giovedì 18 giugno 2009

Poltiglie

In questi giorni purtroppo non ho molto tempo da dedicare al blog: in ufficio è un bagno di sangue causa collega assente per convegno e la sottoscritta deve sciropparsi anche i suoi lavori.
Ieri poi, me ne vado tutta contenta all'ultima seduta dal dentista per il definitivo incapsulamento convinta che fosse l'ultima volta, dopo 2 mesi di avanti ed indietro, che mettevo piede nel suo studio quando, a fine "operazione", giulivo mi guarda e mi fa: "allora, quando li leviamo sti denti del giudizio?"
Morale: devo estrarre gli ultimi 2 denti del giudizio rimasti che hanno pensato bene di crescere tutti storti, praticamente in orizzontale.
Ho declinato gentilmente a settembre. E che cavolo: non ne posso più di stare su quella poltrona!!!
E poi, con il bonifico che dovrò fargli oggi ho calcolato che, in pratica, mi sottrae un mese e mezzo di stipendio!! Sì sì, ci vediamo fra qualche mese, và!!

Quindi, dato che mi mancano le risorse mentali, posterò solo un paio di pensieri.
Intanto mi son comprata questo libro:

che penso possa essere interessante e poi magari vi farò una bella scheda-libro come si faceva a scuola.
Ieri invece leggevo quanto segue su City:
"Sniffare cocaina, vendere il proprio corpo per fare carriera, ubriacarsi ogni sabato sera: tutto normale. Per i ragazzi non c’è nulla di scandaloso.“La poltiglia valoriale e comportamentale - commenta il Censis - sembra sempre più accettata dal corpo sociale, sulla scia di una malintesa retorica della ‘libertà di essere se stessi’”."
L'idea che "essere sè stessi" significhi darsi agli eccessi pensando che questo sia non solo giustificabile, ma addirittura normale mi pare abbastanza preoccupante.
Il punto è sempre lo stesso: siamo cresciuti in una società vorace e consumistica e pensiamo spesso che tutto ci sia dovuto, e che ci sia dovuto SUBITO.
Avere il diritto di fare ciò che si vuole, semplicemente perchè si può, perchè è tollerato e concesso, incapaci di darsi delle regole e dei limiti (e qui però bisognerebbe avere dei VALORI di riferimento) è diventata la forma mentis dei ragazzi.
E questo si riflette in qualsiasi campo della vita.
Tempo fa sono rimasta colpita dal ragionamento di una ragazza che pensava di iscriversi allo IULM, università privata piuttosto costosa, perchè convinta che "tanto poi me lo trovano loro il lavoro, magari in qualche giornale o programma".
E la scelta di tale scuola era dettata proprio da quest'idea di avere, appena laureata, il posto di lavoro assicurato.
Quest'ingenuità è frutto di quanto detto sopra però, ed è proprio di un modo di ragionare che si aspetta di avere tutto facile e pronto.
Ma prima o poi i conti con la realtà bisogna farli purtroppo e le scorciatoie a questo mondo esistono, ma il più delle volte o non sono legali o ti rovinano in fretta...

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