venerdì 8 maggio 2009

Stamattina mi son svegliata con una strana parola in testa (capita ogni tanto): tempura.
Stranamente, apro la mail di Esterni e ci trovo il menù di domani alla Trattoria:
Fiori in tempura e insalata di soncino.
Che strano.
Domani vi parlerò di Star Trek, ma oggi ci occupiamo d'altro.

Casco dal pero: c'è un referendum il 21 Giugno. Ho sentito molto parlare delle elezioni europee (ma non conosco i candidati se non quelli illustri che non potranno poi accettare la nomina), ma del referendum elettorale non ne sapevo nulla.
Armata di santa pazienza inizio a girare su internet alla bramosa ricerca di lumi.
Allora, io sono una di quelle persone che "il voto è un diritto-dovere, unico strumento nelle nostre mani cui non voglio rimunciare", ma purtroppo molte volte l'istinto alla diserzione è stato forte.
Ormai da anni la maggioranza delle persone che conosco votano tappandosi il naso sperando solo di rimaner nella padella a rosolare e non esser subito buttati nella brace.
Ad ogni modo, a vostro beneficio, vi lascio qualche link dove potervi a vostra volta informare:
QUI trovate i quesiti e QUI un parere di parte (immagino sappiate ormai bene o male da che parte pendo).
Confesso che mi son stampata un po' di cosucce che conto di leggere con calma a casa, ma vorrei ugualmente lasciarvi anche queste considerazioni, tratte da Micromega:


Pare che molti nel centrosinistra siano orientati a votare Sì nel referendum Guzzetta.
Spero che cambino idea.
Non c’è una sola ragione al mondo per votare in quel senso. Il quesito del referendum è stato rappresentato come un tentativo di eliminare gli effetti negativi della legge Calderoli. Non è affatto vero. Se accolto produrrebbe un secco peggioramento della legge: il passaggio automatico da un bipolarismo coatto a un bipartitismo coatto. E non solo: la lista di partito che prende più voti ottiene la maggioranza assoluta dei seggi.
C’è chi ripete che una riforma non deve essere giudicata in base alla contingenza ma per i suoi effetti di sistema. L’assunto può avere senso in una democrazia normale, ma in Italia non c’è una democrazia normale. Non si capisce perché si dovrebbe giudicare la soluzione Guzzetta trascurando le sue conseguenze nei prossimi dieci o venti anni. Dopo ciò che accadrà in questo periodo gli effetti di sistema della legge uscita dal referendum avrebbero l’efficacia di una medicina sul corpo del morto. Perché?
Perché nelle condizioni date oggi in Italia, il successo del Sì ha un solo significato: la vittoria definitiva di Berlusconi. Se passa il Sì potrà sostenere che si deve andare a elezioni anticipate con la nuova legge elettorale. Il PdL vincerà e otterrà una maggioranza schiacciante che gli permetterà di fare ciò che vuole. D’Alema e molti altri sostengono che se vince il Sì sarà necessario scrivere una nuova legge elettorale. L’ipotesi è già stata smentita dal PdL: la legge cambiata dal Sì sarà immediatamente applicabile e applicata.
La Lega ha capito benissimo che così perderà ogni potere di condizionamento sul centrodestra e che il PdL potrà governare da solo. Perciò si oppone con decisione. E se davvero Berlusconi fosse intenzionato a far votare Sì, la Lega non avrebbe forse altra scelta che far cadere il governo prima del referendum. Che lo faccia o no dipenderà dalla sua volontà. Ma in ogni caso nelle sue file l’allarme è suonato.
Non si capisce invece perché i partiti del centrosinistra dovrebbero scegliere un voto che li avvia a un sereno suicidio. Il PD può accampare il motivo di aver da tempo sostenuto la validità di una soluzione molto bipolare. Ma a questo punto dovrebbe essersi reso conto che la scelta “coraggiosa” di andare da solo lo fa passare solo da una sconfitta all’altra. Da parte sua IdV può giustificare la scelta del Sì solo perché aveva raccolto le firme per il referendum. Ma oggi è assai più chiaro di allora che la soluzione Guzzetta è un netto peggioramento della legge Calderoli. Dunque perché insistere? E poi la coerenza verso una scelta infelice e ormai superata vale molto di meno della coerenza dovuta alla propria vocazione: sì alla democrazia pluralistica, no al potere unico.
In ogni caso PD e IdV devono confrontarsi con un futuro già segnato. Se vincerà il Sì, dopo elezioni anticipate Berlusconi avrà da solo il pieno possesso del Parlamento. Cambierà la Costituzione e la Corte Costituzionale. Diventerà presidente della repubblica con accresciuti poteri. Le assemblee elettive, che già oggi contano ben poco, diventeranno l’arredo di contorno del presidenzialismo. La democrazia italiana sarà sfigurata per sempre.
Di fronte a questa prospettiva non si può nemmeno propagandare il No. Lo schieramento a favore del Sì, anche senza l’inclinazione al suicidio del centrosinistra, è già abbastanza temibile. Si deve sperare che il 21 giugno sia una data che di per sé scoraggi la partecipazione popolare e occorre mobilitarsi con tutte le nostre forze per far mancare il quorum. Non si tratta di dire: andate al mare. Si deve spiegare con cura estrema: la soluzione Guzzetta dà tutto il potere in mano a chi ha già il pieno dominio sui mezzi di comunicazione. Questa non è democrazia. E’ instaurazione di un potere plebiscitario assoluto.
Far mancare il quorum non è manifestazione di indifferenza. E’ difesa attiva della democrazia.
Pancho Pardi

A voi le vostre personali riflessioni su tutta sta carne messa al fuoco.

1 commento:

Veggie ha detto...

Veramente tante le riflessioni da fare sulle tue parole, hai ragione...

Per il momento, di getto, posso dire solo che secondo me c'è da reprimere quello che tu definisci "l'istinto alla diserzione"... Perchè per quanto sia vero che adesso nel panorama politico non ci siano molte alternative, e che quindi da qualsiasi parte si guardi si cerca di scegliere non il meglio, bensì il meno peggio, non la cosa giusta, bensì il minore dei mali, è comunque importante avere la possibilità di esprimere la propria opinione. Penso a quello cui sono costretti gli abitanti dei Paesi che non hanno questa opportunità, e nonostante tutto mi reputo fortunata di stare in Italia... e ho perciò intenzione di esercitare questo mio diritto, quali che siano i risultati del referendum...

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