi del Maremagnum.
C'è veramente TANTA gente: non siamo quasi più abituati! Persino a Huesca, dove c'era l'intero paese in festa, c'era meno ressa! Ci fermiamo a mangiare sulla rambla e dopo 4 bicchieri di sangria inizio a straparlare. Sono davvero contenta però. Conosco Barcellona, conosco i suoi angoli, le strade che non farò con Luca. E' come se fossi depositaria di altri segreti, come se sapessi, in ogni istante, che c'è DI PIù.
Torniamo in hotel presto e alle dieci siamo già a letto. Segue una nottata da incubo con l'aria condizionata rumorosissima ed inefficacie, gli autobus che passano continuamente sotto la nostra finestra e le urla e gli schiamazzi sino alle 4 di mattina.
Per "fortuna" la mattina dopo posso riposare un po' mentre Luca, povero tato, va ancora alla disperata ricerca del gommista.
- TO BE CONTINUED -

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